Sabato 4 Ottobre Estravagario Teatro Tenda Verona
Domenica 5 Ottobre Palafenice Venezia
Lunedì 6 Ottobre Teatro Smeraldo Milano
Mercoledì 8 Ottobre Teatro Colosseo Torino
Giovedi' 9 Ottobre Teatro Verdi Firenze
Venerdì 10 Ottobre Teatro Olimpico Roma
Sabato 11 Ottobre Teatro Manzoni Bologna
 
David Sylvian (Batt in vero cognome) nasce in un sobborgo di Londra il 23 Febbraio 1958. La sua carriera artistica inizia nella metà degli anni settanta come leader e cantante dei "Japan", composti tra gli altri, da Richard Barbieri alle tastiere e Mick Karn al basso. Con i primi due album "Adolescent sex" e "Obscure alternatives" sia il look che le sonorità del gruppo si rifanno molto alla scena glam inglese, tanto che il loro nome viene spesso accostato a quello di altri gruppi del genere, come i Roxy Music.
Ma è con il successivo "Quiet life" del 1979 che i Japan compiono un enorme salto di qualità verso soluzioni stilistiche molto più sofisticate e territori musicali ancora inesplorati dell'elettronica. Nell'80 con l'album "Gentlemen take polaroids" continua la ricerca di sonorità esotiche e d'atmosfera.
Il 1981 è l'anno che vede l'uscita del meraviglioso "Tin drum", che rappresenta senza ombra di dubbio la vetta della produzione discografica dei Japan. Con fortissime influenze orientaleggianti, il disco supera i confini del pop e si tuffa a capofitto nella sperimentazione di sonorità all'epoca davvero inesplorate. Anche il successo commerciale non è da meno, e il singolo "Ghosts" scala le vette della classifica inglese. Purtroppo questo lavoro rappresenta il canto del cigno della band, che l'anno successivo si scioglie a causa dei "classici" problemi personali tra i vari componenti del gruppo. Nel 1983 il doppio live "Oil on canvas" suggella il loro scioglimento a mo' di epitaffio.
Ma è proprio da questa "morte" che la carriera solista di David Sylvian prende vita, anche grazie all'unione artistica con Ryuichi Sakamoto. I due singoli "Bamboo houses" dell'82 e soprattutto l'indimenticabile "Forbidden colours" dell'83 spianano la strada al successivo album d'esordio "Brilliant trees", il primo passo significativo dal synthpop dell'era Japan alle "sonorità altre" di Sylvian, molto più raffinate e poetiche.
I nuovi lavori di David traggono linfa vitale dalle numerose collaborazioni con
musicisti eccezionali che nel corso degli anni prendono parte alle sue composizioni, come nel caso del monumentale doppio album del 1986 "Gone to Earth", che vede la partecipazione di Robert Fripp e Bill Nelson. Il disco, per metà strumentale, dalle sonorità cosmiche ed eteree vede nelle cristalline e struggenti liriche di Sylvian un approccio molto più intimista verso il mondo.
L'anno successivo vede l'uscita di "Secrets of the beehive", dove Sylvian narra i suoi "segreti" su raffinati fondali musicali che
mettono in risalto l'essenza acustica e meno "elettrica" di questo lavoro rispetto al precedente. Un album che si muove delicatamente tra solitudine e disperazione, rimorsi e spettri, amarezze e dubbi. L'equilibrio che raggiunge l'insieme dei pezzi che compongono l'opera rasenta la perfezione. Gli anni '80 di David Sylvian si chiudono con altri due Lp: lo strumentale "Plight and premonition" dell'88 e "Flux and mutability" dell'89, scritti in collaborazione con Holger Czukay (fondatore dei vecchi Can) che vedono un deciso avvicinamento verso sonorità ambient e new-age.
Il decennio successivo si apre con una reunion dei Japan celata sotto il nome dell'omonimo album intitolato "Rain, tree, crow", episodio isolato che non vedrà in futuro nessun altro sbocco artistico. La collaborazione con Robert Fripp si rafforza e si concretizza con i due lavori successivi "First day" del '93 e il Cd live "Damage" del '94, che fanno segnare una svolta verso sonorità più aspre e dure.
Dopo lunghi anni passati a collaborare con i più svariati musicisti della scena mondiale, tra cui anche l'italiano Andrea Chimenti, David Sylvian torna con un album tutto suo nel 1999: "Dead bees on a cake" esce a ben dodici anni di distanza da "Secrets of the beehive" e il legame concettuale presente nei titoli dei due lavori non è certo casuale. I temi trattati spaziano dalla devozione religiosa all'interesse verso per la nuova dimensione familiare (la sua relazione felice con l'attuale compagna Ingrid Chavez), a dimostrazione di una maturità e di una serenità raggiunta con il tempo.
Con la doppia raccolta "Everything and nothing" piena di inediti e rivisitazioni di suoi
vecchi brani storici, Sylvian arriva anche in Italia nell'autunno del 2001 con un bellissimo tour di cui è presente anche una recensione all'interno di questo stesso sito (sezione letture/eventi).
Oggi, scaduto il contratto ventennale che lo legava alla Virgin, David da artista ormai da anni ai bordi della ribalta internazionale, autoproduce il suo nuovo lavoro intitolato "Blemish". Anche le sonorità diventano più minimali e sintetiche, e le parti vocali assomigliano più ad una recitazione che ad un cantato tradizionale. Molti dei pezzi che compongono questo album non mancheranno certo dal vivo nella tournèe "Fire in the forest" che toccherà il nostro paese in ben sette date concentrate tra il nord e il centro Italia. Un evento assolutamente da non perdere per tutti gli amanti della musica di David Sylvian.
[Articolo a cura di Erbadellastrega.it - Settembre 2001-2003. Le foto sono del sito ufficiale www.davidsylvian.net]
 
<<< Home