A SINGER MUST DIE
Novembre 2008
01 - Prima di tutto presentatevi ai lettori di Erba della Strega
Manuel: La band è formata da due persone, Tomasz Jankowski per la parte strumentale, chitarra, piano e diversi effetti, ed io Manuel Ferrer che scrivo e canto i testi.
Formare una band completa con più componenti non è una cosa da escludere, ma per adesso ci sembra di aver più bisogno di consolidare le nuove canzoni che abbiamo scritte insieme e suonarle nei concerti in versione “ridotta”.
02-Volete raccontarci la storia della band?
Manuel: E una storia che contiene una parte di magia : come tante band abbiamo messo on-line certe canzoni su Myspace nel estate 2005; un mese dopo alcune labels indie americane hanno cominciato ad interessarsi a noi così come un'altra inglese la Grand Harmonium.
La scelta si è fatta quasi senza esitare quando ci siamo accorti che avevamo conoscenze comuni come Calum Malcolm e lo spirito della giovane label, onesto nel suo sviluppo e umanamente, la coerenza con la musica di Steve Adey già segnato, tutto questo ci ha subito sedotti.
E’ una bella storia non tanto banale per due musicisti francesi.
Il duo è ora cambiato, il compositore del primo album “Today” è stato sostituito dall'inizio 2008 con Tomasz Jankowski. Questo cambiamento darà necessariamente nuove direzioni musicali e questo è molto stimolante per evitare eventuali ripetizioni nel futuro.
La cosa più importante è il senso di sorpresa e stupore tra noi due alla nascita di una nuova canzone, è come una forma di esigenza che ci siamo fissati.
03-Quali sono state le vostre influenze musicali in passato e cosa ascoltate in questo periodo?
Manuel: Le nostre influenze oscillano tra la pop psichedelica degli anni sessanta ed i nostri gusti per il moto cold-wave...Ho scoperto - shame on me - da poco “Berlin” di Lou Reed....Oggi siamo pazzi di Portishead, Godspeed You Black Emperor, The National, Cold War Kids, Radiohead...
04-Vi sentite parte di una scena musicale in particolare o preferite sfuggire alle etichette?
Manuel: Questa domanda è molto interessante perché ne abbiamo parlato recentemente riguardando il risultato di una canzone non sapendo affatto in quale categoria classificarla.
Sfuggire le etichette non è una questione di scelta, ma ci sembra parte dell’ eccitazione di vedere nascere un pezzo senza sapere all'inizio dove andrà a finire esattamente.
Abbiamo l'impressione che le canzoni nascano senza uno stile particolare perché abbiamo preso l'abitudine di comporre in acustico; soltanto in seguito e grazie agli arrangiamenti, quando sentiamo che la canzone ci appartiene totalmente,pensiamo a darle una direzione in particolare.
Quando si ascolta un'artista come Antony and the Johnsons per esempio non ci chiediamo se sia musica pop, rock , acustica, dark or goth, soul, songwriting perché probabilmente è tutto questo insieme! Va oltre tutte le questioni su i generi musicali.
Detto questo allontanarsi da una scena specifica pone il rischio di non essere programmati e di essere isolati; di nuovo non è una scelta ma piuttosto una natura.
Ci siamo accorti che una parte del pubblico “goth” si interessava alle nostre canzoni, forse perché si ritrovano in una forma di melancolia che esiste in noi sottoforma di romanticismo.
Attraverso Myspace in un primo momento eravamo sorpresi di costatare che una parte importante di italiani erano entusiasti dalla nostra musica,.
Penso che ci siano dei legami storici tra la Francia e l'Italia che fanno trasparire ancora oggi attraverso la musica pop molti gusti similari, pensiamo anche al movimento del Romanticismo comune ai due paesi e ad una certa poesia.
Si ritrova anche una passione comune per le band inglesi non quelle commerciali e “'cliché”, ma piuttosto un legame affettivo profondo per gli artisti che si tengono a margine di questo pop come The Divine Comedy e Tindersticks,.
05-Di cosa parlano i vostri testi? Sono storie, poesie, racconti fantastici?
Manuel: Ossessioni che mi perseguitano da tempo, momenti personali come in 'The Fallow Land' che parla del sentimento di non appartenenza ad un luogo preciso ed anche la perdita dei sentimenti felici. Una parte della mia famiglia ha visto e subito un doppio esilio: dal sud Italia verso l'Algeria allora francese, e la Francia...forse si può spiegare così una parte di melancholia 'antica'.
'The Crash' è molto differente e parla di rapporti uomo/donna molto perversi quasi clinici...parole ispirate da certi dialoghi in 'La Dolce Vita', che per me è il film più oscuro sulla condizione umana.
In 'Marlon R' si osserva la decadenza del Rock'n' roll attraverso gli occhi del figlio di Keith Richards. L'idea è venuta leggendo una biografia dei Rolling Stones, dove si apprende che portava con lui il figlio giovane nei diversi hotel durante i concerti. Lo sguardo non è affatto moralista, ho tentato di tradurre le diverse emozioni nell’assistere ad una festa per adulti che assumono tutte le droghe possibili nella stessa camera, ridendo e piangendo insieme, alle frontiere della pazzia. Lo sguardo del bambino è un misto di paura e di fascino, non vuole andare a letto perciò la canzone è soprattutto una storia di forte complicità tra padre e figlio.
'Easy-paced quarter' è la storia fittizia di un quartiere in piena decadenza in cui un padre di famiglia incantevole per tutti finisce per uccidere sua donna e i bambini. Si tratta di solitudine, di cui volevo descrivere più ritratti che conducono ad una certa pazzia.
Per riassumere parlo di tutto ciò che non capisco nei comportamenti degli altri e che mi intriga.
06-Ho recensito i vostri lavori. Siete d’accordo con quanto ho scritto? Avreste aggiunto qualcosa? Tolto qualcosa?Cambiato qualcosa?
Manuel: E perfetto così! Ci sembra che lo spirito dell'album sia stato descritto in un modo così sensibile proprio come lo volevamo al momento della registrazione.
07-Secondo voi è meglio una net label o è meglio fare "alla vecchia maniera"?
Manuel: Le net labels si sviluppano ed è molto interessante perché creano una diffusione senza seguire le regole economiche del mercato della musica, ma crea anche molta confusione.
Più gli artisti sono numerosi tanto i riferimenti diventano vaghi.
Personalmente, la storia di ASMD è inscindibile dal legame umano con le persone della nostra label quindi nel nostro caso non è semplicemente un sviluppo via Internet.
08-Desideri da realizzare e realizzati
Manuel: Tutto rimane da realizzare! Saremmo molto felici di essere usati per una futura soundtrack di Sofia Coppola, Gus Van Sant, Wim Wenders o David Lynch...Fare musica è anche una storia di fantasmi no?
09-progetti futuri?
Manuel: Stiamo cercando un distributore in Francia, ma per il momento il disco è soltanto disponibile ordinando tramite Internet o download. E stato distribuito fisicamente nel Regno Unito ma se il disco interessasse anche ad un distributore italiano ne saremmo felici!
Sfortunatamente senza distribuzione qui in Francia le reti musicali attuali non rendono possibile fare molti concerti od organizzare un vero e proprio tour.
Tutto è pronto, abbiamo nuove canzoni da presentare ora, saranno più elettriche di quelle del primo album e certamente meno romantiche...
10-Le ultime parole sono per voi
Manuel: Mi interessano di più le prime parole e cercare di sapere come siamo arrivati ad una società così sordida.