SPIRAL69 - a filthy lesson for lovers
Megasound Records 2009
Se qualcuno si chiede chi siano questi Spiral69, eccovi accontantati: Riccardo Sabetti, il fulcro di questo progetto, č stato per anni il chitarrista e bassista degli Argine. Partiamo con il dire che l'album ha una produzione eccellente, cosa che giova non poco ai brani, di per se compisti da decine di stratificazioni sonore che, se incastrate male, risulterebbero solo pesanti e caotiche. Qui invece funziona tutto alla perfezione, e il potenziale a cavallo tra Wave, Pop ed Indie ha tutte le carte in tavola per esplodere ammaliando l'ascoltatore. Che sia ben inteso, deve avere una propension per svariati generi musicali, data l'ecletticitą della proposta. I duri e puri non gradirebbero le strizzate d'occhio ai Motorpsycho (Erase) accostate a ballate rock (Cover Me) o al fantasma di Reznor (Echo). Senza i paraocchi dunque, A Filthy Lesson for Lovers risulta essere un album davvero compatto e riuscito, a dimostrazione della bravura di Riccardo nel saper sapintemente miscelare diverse influenze per un risultato d'eccezione. Melodie piacevoli ma non ruffiane, gusto per gli arrangiamenti, il tutto sempre equilibrato e mai sopra le righe. Vero e proprio cameo la partecipazione di Edo Notarloberti, violinista con Argine ed Ashram. Vero e proprio buco nell'acqua la cover della Beatlesiana And I Love Her, mentre grande sorpresa per la bellissima ghost track, The Unspoken, probabilmente la migliore del lotto, in un equilibrio quasi perfetto tra placebo e NIN. Consigliato a coloro che amano spaziare tra i generi. Per chi si ciba solo di Lacrimosa o VNV Nation qui non c'č trippa per gatti.