SWANS - My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky
Young God Records 2010
La reunion degli Swans è stata per molti una delle notizie dell'anno. Il fatto che la band tornasse in studio a registrare un nuovo disco ha fatto venire i brividi sulla schiena a tutti coloro hanno consumato i solchi di "Children of God". E la mancanza di Jarboe, sicuramente ha fatto storcere il naso ad altri. Ma tant'è, Michael Gira alla fine è in una posizione artistica tale da potersi permettere qualsiasi cosa, senza che nessuno obietti sulla sincerità o meno del progetto. Poco importa dunque se nella formazione attuale ritroviamo solo Gira e Norman Westberg. Gli ospiti sono comunque illustri, e troviamo collaborazioni importanti di Devendra Banhart e Grasshopper dei Mercury Rev, oltre ai nuovi membri provenienti da Cop Shoot Cop, Angels Of Light e Gunga Din. Ma il disco com'è? Incompleto dire. Michael e co hanno intrapreso un percorso lasciato in sospeso da tredici anni. Ma lo fanno con brani che a loro volta risultano incompleti, come se non fosse ben chiara la direzione da intraprendere. Ovvio che non stiamo parlando di pivelli alle prime armi, quindi parto da subito dicendo che il disco si prende una sufficienza piena, ma poco più. Come nel caso degli Alien Sex Fiend, forse le mie aspettative erano troppo alte. Ma questo grande ritorno, poteva essere evitato. O forse, poteva uscire sotto un altro moniker. Certo che, anche nell'underground, il peso della sigla vale qualcosa... Emotivamente ed economicamente. Un disco di maniera, buono, piacevole. Poco di più. I cigni si sono risvegliati, ma ancora non hanno aperto le ali.