ASTRAL - Forever After
Vibraphone 2011
Dodici anni di attività, il terzetto di Frisco tra singoli ed e.p. arriva solo oggi al terzo album vero e proprio. Che in una scala da uno a cinque, prenderebbe tre. Che non è poco, ma nemmeno tanto. Perchè la miscela di Dreampop, Shoegaze, Postpunk e NuWave funziona, ma la band pecca di personalità, non riesce ad elevarsi sopra la media e rischia di essere dimenticata nel giro di poco tempo. Che poi non è vero, dato che sono più di due lustri che sono in giro a farsi il mazzo. E sono convinto che nella loro zona si siano costruiti un certo seguito. Ma non credo che domineranno mai le indie charts mondiali. Tutto qua. Detto questo, l'album è carino e piacevole pur mancando di coesione. Non ci sono picchi negativi, ne guizzi di genio. Tutto è... Normale. Vero che se uno ascolta l'opener "Narcissus" si chiede perchè un pezzo del genere non giri in heavy rotation sulle indie radio, mescolata in mezzo a White Lies e compagnia. Ma dopo alcuniu ascolti dell'album, la risposta è chiara e limpida: i ragazzi sono bravi, ma non hanno la marcia in più che serve per fare il salto. Perchè nonostante scrivano belle cose, ce ne sono a migliaia identici in giro.
Sarebbe piacevoli vederli dal vivo in una serata dove non c'è altro di interessante in giro. Chiaro il concetto, no?