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C.F.F. E IL NOMADE VENERABILE - LUCIDINERVI
Cinico Disincanto 2009
A tre anni di distanza da “Circostanze”, il nuovo album dei C.F.F. e il Nomade Venerarabile fa capolino nel mio lettore cd e come sempre la band italiana mi ha sorpreso positivamente. L'album, che è stato presentato ufficialmente in anteprima nazionale il 25 aprile al centro sociale Cloro Rosso di Taranto, presenta una serie di ospiti illustri che hanno dato il loro apporto per la perfetta riuscita di un lavoro ottimo. Paolo Benvegnù, Fabio martino e Paolo Archetti maestri degli Yo Yo Mundi e il grandissimo Umberto Palazzo (ricordate i Santo Niente?) figurano infatti come ospiti in alcuni brani del cd, regalando quel tocco in più, la ciliegina su una torta di per se già gustosissima. Due versioni nuove di brani già editi (Io Sono un Albero e In Cima Al Nulla) si affiancano a cinque nuove composizioni più una cover, ma di questa parlerò dopo. I brani recenti se possibile ampliano ulteriormente lo spettro sonoro della band, andando a creare situazioni melodiche complesse ma affascinanti. I testi di Vanni La Guardia continuano ad essere profondi ed evocativi senza cadere nell'ovvio, e l'interpretazione data ad essi dalla voce di Anna Maria è letteralmente una gemma che risplende su un paesaggio a tinte fosche. Come non emozionarsi con "La pazienza Delle Quercie", come non innamorarsi (scusate il gioco di parole) di un pezzo come Amore, dove il sentimento più bello al mondo viene sezionato e lacerato da descrizioni prodonde, sofferte eppur vive. La rielaborazione dello Spleen di Baudelaire, Un Jour Noir, è un'altra vetta compositiva raggiunta dalla band, che è riuscita perfettamente a musicare in modo convincente uno dei testi più belli della letteratura del 900. Ultima nota positiva per la cover di Fossati e De Andrè, Ho visto Nina Volare, brano di non facile reinterpretazione, qui riletta ed eseguita in maniera convincente. Una nuova riconferma, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quando sono grandi i C.F.F. Tra Rock D'autore, Post Punk, Indie, Noise, Lucidinervi è un disco di non facile assimilazione, ma che soprattutto oggi, nell'epoca del fast food musicale, merita tempo e dedizione. Vi ripagherà sempre di più ad ogni ascolto. Prendendo in prestito una frase dal brano conclusivo (Un lungo viaggio in autostrada), "...Devo Rallentare per non perdermi i dettagli del paesaggio...". Coglieteli, i dettagli. E innamoratevi di questo album.