EGIDA AUREA - derive
HR!SPQR 2012
Giunti al terzo lavoro, i Genovesi Egida Aurea (che hanno tra le fila ex membri dei Recondita Stirpe) continuano il loro percorso evolutivo che man mano li sta distaccando dalla matrice neofolk degli esordi per avvicinarsi ad un cantautoriato sempre più raffinato e poetico. Tra chitarre acustiche, fisarmonica e moog (ospite su "Odore di Benzina" è Vinz dei fantastici Ballo Delle Castagne) la voce di Carolina Cecchinato svetta su tutto. Come un pittore che dà poche pennellate mirate ed ispirate, tesse armonie, colori ed emozioni senza strafare. Questo è il punto di forza suo e della band tutta. Un gioco di sottrazioni che lascia respiro ai brani, permettendo all'ascoltatore di arrivare dritto al nocciolo. Un approccio folk cantautoriale, appunto. Un equilibrio sempre più difficile da raggiungere, soprattto oggi, ma che i nostri sembrano avere quasi completamente conquistato. I testi di Diego Branchero (ex Malombra e Segno del Comando) continuano ad essere profondi ed incisivi, infilando il dito nelle piaghe aperte dal declino della nostra società in maniera lucida e diretta, senza falsa retorica, spingendo più di una volta a concentrarci sul significato intrinseco di ogni strofa. Poco altro da aggiungere: con questo nuovo lavoro gli Egida Aurea non solo si confermano come una delle realtà più serie e convincenti della scena italiana post-neofolk (si può dire così?), ma sopratutto riusciranno a fare breccia nel cuore anche di coloro che non hanno mai bazzicato queste scene. Il loro approccio gli può permettere di uscire dai confini angusti dei "nerovestiti", e proprio quello secondo me sarebbe il segno che le cose, musicalmente parlando, stanno finalmente cambiando.