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RECENSIONI DISCHI

ELNORA - E Quindi Uscimmo a Riveder le Stelle

autoprodotto 2009

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Mi spiace dover tornare su certi argomenti, ma prima di parlare del disco in se voglio spendere due parole: Come successo per i Christabel Dreams, gli Elnora, senza lagnarsi troppo delle case discografiche, del mercato che non c'è più, delle difficoltà nel far uscire un album...invece di perdere tempo ad inviare a destra e a manca i link per scaricare i loro brani (che sta diventando una pratica comune. Ovvero il valore della musica ridotto ad una manciata di bit...tristezza...). Invece di fare tutto questo e di aspettare che qualcuno o qualcosa li scopra e faccia diventare quegli mp3 un cd...il disco se lo fanno per conto loro! Alias, sono in sei? dividono le spese e via. Giuro, quando ho avuto in mano il cd, l'ho rigirato più volte alla ricerca del nome dell'etichetta, finchè non ho capito che era un disco autoprodotto. E lasciatemelo dire, a livello grafico è una bomba. Elegante digipack con una copertina fumettosa modello Dave McKean, libretto ricco con testi, info ed altri disegni...insomma, un lavoro professionale ben fatto. Ecco, se ad un ipotetica casa discografica arriva in mano una cosa del genere, piuttosto che un link, beh permettetemi di dire che le cose cambiano eccome. Giusto o sbagliato che sia. O sei Rozz Williams che già prima di registrare faceva concerti impressionanti, o fai le cose al meglio delle tue possibilità. Inutile dire che questo "E Quindi Uscimmo a Riveder le Stelle" ha già guadagnato la sua parte di punti per quanto riguarda il packaging. Idem per quanto riguarda la produzione, i suoni sono molto buoni, gli strumenti bilanciati e non c'è nulla fuori posto. Passando al sodo, ovvero le canzoni (perchè resta il fatto che un bel vestito non rende sexy Mariangela Fantozzi), gli Elnora propongono una sorta di Gothic Metal molto melodico ed arioso, con tratti malinconici alternati a momenti più carichi, il tutto per un risultato accattivante e di spessore, grazie anche all'utilizzo eccellente delle doppie voci maschili (attenti però alla pronuncia in inglese...)e agli intrecci chitarra/tastiere, supportati da una sezione ritmica di ottimo livello. A livello lirico ci troviamo di fronte a quattro testi introspettivi, seppur proiettati verso l'esterno. Al posto del solito trittico Sesso Droga e Rock and Roll, i nostri preferiscono affidarsi a Cristo (El Norah), alla ricerca di un amore puro (Wearing a Smile), l'eterna battaglia tra il bene ed il male (And Deeper, A Sleeper) fino alla lotta per trovare dentro di se la forza per amare il prossimo (a Song for Claire). Non posso negare che questo approccio mi abbia riportato indietro negli anni, facendomi venire in mente gli Stryper, leggendaria band vestita a strisce giallo/nere che professava il vangelo sia in studio sia soprattutto dal vivo, dove al posto di vermi morti (Death ss) venivano gettate sul pubblico delle bibbie. Integre, non come quelle di Manson o Williams. Una scelta, a prescindere dalla spiritualità di ognuno, coraggiosa. Soprattutto in un ambito musicale dove spesso gli artisti flirtano (o fanno credere di flirtare) con tematiche decadenti, perverse o comunque molto più "carnali". Un buon inizio, credo che se aggiusteranno alcune cosette (come già detto, la pronuncia. E anche smorzare i toni eccessivamente epici, a volte un sussurro convince molto di più che un grido) sentiremo presto parlare ancora di loro. Bravi ragazzi, avanti così.

Max1334

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