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RECENSIONI DISCHI

AAVV - Gathered

Spittle Records 2007

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Per gli stessi motivi che mi hanno spinto a lodare l'operazione della Spittle riguardo Body Section, non posso non apprezzare anche questa uscita, che stavolta riporta alla luce un'altra compilation fondamentale della scena Wave italiana: Gathered. I brani qui contenuti sono piccole gemme, e non voglio dimenticare nessuno. Si comincia con i Victrola da Messina, con la loro Into His Gloves, delicata traccia Wave alla quale una registrazione migliore avrebbe senz'altro reso più giustizia. Una band da riscoprire, comunque. Gli State of Art da Milano usano la loro "Venice" come gettone di presenza, piacevole riletturadella wave più funkeggiante. Gli X-Rated si muovono nelle stesse acque, e la loro Tokyo Alert è capace ancora oggi di far battere il piedino. Dei Not Moving non bisognerebbe dire nulla, il loro culto si è esteso in maniera esponenziale arrivando anche a noi, nel 2008, praticamente intatto. Resta il fatto che la loro Baron Samedi è eccezionale, groove garage alla cramps sotto sedativo con Lilith che declama e domina per tutto il pezzo. Immortali. I Blau Reiter non mi hanno mai impressionato particolarmente, figli diretti del punk con un occhio teso verso quello che sarebbe diventato il movimento Indie americano. Piacevole, ma ancora molto acerbo. I Death SS, mettetela come volete, sono stati unici. E vale la pena ricordare che per unici intendo DAVVERO unici. Nessuno in Italia ha mai più ricalcato l'horror rock come hanno fatto loro agli esordi. Perchè prima che Steve Sylvester prendesse totalmente il controllo della band, di Metal (nonostante le dichiarazioni) c'era ben poco. Era più un Rock oscuro, a cavallo tra Black Sabbath anni '70 e DeathRock americano prima maniera. Il tutto registrato con mezzi di fortuna, ma terribilmente affascinante. Terror, qui presente, rimane un brano di culto, pur nella sua ingenuità. Poi i puristi dicano pure ciò che gli pare. I Dirty Actions, che si sono riuniti tempo fa per la gioia di tutti i loro estimatori, viaggiavano dritti tra la Wave figlia del PostPunk con un occhio puntato a ritmiche ballabili e ritornelli orecchiabili. Eccezionali. I B-Sides da Udine rimangono una delle band più sottovalutate di quel periodo. Riscopriteli con "Automaton's", innamoratevi e andate a ceercare il loro (abbastanza raro...)materiale. Altro gruppo purtroppo dimenticato sono gli Style Sindrome, veri emuli dei Siouxsie and the Banshees, al quale però il "lavoro" veniva egregiamente. Ascoltate la bellissima Waving in the Dark per credere. I trevigiani Wax Heroes, una DELLE band migliori di quegli anni, ci regala Maimed, a dimostrazione di quanto fossero terribilmente avanti. Postpunk come già all'epoca ce n'era poco. Gli Eazy Con da Torino  con la loro Haiti Blues risultavano strambi all'epoca e risultano strambi anche oggi, mentre i Pankow erano già una mezza leggenda, e ascoltando We Are The Joy non si fatica molto a capire il perchè. Insomma, una compilation fondamentale, corredata da splendido digipack e inserto con rassegna stampa dell'epoca. Il gemello di Body Section. Da avere.

Max1334

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