NANOOK
marzo 2014
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Due fratelli e un gruppo di amici hanno dato vita ai Nanook, band che proviene dalle lontane terre della Groenlandia.
Di seguito una piacevole intervista con Christian Elsner, fondatore del gruppo insieme al fratello Frederik.
1. Quando avete iniziato a suonare come Nanook? Chi ha avuto l'idea? E Perché?
Io e mio fratello Frederik abbiamo iniziato a scrivere canzoni diversi anni fa. Dopo
aver trovato alcuni amici che ci hanno aiutato a registrare alcuni brani abbiamo deciso di dare un nome al progetto, Nanook.
Nanook significa l'orso polare di tutti gli orsi polari. Sono sempre stato affascinato dall'immagine dell'orso polare; il problema dello scioglimento dei ghiacci rende sempre più difficile la sopravvivenza di questo animale. Ho pensato che il nome del gruppo e la sua immagine sulla copertina del nostro primo disco potesse richiamare l'attenzione e far riflettere le persone sull'argomento.
2. Com'è la scena musicale in Groenlandia? C'è spazio per la musica in Groenlandia?
La scena in Groenlandia è molto cambiata. È davvero difficile avviare una nuova band, anche solo per decidere di suonare semplicemente qualche data, tanto più se si cerca di provare ad avere successo.
Bisogna lavorare molto per farsi notare e sentire. I dischi si vendono poco, e, considerato l'esiguo numero di persone che vive in Groenlandia, è difficile essere supportati finanziariamente nella realizzazione di un prodotto musicale di qualità. Il sistema di download tramite iTunes non riesce a coprire il calo di vendite dei cd e dei supporti fisici in generale. Oggi parlare di musica in Groenlandia è difficile, è un argomento molto delicato.
Nessuno corre più il rischio di investire su gruppi nuovi, anche se potenzialmente validi; ed è lo stesso per i concerti. Chi organizza concerti non può più permettersi di chiamare band nuove, deve contattare musicisti che abbiano un nome e che riescano a riempire i locali.
Questo rende molto difficile suonare in una band alle prime armi; ma è altresì evidente che la gente ha bisogno di musica.
Ritengo che il download illegale possa causare molti danni.
3. Sei felice di vivere in Groenlandia? Come è la vita lì? Come è la tua vita di tutti i giorni?
Mi piace vivere in Groenlandia! Le persone sono molto vicine tra di loro. Il valore aggiunto è la nostra immensa natura e gli animali che la abitano; sono felice di fare parte di tutto questo.
Io lavoro in un negozio di musica, l'Atlantic Music ApS; vendo strumenti musicali e gestisco il nostro studio di registrazione, Studio Atlantic.
4. Saresti in grado di lasciare la Groenlandia per sempre? Oppure senti il bisogno di vivere lì?
Sono stato in Nuova Zelanda per un anno, ma alla fine ho deciso di tornare in
Groenlandia. Se mai deciderò di lasciare la Groenlandia probabilmente sceglierò un luogo più caldo! Può fare molto freddo qui in inverno, e alle volte un clima così rigido è difficile da sopportare, ma in estate è fantastico. Non credo che sarò mai in grado di lasciare la Groenlandia per sempre...
5. Quali sono le tue influenze (non solo musicali)? Qual è il tuo background musicale? Gruppi/musicisti che ascolti?
Mio padre mi ha avvicinato al mondo della musica, sin dalla mia infanzia mi ha fatto ascoltare dischi di musicisti groenlandesi e internazionali. Sono cresciuto ascoltando, tra gli altri, Pink Floyd, Jimi Hendrix, Metallica, Radiohead, Red Hot Chili Peppers, Beatles; e molti gruppi groenlandesi, come Sume, Zikaza e Ole Kristiansen.
Sempre mio padre, e alcuni miei amici, mi hanno insegnato a suonare la chitarra.
Anche se la nostra musica ha svariate influenze ed è il frutto di una miscela di sfumature di diversa provenienza, credo che principalmente parli la lingua della nostra terra, e ne rispecchi la sua cultura.
E' facile sentire la Groenlandia nelle nostre canzoni e non abbiamo paura a utilizzare alcuni strumenti tradizionali, come il tamburo groenlandese. Ci piace mescolare questi suoni, che provengono da un'altra epoca, con suoni più moderni e attuali.
La natura, la gente, il nostro ambiente, i grandi paesaggi, hanno fortemente influenzato i nostri brani.
6. Quali band ti senti di raccomandare a chi volesse avvicinarsi alla scena musicale groenlandese?
Musica groenlandese del passato e del presente. Sume, Zikaza, Ole Kristiansen, Inneruulat, Jenseeraq, Nina, Kimmmernaq, Malik, Uummat ... ce ne sono molti :-)
7. Quanto della vostra terra si sente nella musica che suonate? Quali sono i vostri rapporti con la musica europea e americana?
In alcuni dei nostri testi abbiamo usato riferimenti che vengono direttamente dalla nostra terra, ma non è l'unico tema che trattiamo nei nostri brani. I testi parlano anche di altro.
Usiamo la bellezza che ci circonda, che vediamo ogni giorno, per ciò che vogliamo esprimere.
Ascolto un sacco di musica europea e americana ... in questo momento ascolto gruppi come Blonde Redhead, Coldplay e Muse.
8. Perché hai deciso di fare musica (piuttosto che, per esempio, dipingere)? Ti esprimi anche attraverso altre espressioni artistiche?
Adoro scrivere canzoni, ma, naturalmente, si può farlo solo quando c'è qualcosa da dire; è importante scrivere con il cuore ed essere sinceri con se stessi. Il dono più grande per me è quando le persone trovano nelle mie canzoni un significato e ne fruiscono per fare qualcosa di buono nella loro vita.
Le canzoni dei Nanook le scriviamo io e mio fratello.
9. Ti dispiace dirmi a posteriori quello che ricordi dei vostri due album. Non solo la tua opinione su di loro, ma ricordi particolari su come sono nati, creati, sviluppati.
Ci sentivamo molto giovani e inesperti all'epoca del nostro primo album. Abbiamo accettato molti compromessi nel corso delle registrazioni, soprattutto per quanto riguarda gli effetti e gli arrangiamenti dei brani. In studio abbiamo imparato molto come cantautori. Tutte le canzoni del primo album sono state scritte nell'arco di 7 anni, molte idee sono state distribuite nel disco che per questo motivo presenta stili diversi da traccia a traccia; manca forse un filo conduttore. Molti sentimenti e molta passione scorre tra le note degli 11 brani che compongono Seqinitta Qinngorpaatit, il nostro primo album.
L'episodio che ricordo più di altri è stato quando abbiamo registrato la canzone che da il titolo all'album; registrandola ci chiedevamo “è giusto ciò che stiamo facendo? cosa stiamo suonando?”
Io e mio fratello siamo perfezionisti e molto autocritici. Eravamo incerti sulla reazione che questo tipo di musica, nuovo in Groenlandia, avrebbe potuto suscitare nei nostri conterranei.
Dopo averlo ascoltato un paio di volte abbiamo concordato che per noi era perfetto; la cosa più importante per noi era esserne soddisfatti.
Questa consapevolezza è cresciuta in noi giorno dopo giorno, ogni volta che ascoltavamo la canzone. Dopo di che ci siamo sentiti completamente liberi di andare avanti con gli altri brani, senza ulteriori esitazioni.
Questo episodio rivela palesemente quanto eravamo insicuri e allo stesso tempo consapevoli di proporre qualcosa di nuovo nel panorama musicale groenlandese.
La prima registrazione mi ha anche aiutato a capire quanto è importante la figura del produttore. Un musicista si espone e si presenta nella sua pienezza, si mette a nudo; e i testi vanno scritti con il cuore. Tutto questo fa sentire molto vulnerabili. La fiducia e la stima si deve sentire quando si registra in studio.
Ci sono molte cose interessanti e divertenti in fase di registrazione, in particolare quando si improvvisa o si sperimenta una melodia.
Metto però in evidenza il fatto che sin da subito abbiamo preso molto seriamente l'idea di fare un disco ed eravamo pronti per farlo.
Il testo di una traccia dell'album, traccia che ho assolutamente voluto inserire, Tarniga Piareerpoq, non era ancora pronto il giorno prima di registrarla. La parte musicale era terminata, e bisognava assolutamente chiuderla. E' stata una bella sfida. Era l'ultimo giorno in studio, mi sono concentrato, ho cercato di ricordare come era nata e cosa mi aveva indotto a scriverla. Alla fine, dopo due ore, ho
finito il testo. Non è facile scrivere sotto pressione, ma sono sicuro, rileggendola oggi, che non sarei stato capace di scriverla così com'è in altre circostanze.
Non ricordo alcuna situazione triste avvenuta durante le registrazioni dei nostri due album :-)
E' stato invece molto diverso registrare il nostro secondo album perché nel frattempo siamo diventati una band di successo in Groenlandia, abbiamo ottenuto un disco d'oro col primo album.
Avevamo molta fiducia in noi stessi e avevamo acquisito esperienza con i tour e i concerti fatti.
E' stato molto più facile registrarlo, abbiamo scritto i brani in modo molto rilassato nell'arco di due anni.
Io e mio fratello volevamo fare un album diverso rispetto al primo, ma volevamo che rispecchiasse comunque il suono dei Nanook.
L'album è più nazionalistico, e si sente che il songwriting, il modo si cantare e di suonare è più maturo. Abbiamo deciso di rischiare con una copertura interamente in bianco e nero, molto diversa dalla prima che invece era molto colorata, color oro e giallo.
Volevamo che ci rappresentasse, volevamo esprimere chi siamo e da dove veniamo attraverso la copertina; volevamo che riproducesse in immagini i contrasti realizzati attraverso la nostra musica.
Fortunatamente i nostri fan in Groenlandia hanno colto tutto questo e hanno apprezzato il lavoro.
Anche questo album è diventato molto popolare da noi.
10. Quali sono stati i principali cambiamenti tra i due dischi dei Nanook?
Credo di avere già risposto :-)
11. Come arrangiate le vostre canzoni?
Cambia molto da canzone a canzone, io e mio fratello abbiamo sempre molte idee e di solito siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Riesco a intuire gli arrangiamenti anche se scrivo i brani solo con una chitarra. Mi viene naturale immaginare come deve essere una canzone, quali suoni e strumenti utilizzare.
La cosa importante sia per me che per mio fratello è che gli arrangiamenti delle canzoni non siano troppo scontati. I testi devono essere onesti e dobbiamo sentirli nostri, un brano deve comunicare qualcosa inizialmente a noi stessi, dobbiamo sentirlo nostro.
12. Tre canzoni preferite del vostro repertorio.
In questo momento:
Seqinitta Qingorpaatit
Inuinnaagavit
Nuiuarput
13. Ormai avete molti concerti alle spalle. Qual'è stata l'esperienza che ricordi con più piacere? Alcuni concerti che non dimenticherete mai?
Questa è una domanda molto difficile ... Il nostro primo concerto è stato speciale. Sentire il pubblico per la prima volta. E' stata un'esperienza unica per il semplice fatto che per noi era una novità.
Ogni volta che suoniamo mi sento bene, realizzato.
L'esperienza per me assolutamente indimenticabile è stata alla Casa della Cultura di Nuuk, capitale della Groenlandia, il 30 dicembre 2011. In quell'occasione abbiamo suonato perfettamente, e l'energia trasmessa dal pubblico ha reso tutto semplicemente fantastico.
Un'altra esperienza memorabile è stata quando abbiamo suonato al Parco Tivoli di Copenaghen.
14. Quale risposta state ricevendo in termini di audience e di critica?
I nostri due album hanno ricevuto molti feedback positivi, la gente li ascolta entrambi volentieri. Abbiamo avuto ottime recensioni, non possiamo che essere soddisfatti.
15. Riuscite a vivere della vostra musica?
Purtroppo no. Ci sono troppo poche persone in Groenlandia, e i costi per fare album come quelli che abbiamo realizzato sono alti. E' difficile avere un ritorno dalle vendite dei cd. Lavoriamo tutti e suoniamo per hobby.
16. In un'epoca in cui nessuno sembra più comprare dischi, invece di adeguarsi al download digitale, voi pubblicate prodotti ben curati e graficamente appetibili.
Perché questa scelta? In futuro pubblicherete su vinile? (io vi comprerei i dischi!)
Noi pensiamo che sia importante fare un album ben curato. Passiamo molto tempo a studiare le copertine dei nostri dischi. Proprio per quello che hai detto, penso che oggi sia ancora più importante fare dischi che siano un prodotto completo. L'aspetto grafico è importante e deve raccontare una storia tanto quanto i testi.
Non sei il primo a chiedere se pubblicheremo su vinile, ma al momento non credo che lo faremo :-)
17. Desideri, ambizioni, obiettivi dei Nanook
Abbiamo raggiunto molti obiettivi come Nanook, uno in particolare era poter visitare TUTTE le città della Groenlandia. Ancora quattro città e poi le abbiamo viste tutte. Dopo aver suonato per 3/4 anni nel nostro paese, un altro importante obiettivo è suonare di più fuori dalla Groenlandia. Siamo stati in Norvegia, Danimarca, Islanda, Isole Faroer e in Finlandia. Speriamo di fare di più in futuro. Nel mese di marzo andremo negli Stati Uniti, suoneremo a Washington DC, non vediamo l'ora. E' un'intesa nordica.
18. La Groenlandia è una terra bellissima, sei d'accordo? Riuscite a trovare le parole giuste per consigliare ai nostri lettori di vedere almeno una volta nella vita la Groenlandia?
Sono stato in molti posti del mondo ma non ho ancora visto nulla come la Groenlandia. Non avete vissuto senza aver visto almeno una volta la Groenlandia, ma vi avverto … poi ne rimarrete attratti per sempre ;-)
Lo scorso novembre i Nanook hanno pubblicato il singolo "Nilliasa!" con lo scopo di sostenere il lavoro volontario di Nanu-children. Tutti i proventi di questo singolo andranno all’organizzazione Nanu-children.
www.nanook.gl/news.html
www.nanuboern.gl
www.ticket2heaven.dk/fileadmin/user_upload/pdf/KIDS_LOW_5.pdf
www.youtube.com/watch?v=QXkhOhKl8To