Anton Corbijn - Control
Film, 2007
Indietro
Ha vinto premi, ma come al solito in Italia non è uscito nelle sale, se non in alcune d'essè. Di questo film si è parlato a lungo. Molto a lungo. Pure troppo. E parlo di prima che uscisse. Perchè non era una semplice biografia su pellicola. Era la storia di Ian Curtis e dei Joy Division, vera pietra miliare nella storia della musica non solo DarkWave. Mica roba facile da fare. E poi diciamocelo, la storia di una leggenda maledetta morta suicida a ventitrè anni, con alle spalle due album eccellenti ed una manciata di singoli incastonati per sempre nella memoria musicale, fa sempre effetto. Un pò come "The Doors" di Oliver Stone. O Sid & Nancy di Alex Cox. Entrambi erano romanzati parecchio, e le cose nella realtà non andarono proprio così come venivano descritte nei film, ma facevano effetto. E incutevano negli spettatori il desiderio di scoprire questi artisti. Ecco. Control pecca in questo. Mentre lo guardavo, cercavo di immedesimarmi in una persona che non aveva mai sentito nominare i Joy Division. Ora sa che erano una band e che il tizio che cantava era un pò fuori di testa, faceva le corna alla moglie, soffriva di epilessia e un pò per tutto questo si è impiccato. Ma il tutto è raccontato in maniera fin troppo prolissa, pur tralasciando mille fattori secondo me importanti. Diciamocela tutta, io mi aspettavo - come molti, suppongo - una specie di storia dei Joy Division. Invece questo è il film sulla storia (o le storie) d'amore di Ian. Vero è che è stato tratto dal libro-biografia di Deborah Curtis, ma mi aspettavo qualcosa in più. E ripeto, non da fan (da quel punto di vista è godibilissimo), ma proprio in generale. La fotografia è ottima (bianco e nero rigoroso per tutto il film. Il regista ha spiegato che è legato al nostro immaginario sui Joy Division, dato che se li vediamo in foto dell'epoca, erano sempre immagini in b/n ecc...), gli attori convincenti, le scene dal vivo praticamente perfette. Ma manca qualcosa. Manca una prospettiva che non sia prettamente quella in bilico tra il racconto e la lovestory travagliata. Un occasione sfruttata a metà. Peccato. Si vocifera che un altro regista voglia girare un altro film sempre su Ian e i JD. Staremo a vedere...