FEEDING FINGERS - Baby Teeth
stickfigure 2009
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Quando dico che i Cure, nel bene e nel male, hanno influenzato più del 70% delle bands che gravitano attorno alla scena Gothic (escluidendo quindi Industrial, electro e Folk, che col goth c'entrano ben poco a livello musicale) mi rifersisco a band simili. Ora, la maggior parte di esse risultano noiose e ripetitive. Non è questo il caso dei Feeding Fingers. Di Robert e Co i nostri fanno loro la formula chiave dei primi album della band inglese. Tempo metronomico della batteria e giro di basso efficace mandato in loop, con la sola voce e gli innesti di chitarra e tastiere a colorare i brani. Già l'opener "Neverlight" vale a mio avviso la promozione totale del lavoro. Efficace, malinconica, tremendamente Post Punk, si insinua sotto il tessuto cutaneo e non ne esce più. L'attacco in chiave Wave Francese di Permission For Sleep non lascia prigionieri, e se vivessimo in un mondo più giusto, sarebbe un riempipista da paura. Non ho gradito la strizzata d'occhio ai Depeche Mode di This Isn't Enough, ma li ho subito perdonati con il positive punk raffinato di No Movement in Water. Ho fatto girare questo dischetto a lungo, e alla fine mi sono fatto un idea chiara. Nove brani. Toglietene tre ed avrete tra le mani un e.p. perfetto. Lasciatene nove ed avrete comunque un alvbum accattivante e sopra la media. Un disco per nostalgici, un disco di sonorità che non ci sono più e che vorrei sentire più spesso. Justin Curfman, leader indiscusso della band ha fatto centro, grazie anche al preziosissimo apporto della sezione ritmica formata da Hurt e Caras, quest'ultimo noto ai più attenti come ex Entertainme.nt. Fate vostro questo disco e godetene tutti. E date fuoco alle porcherie che, come me, vi ritrovate in casa a forza di comprare album che promettono emozioni ma che regalano solo noia. Non è questo il caso.