Moonlight Festival 2011
Rimini, 26-27-28 agosto 2011
Per quest'anno, meglio cambiare, altra spiaggia, e stesso mare.... Come ormai anche le piante sanno, il Moonlight quest'anno non si è svolto a Fano, ma a Rimini. Purtroppo per mille motivi, nessuno della banda di EDS ha potuto presenziare al festival. Ci sono delle cose che a volte bloccano i meccanismi della nostra vita e ne interrompono il trantran. Progetti all'aria e tutto quello che ne consegue. Per fortuna, EDS ha molti amici, e grazie ad alcuni di loro siamo comunque riusciti a scrivere un report sul festival Goth più grosso d'Italia. Ringrazio Fabrizio, Valeria e Alessandra per gli aggiornamenti via sms, e sopratutto Eric, mente di http://www.goth.it nonchè noto diggei ed intenditore di sostanze liquide analcoliche (sai cosa evitare, perlomeno), che ci regala un suo schietto resoconto "dall'interno" della tre giorni senza troppi peli sulla lingua.... buona lettura!!!!
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DAY 1:
Delenda Noia:
Bravi. Un buon connubio tra indie-pop odierno e wave italiana dei vecchi tempi.
In alcuni momenti mi hanno ricordato i nostrani Delta-V, il che non mi dispiace.
Devono probabilmente limare qualche sonorità, ma come gruppo nuovo non sono affatto male.
Babylonia:
Ottimi per uno degli innumerevoli Depeche Mode party della penisola.
E basta.
Noia.
And One:
Mah... premetto che non sono un gran fan del gruppo...
Francamente mi aspettavo qualcosa di più energico, mi sono parsi mosci per quasi tutto il concerto, con qualche momento più "attivo" giusto per le hit (e per l'ennesima cover di Timekiller dei Project Pitchfork).
Comunque il pubblico sembra avere apprezzato... meglio per loro.
DAY 2:
Beauty of Gemina:
Ammetto la mia ignoranza: non li conoscevo affatto.
E direi che non colmerò questa mia lacuna.
Mi sono parsi come dei Clan of Xymox che cercano di fare i ricercati. E non ci riescono affatto, riuscendo come una sbiadita copia dei CoX.
Ma a me i Cox mi hanno abbondantemente rotto le pa**e, quindi me ne sono andato annoiato a metà concerto.
Clock DVA:
E qui arriviamo a uno dei gruppi che più aspettavo.
Va detto che li avevo già visti a Lipsia al panteon, all'interno del famoso "cubo". E fu un concerto memorabile (assieme a T.A.G.C.).
Sapendo dell'assenza del cubo mi aspettavo qui invece un concerto più "fisico" e "analogico" (considerando che il periodo che più apprezzo dei DVA è quello di Thirst).
Non è così: hanno semplicemente "aperto il cubo" (mostrando le immagini sul fondo del palco) e si sono messi a suonare in maniera staticissima.
Ma a suonare in quel modo mantendo la spettacolarità di un concerto riescono solo i Kraftwerk, mi spiace...
Comunque i DVA sono sempre i DVA, e le melodie a tratti ipnotiche coinvolgono non poco, nonostante alcuni problemi tecnici (o tastini pigiati male) in alcuni brani.
DAF:
Apprezzo tantissimo dei DAF del 2000 il fatto che non si sono fatti affascinare dalle basette "Tunz tunz" che affliggono tanti gruppi del periodo in versione live.
I brani sono come su disco: marziali e minimali.
La presenza della batteria vera e il continuo saltare del frontman rendono il concerto molto fisico, cosa che non fa male.
Forse alla lunga può risultare un po' noioso... ma caspita, sono i DAF!
DAY 3:
Rosa Crux:
Probabilmente il concerto più apprezzato dell'intero festival (peccato sia stato nel giorno che c'era meno gente), e a ragione.
Con il set di strumenti sul palco che li caratterizza, tra campane enormi e batterie meccaniche automatiche, e le diverse performance che ogni volta eseguono in mezzo al pubblico non possono far altro che affascinare anche chi magari non apprezza moltissimo la loro musica.
Al di la del "contorno" i brani sono suonati bene e i pezzi risultano tutti godibilissimi.
Non c'e' che dire, un ottimo gruppo da vedere almeno una volta live (per me è la terza).
Go Flamingo:
Sicuramente "spiazza" il fatto di essere posizionati subito dopo i Rosa Crux.
Passare dal palco strabordante di strumenti e da atmosfere quasi "barocche" al minimalismo della formazione Italiana è un bel salto.
Comunque, per quanto mi riguarda, i Go Flamingo sono godibilissimi nel loro post-punk "sincero" e ben suonato.
Peccato non abbiano oggigiorno un gran seguito, se lo meriterebbero (comunque qualche "fan sfegatato" sotto il palco ce l'avevano).
I brani dal vivo trascinano e suscitano anche qualche ballo...
Bravi.
UK Decay:
Per me gli UK Decay sono un gruppo da centro sociale sporco e decadente, da far suonare in mezzo al sudore della gente che poga attorno a loro.
E il Velvet non è proprio questo (Ricordo ancora il bellissimo concerto al Covo di Bologna, decisamente più adatto per il gruppo).
Nonostante la distanza dal pubblico e le dimensioni "enormi" del palco sono riusciti a fare un ottimo concerto, e c'e' stata anche più di una pogata sotto di loro.
Magari sono stati meno "sudati" del solito... ma la musica è sempre ottima.
Location:
Quando ho saputo che il festival si sarebbe trasferito al Velvet sono stato subito piuttosto dubbioso.
Il festival estivo, per definizione, DEVE essere all'aperto. E il Velvet non lo è.
Inoltre il fatto di relegarlo a un club mi ha fatto temere un "declassamento" del festival, da evento nazionale a qualcosa di più ridotto.
Le cose sono andate meglio del previsto. Il ricco cast ha fatto si che comunque sia venuta gente da tutta Italia.
E il Velvet ha contribuito egregiamente: essendo un club molto ampio, e pieno di spazi (anche all'aperto) non ha fatto rimpiangere più di tanto le passate edizioni.
(Tranne forse la prima, che rimane quella "meglio ambientata", almeno per i concerti).
Anche il caldo non si è fatto sentire più di tanto, nonostante ci fossero le premesse per un weekend decisamente sudato!
Senza contare gli indubbi pregi di una location del genere: palco già rodato, problemi tecnici (quasi) assenti (e chi ha assistito ai blackout della seconda edizione sa di cosa parlo).
E poi il velvet non è una location qualsiasi: palco e area concerti enorme, 2 piste distaccate, ampio bar/zona chillout di sopra, area aperta attorno...
gli organizzatori sono riusciti anche ad utilizzare lo splendido laghetto dietro il velvet per il picnic vettoriano (e da 18 anni che frequento il velvet è la
prima volta che lo vedo usato).
Molto bella anche la location "secondaria" dove passare il (primo) pomeriggio. Il Rockisland è veramente bello, e sicuramente un posto "particolare" con
la sua posizione in mezzo al mare e i suoi ampi spazi. E ottima per quei "fighetti" dei dark che spesso non desiderano stare in mezzo alla spiaggia (poi i tacchi sprofondano).
E comunque per i "darkabbestia" c'e' sempre la spiaggia a 100m :)
Peccato solo per gli orari: alle 17:00 il Rock island terminava la programmazione dedicata al moonlight festival. Davvero troppo poco (infatti io sono riuscito
ad andarci solo 1 volta a musica già spenta... beh, ci vuole del tempo a smaltire le sbronze della sera prima!)
DJ Set:
Probabilmente l'aspetto del festival che più è migliorato rispetto alle passate edizioni.
Dimentichiamoci la prima edizione con la disco che andava abbandonata alle 3, o l'edizione scorsa dove si ballava sull'erba.
Le 3 piste della nuova edizione sono decisamente un punto di forza, e hanno fatto ballare un po' tutti grazie alla buona diversificazione.
Pista grande più "mainstream" con i soliti pezzi (ma non sono mancati DJ che hanno proposto set decisamente validi), pista media elettronica per i tunzettari,
pista piccola con la musica più raffinata e di ricerca.
Hanno lavorato tutte bene, e il plauso maggiore va sicuramente alla pista piccola: nonostante l'atmosfera decisamente "calda" (era l'unica zona dove non c'era areazione e quindi si soffocava) sono riusciti sempre a tenere gente a ballare!
Pubblico:
In realtà, nonostante non sia stato ASSOLUTAMENTE un flop, mi aspettavo davvero molta più gente. Forse la proposta dei concerti è stata troppo settoriale, magari fine agosto non è il periodo migliore per organizzare un festival in Italia... di certo speravo e credevo fermamente che questo terzo anno avrebbe definitivamente consacrato il festival. Che invece sembra essersi assestato sui numeri dell'anno scorso. Ma sono certo che ci sono sia la volontà, sia le possibilità per un ampio miglioramento per la prossima edizione.
L'idea di fare suonare solo 3 bands invece che le "solite" 4 ogni giorno è stata sensata. Purtroppo si sa, la scena Dark ha le sue tempistiche, e per qualche misterioso motivo la gente non si presenta ai concerti prima delle 22 (credo che il problema sia tutto italiano... all'estero i concerti cominciano pure alle sette e mezza di sera, n.d.ax1334). A livello di cibo/abbeveraggio i menu si sono ristretti, ma sicurtamente le porzioni non facevano storcvere il naso a nessuno, anzi. L'area mercato è stata assediata praticamente per tutti e tre i giorni, e spero davvero che per l'anno prossimo venga ulteriormente ampliata, dato che evidentemente buona parte del pubblico viene lì ANCHE per quello (non ho detto "solo", vero?).
In definitiva, always fun.
Già pronti per l'edizione 2012?!?!
Eric