Link:
ROBERT DELIRIO - California Republic
autoprodotto 2007
Indietro
Quando ho letto il nome sulla copertina del cd mi son detto "finalmente un ex Atrox ha deciso di tornare e dare una lezione a molti finti punkettini che circolano al giorno d'oggi". Poi ho letto la presentazione, e mi è sorto un dubbio. Come può un singolo registrare sette pezzi avvalendosi principalmente di con l'ausilio di computers e macchine e sostenere che sia un disco punk? Sono bastati i primi secondi di Popolo, l'opener, per dare una risposta alla mia domanda. Si, si può. Eccome. Con un lavoro di copia incolla certosino il nostro ha creato grazia all'ausilio di samplers et simila un lavoro convincente, che ha mantenuto la sua carica aggressiva grazie anche a testi abrasivi di denuncia come nello stile punk primordiale. I suoni sono accostabili più ai Sigue Sigue Sputnik che ai Discharge, è vero. Ma risultano comunque piacegvoli e diretti, per 15 minuti erotti di pezzi che ti restano incollati nel cervello. Non so se l'essersi trasferito in California abbia cambiato Robert come persona, sicuramente gli ha dato nuovi stimoli che vengono evidenziati in questo debut solista molto convincente, che fa ben sperare per il proseguo della sua carriera.
Il cd è scaricabile dal sito di Robert per un costo di due dollari e 99, retaggio dell'attitudine Do It Yourself, ma anche a detta di Delirio, conseguenza della situazione in cui si trova il music business attualmente. Cito testualmente “Coerentemente con lo spirito HC ho deciso per un distribuzione indipendente & digitale: nell’era di Internet, forse si intravede un barlume di vera democrazia globale. Se quello che accade oggi qui in California è premonitore di ciò che succederà nel resto del mondo tra qualche anno, possiamo immaginare di questo scenario:
- Falliscono le grandi catene megastore di CD e DVD
- Il CD è un pezzo da collezionisti/feticisti, il futuro della musica è in digitale
- Studentelli diciottenni immigrati vietnamiti e messicani producono a scuola col laptop portatile, dei capolavori di Rap di una qualità tale da far rabbrividire lo Star System e le traballanti case discografiche”.
In cuor mio so che probabilmente ha ragione, ma spero anche che le cose non vadano proprio così. L'overload di informazioni e musica porterebbe ad un appiattimento totale del discorso qualitativo, e non ci sarebbe modo per band di qualità di emergere dal mucchio. Ma son pareri personali. Rimane il fatto che il dischetto è consigliato, soprattutto a chi sta cercando delle sonorità vecchie/nuove che lo tengano occupato per un tempo superiore al solito click.