Antonello Cresti
febbraio 2012
Forte del suo ultimo imperdibile saggio, Antonello Cresti parla nuovamente con noi e ci svela i segreti dietro a Come To The Sabbat
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Ben ritrovato sulle pagine di Erba Della Strega!
Grazie a te e a voi tutti per l’interesse che mostrate verso il mio lavoro. E’ un piacere!
Arriviamo subito al sodo: dopo un opera complessa ed approfondita come Lucifer Over London, cosa ti ha spinto ad andare oltre (o meglio, ancora più a fondo) pubblicando un lavoro esteso e dettagliato come Come To The Sabbat?
L’esigenza è nata proprio durante la scrittura del mio precedente libro: via via che andavo avanti col lavoro mi rendevo conto che affioravano collegamenti sempre più numerosi e interessanti tra underground musicale britannico e spiritualità alternative… Ho trovato che fosse il momento di dedicare a questo aspetto uno studio il più completo possibile, e che soprattutto non si limitasse ad una trattazione dell’aspetto musicale, ma che fosse anche uno strumento per approcciare in maniera divulgativa materie come la storia, l’archeologia, la antropologia etc…
L'idea di coinvolgere vari collaboratori come è nata e per quale motivo?
Dal momento che Come to the Sabbat si presentava come un lavoro complesso e che affrontava argomenti spinosi ho pensato che fosse utile e corretto affiancare la mia opinione a quella di altri, in modo da dare una idea chiara della grande pluralità di punti di vista e prospettive possibili. Ecco a cosa servono le oltre cinquanta interviste presenti nel testo (non solo a musicisti, ma anche a saggisti, professori, occultisti…) e gli approfondimenti dei miei vari collaboratori.
Perchè secondo te le persone solitamente sono spaventate (e in un certo modo attratte) dal termine "occulto"?
Tutto ciò che è nascosto e inconoscibile esercita al contempo un effetto repulsivo ed un magnetismo di nicchia, talvolta pericoloso. Ho cercato di disinnescare questi due meccanismi presentando il pensiero di personaggi pur controversi come Crowley, Swinburne etc… in maniera non morbosa. Credo che una corretta conoscenza delle filosofie esoteriche infatti ci possa aiutare ad affrontare lo squallore sociale e culturale del tempo che viviamo.
Se dovessi consigliare ai lettori l'ascolto di cinque album che secondo te rappresentano l'occulto in musica in maniera esemplare, cosa diresti?
Ce ne sono tantissimi! Rimanendo in ambito britannico non posso dimenticare “Alchemy” della Third Ear Band e “Sacrifice” dei Black Widow. Quindi “Dreams Less Sweet” degli Psychic Tv, “Music to Play in the dark” dei Coil, e per dare un pò più di varietà aggiungerei anche “Dusk and her Embrace” dei Cradle of Filth. La materia, come si accorgerà chi prende in mano il mio libro, però è davvero sterminata. Ed ognuno naturalmente può seguire le proprie preferenze musicali!
Led Zeppelin, Venom, Marilyn Manson...ed oggi? L'occulto nella musica è scomparso o ha cambiato impostazione e si è "nascosto" a nostra insaputa?
Ricordo gli anni ’90 come un periodo davvero fertile per certe suggestioni, poi, nell’ultimo decennio sembra sia subentrata una stanchezza sinora sconosciuta. Evidentemente la sapienza occulta deve trovare nuovi, efficaci, canali per esprimere se stessa…
In tutte le tue ricerche sicuramente avrai scoperto "verità nascoste". Delusioni o sorprese?
Tengo un atteggiamento molto laico quando scrivo qualcosa dunque è difficile che vada incontro a delusioni… Però mi capita di avere delle conferme che mi fanno molto piacere. Ad esempio, memore della lezione di un John Michell, intendevo in questo libro far emergere l’idea che la Gran Bretagna fosse “graziata” dalla presenza di un paesaggio magico… Ebbene, TUTTI gli intervistati hanno convenuto su questo punto facendo anche esempi molto interessanti e competenti!
Come è nato il tuo rapporto con la Tsunami? Ammetto di essere da sempre un loro sostenitore, e leggerti nel loro rooster mi ha fatto davvero piacere!
Conoscevo Tsunami e la ritenevo la casa editrice ideale per un lavoro come questo. Ne abbiamo parlato molto informalmente e siamo partiti!
Questa è di parte, ma non potevo non segnalartela: capisco bene che è americano, ma Only Theater of Pain dei Christian Death avrebbe meritato un mezzo capitolo, o mi sbaglio?;)
Personalmente, in tema di mancanze, mi sarebbe piaciuto molto includere alcuni progetti tedeschi degli anni ’70, come ad esempio i Between. E poi naturalmente Terry Riley, da me adorato!
Come sono state le reazioni al libro fino ad adesso? Te le aspettavi?
Per ora sono veramente molto buone e ovviamente mi fa piacere, ma intendo diffondere il più possibile questo testo provando anche ad uscire dal mercato italiano. Potrebbe essere l’occasione giusta, almeno mi auguro…
Progetti futuri all'orizzonte?
Ho diverse idee, almeno 3 o 4. Adesso devo capire da dove iniziare e con chi. Mi prenderò un po’ più di tempo, ma è più che plausibile che presto sarò di nuovo al lavoro!
le ultime parole sono per te
Spero che questo mio Come to the Sabbat stimoli la curiosità dei tuoi lettori e che soprattutto faccia conoscere un po’ di formazioni musicali davvero meritevoli eppure dimenticate o mai troppo conosciute!
ANTONELLO CRESTI
compositore, saggista, organizzatore culturale, promoter
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