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Cranes - Cranes
(Dadaphonic 2008)
La favola continua. E’ un oggetto tutto da guardare e da ascoltare il nuovo cd dei Cranes, è uno scrigno di oggetti pregiati. A custodirne l’anima sono i due fratelli Shaw, sempre molto attenti nei confronti della loro creatura, l’hanno vestita con colori e stoffe nuove da quando sono tornati con le ‘canzoni future’. I Cranes di oggi hanno un carattere più intimo, confidenziale, domestico, le chitarre abrasive degli esordi sono state sostituite da suoni cristallini, limpidi, minimali, elettronici, alle volte quasi al limite dell’ambient.
I fratelli Shaw, li si può immaginare con lo sguardo perso nelle onde dell’oceano; a casa, assorti nella loro musica, sempre più timida e riservata.
Sospesi nel tempo… ogni suono è ovattato come quando tutto è coperto dalla neve, solo Alison e Jim, poche note, nelle splendide “Wonderful Things” e “Collecting Stones”, si incontrano e si perdono nella nebbia, si parlano con le note della loro musica.
E’ un lungo momento di riflessione, è una musica lontana dalle luci dei riflettori, dall’inquietudine delle città, è impalpabile, onirica, irreale, evanescente, sottile, immateriale, di un altro mondo.
Va lasciata scorrere, non basta ascoltarla una volta, deve fluire, scivolare, più e più volte, finché non vi catturerà senza fine. Non chiedete tutto subito.
Il caos deterministico di “Diorama” diffonde le prime note, è la quiete della notte, è un acquario luminoso, è un paesaggio visto attraverso un caleidoscopio. Si spegne velocemente e si riaccende con la solenne “Worlds”, struggente, sono i Cranes come li abbiamo sempre conosciuti, un classico che si aggiunge ad altri del loro strepitoso catalogo. E’ una corsa verso il cielo, una carezza, un momento di estasi. Lasciatevi cullare.
E’ un gioco di specchi, di luci, di bagliori, ‘we are all as light as feathers’, delicata e lieve “Feathers” ci porta a riflettere sul senso del tempo che passa ‘watch the season come and go’. E’ una riflessione pacata, i tormenti di un tempo si sono attenuati, ma non risolti.
“Wires”, il desiderio di cambiare, di crescere. Tutto è perfettamente congegnato, un’alchimia di suoni assolutamente indovinata, è un continuo crescendo, gli strumenti si aggiungono l’uno all’altro, e poi spariscono, una coda finale e lentamente si dissolve.
“Panorama” è un altro piccolo classico, dolce, magica, sognante. “Move along” è un respiro lento e profondo, i colori sbocciano e la canzone prende il volo, maestosamente, finendo per immergersi in una luce scintillante, intensa e abbagliante, in una delicata e morbida schiuma sonora, “Sleepwalking”.
Si sale dalle profondità marine e si ritorna a galla per un ultimo sguardo, il cielo è sereno, limpido, terso, “High and Low” chiude così il nuovo lavoro di questi nuovi fratelli Grimm.
Alison e Jim rimangono volutamente ai margini del business musicale, lontani sono i tempi del meraviglioso ‘gioiello’ rimaneggiato dalle sapienti mani di Mr. Smith. Sinceri e naturali, suonano una musica matura ed elegante, ma non facile.
Provateci, non sono immediati, ma, seppur diversi dai Cranes degli esordi, sono altrettanto affascinanti. Fatevi catturare.