ETOILE NOIRE |
Gli Etoile Noire nascono nel Gennaio
2000, su iniziativa di Ferruccio Milanesi
(basso) e Pasquale Scotti (voce), da
anni impegnati in vari progetti dell'area dark. A loro si
affiancano presto Augusto Maiolini
(chitarra) e Pierfrancesco Mandolese
(batteria). Nel Giugno 2001 Alessio Sica
diviene il nuovo batterista. Il promo "Sleeping Black Eyes", primo lavoro degli Etoile Noire, presenta cinque brani nei quali si fondono vari stili musicali per proporre un proprio linguaggio, un gothic rock che concili dark, stoner e punk.
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Live al "Rocknet Club" [Napoli, 30 novembre 2001] |
Grande
successo di pubblico per gli Etoile Noire,
formazione esordiente che con questo concerto ha
dimostrato di avere tutte le carte in regola anche per
quanto riguarda la dimensione live. A mezzanotte suonata i quattro si dirigono verso il palco seguiti da un nugolo di gente e, da subito, tutte le teste iniziano a muoversi. Quelle che ci attendono saranno due ore tiratissime, senza mai un momento di stanca, ma soprattutto due ore durante le quali la "temperatura" emotiva del pubblico si manterrà sempre a livelli altissimi. Sul palco gli Etoile Noire danno fondo a tutte le loro energie e i fans non sono certo da meno: saltano e si agitano come scalmanati, corpi sudati e capelli scarmigliati danno inizio ad un furioso pogo che durerà tutta la notte. L'atmosfera è già calda dopo il primo pezzo, che neanche a farlo apposta si intitola "Magma". Più passano i minuti e più vengono in evidenza le caratteristiche della band: un suono potente e carico che non lascia fiato e non risparmia watt con i suoi pezzi esplosivi, che avvolgono in un turbine emozionale. La voce di Pasquale Scotti, il singer, urlata e tirata allo spasimo, specie nelle code, irrompe tra chitarre ruvide, un drumming tribale e un basso dinamico e robusto; il tutto innaffiato da un flusso viscerale di adrenalina. Risaltano gli originali fraseggi della chitarra di Augusto Maiolini, abilissimo nel costruire armonie in levare, che attribuiscono un tocco particolare allo stile degli Etoile Noire. |
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"Ascension",
il brano successivo, è un'emissione di incandescenza
lisergica, che raggiunge picchi di intensità devastante
e dove si distingue una batteria da puro headbanging ad
opera di un dinoccolato e più in forma che mai Alessio
Sica. Splendida la voce di Scotti: una voce che
sa essere rabbiosa, dolce, sensuale ed erotica con la
stessa incredibile naturalezza. Urla e melodie tormentate
rese entro una cornice estremamente raffinata e di
indubbio gusto estetizzante rapiscono gli astanti. D'improvviso la tensione si allenta. Ferruccio Milanesi cambia il basso. E il duetto batteria-basso che segue è una vera e propria catarsi doom. Una lenta nenia che ospita rilassati groove in battuta lenta e corde di basso pizzicate in punta di dita. La batteria asseconda le pulsioni del basso, che scivola lento e si insinua torbidamente dentro una spirale, che si riapre in una nuova e ampia voluta. Seguono brani tensivi, densi di oscurità, che sono un esempio di come liberare l'istinto anarchico, qui |
tradotto in
un formato sonoro ben lontano dalla staticità di certi
stereotipi del gothic. Menziono giusto un paio di brani,
anche se la perizia tecnica e la passione di questi
musicisti imporrebbe un'analisi approfondita di tutti i
pezzi presentati. Innanzitutto, cesellato con ruvida
grazia "Sleeping Black Eyes",
che risente di deiezioni punk della migliore scuola. Ma
non è certo da meno quanto a forza ed impatto sonoro
l'impeto irruento del rock dell'ultimo brano "Point
of No Return". E infine, come non ricordare
le traiettorie raffinate e sinuose dellattacco di
"Eyelids Covering Mirrors"! Tra una manciata di cover magnificamente eseguite ed ottimi brani scritti dalla band la serata scorre via davvero in un lampo. Peccato che il concerto sia già terminato. Speriamo di rivederli presto in giro. Ne vale davvero la pena! [Melania Capuozzo per Erbadellastrega.it - Aprile 2002] |
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Intervista |
Quella che segue è il frutto di una piacevole conversazione tra me e i membri della band, che mi hanno gentilmente concesso l'intervista che tra breve leggerete, dimostrando un'estrema cortesia e professionalità, che fanno certo lievitare la stima per i gruppi emergenti del nostro Bel Paese, purtroppo spesso trascurati a causa di certe manie esterofile che non tornano certo a nostro vantaggio. Vediamo dunque le interessanti dichiarazioni che i quattro ci hanno rilasciato. |
1) Il sound-set degli Etoile Noire colpisce molto per il forte impatto ritmico (chitarra in prima linea): una scelta decisamente diversa dall'approccio seguito nel vostro primo progetto Anima in Fiamme, orientato verso atmosfere classicheggianti. Ho l'impressione che questo sia l'altro lato della vostra personalità. Da cosa nasce l'esigenza di cimentarvi in due progetti così diversi? Credete che sarà questa la strada che batterete in futuro? - [Ferruccio Milanesi] Gli ETOILE NOIRE sono un progetto in cantiere già da parecchio tempo. Dopo lo scioglimento dei NADIR, nostro primo gruppo, avvertimmo l'esigenza di incanalare le nostre energie in un nuovo project, al fine di tirar fuori il lato più istintivo, libero e grintoso di noi stessi. Questo non era certo possibile con gli ANIMA IN FIAMME, che risentono di un forte retaggio classico, con composizioni ammantate in prevalenza di atmosfere delicate e soffuse e che, nonostante la presenza di brani energici come "Agincourt", restano lontane da ciò che vogliamo esprimere come ETOILE NOIRE. Infatti, per trasmettere le emozioni più intense ed una certa aggressività, occorrono necessariamente altre sonorità e, quindi, altro genere di strumentazioni. Era necessario dunque creare un'altra dimensione dove vivere questo aspetto della nostra personalità. - [Pasquale Scotti] EN è sostanzialmente una valvola di sfogo e "Sleeping Black Eyes" rappresenta un ritorno alle origini: dark, punk, metal e rock si fondono in un mix che riporta indietro nel passato ma che nello stesso tempo non mira a crogiolarsi vanamente nel culto del passato. Sinceramente non so ancora quale piega prenderà il nostro prossimo album come Anima In Fiamme, è sicuro però che la linea che seguiremo in futuro come EN è quella tracciata in "Sleeping Black Eyes". |
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2)
Dall'ascolto di "Sleeping Black Eyes" ricavo
quest'impressione e cioè che siete legati al passato e
ne godete nostalgicamente. Visto anche il vostro
background musicale, direi che "Sleeping Black
Eyes" è un sound targato 80s. Come vi
rapportate a quel periodo? Cosa vi piace di esso? - [Ferruccio Milanesi] Alcune recensioni in effetti hanno parlato di influenze in tal senso nella nostra musica. Teniamo a precisare, però, che se è vero che molti dei nostri brani si rifanno al desert-rock, al punk, al gothic-rock e che amiamo molto ciò che è stato fatto in quel periodo, dai CULT ai BLACK SABBATH, tuttavia è evidente che l'approccio degli EN, in particolare di chitarra e basso, non ricalca affatto gli stilemi del dark '80, come qualcuno ha scritto: per quanto i CHRISTIAN DEATH abbiano costituito uno dei punti di riferimento della nostra formazione musicale è altrettanto evidente che un brano come "Melt" nulla ha a che vedere con CHRISTIAN |
DEATH et similia. Lo
stile chitarristico di Augusto è sicuramente più
assimilabile allo stoner di KYUSS e MOTORPSYCHO ed al
punk che non al dark! Inoltre, pur non ritenendo di aver
inventato nulla, crediamo che l'aver operato una fusione
di generi tra loro distanti possa esser considerato come
una particolarità che distingue gli EN dalla massa di
bands-clone o di nostalgici dei bei tempi che furono.
Oggi troppo spesso per moderno si intende che ogni gruppo
debba necessariamente avere inserti elettronici o fare
techno uguale a quella da discoteca spacciandola per
gothic (senza con questo criticare l'EBM o il
dark/elettronico di molte bands realmente oscure e
particolari): in tal senso siamo fieri di essere legati
al rock più vero e sanguigno, fatto di chitarre, basso,
batteria e tanta energia. -[Pasquale Scotti] Personalmente nasco al dark nell'85 con la scoperta dei CURE. Ma di quel periodo conservo volentieri anche l'amore per la dance. |
3)
La vostra esibizione live presta molta attenzione, oltre
che agli aspetti strettamente tecnici, allestetica.
Atmosfera soffusa, candele, ceri: è tutto molto
suggestivo. Che valore ha per voi lestetica? - [Ferruccio Milanesi] Il mio modo di vedere la vita è estetizzante. Adoro la letteratura del '700 e dell'800 e naturalmente anche la musica di quel periodo. Penso che la ricerca del bello sia evidente nella cura per il particolare che contraddistingue il nostro lavoro in studio e non di meno dal vivo, visto che prestiamo sempre grande attenzione alla scenografia che accompagna le nostre esibizioni, circondandoci di candelabri e ceri e bruciando incensi: il concerto, per quanto è possibile, deve poter coinvolgere quasi tutti i sensi. 4) Nei testi si notano venire alla ribalta uno spirito di rivolta dinanzi al dramma esistenziale, un senso di solitudine cosmica e un conflitto di stampo manicheo tra Spirito e Corpo, non a caso mettete molto l'accento sulla percezione fisica. - [Ferruccio Milanesi] Ogni canzone ha una storia a sé. Tutte, comunque, sono accomunate dal fatto che parlano di un disagio. |
"Ascension",
ad esempio, parla di una rinascita e di un allontanamento
dalla dimensione tristemente terrena e si ispira alla
poesia di C.Baudelaire "Elevazione".
"Sleeping Black Eyes" descrive un budello
stretto e misterioso, metafora di un viaggio all'interno
di se stessi: si tratta di un'analisi delle proprie
inquietudini più profonde. Allo stesso modo "Point
Of No Return" parla di un malessere interiore. E
"Melt", narrando di creature che vivono nelle
tenebre, simboleggia l'impossibilità di vivere
diversamente dalla propria condizione. 5) Conclusione libera... -[Augusto Maiolini] La musica è evoluzione, per quanto ci riguarda. L'ascolto di ogni cosa ci dà emozioni. Non crediamo di rientrare nello stereotipo del gruppo dark. ETOILE NOIRE è la sinergia tra quattro persone, ognuna delle quali porta all'interno del gruppo il suo modo di sentire e la sua tecnica, che è differente per ognuno. Il modo di eseguire un brano può essere molto diverso a seconda di chi lo esegue. In "Sleeping Black Eyes", ad esempio, trovi delle chitarre molto rock e una batteria tribale, la voce, invece, è punk e quanto al resto non si può certo dire che dal tutto non traspaia il nostro amore per il gothic. A questo punto ti starai chiedendo dovè che ci incontriamo. Ebbene, è tutta una questione di spirito. -[Alessio Sica] La musica è per noi arricchimento reciproco, fonte di scambio e di confronto. Quando sentiamo di essere in sintonia, quando ognuno di noi apporta nuova linfa vitale al gruppo, lì è l'unità. È una questione interiore. |
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Bene a questo punto non resta che dare un "IN BOCCA AL LUPO!" agli Etoile Noire e sperare che qualche etichetta sia così furba da accaparrarseli al più presto! [Melania Capuozzo per Erbadellastrega.it - Aprile 2002] |