GO FLAMINGO!
luglio 2011
A volte ritornano! Anzi no, non se ne erano mai andati! La storia spesso ci racconta delle situazioni diverse rispetto alla realtà. Come per esempio lo scioglimento e la reunion dei Go Flamingo!, che di fatto non si sono mai separati... Ma lasciamo parlare direttamente loro!
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Benvenuti su Erba Della Strega!
Un abbraccio a tutti i lettori di Erba Della Strega da parte dei Go Flamingo!
Partiamo in quarta: cosa vi ha portato a decidere di riunirvi? Nostalgia o voglia di riproporvi nel 2011?
Sappiamo che circola questa voce che ci dava per disbanded, ma in realtà i Go Flamingo! non si sono mai sciolti. Abbiamo sì avuto periodi anche lunghi di scarsa attività, più di una volta sono state le ns vite private a reclamare tempo e spazio, ma non abbastanza da farci sciogliere, fortunatamente.
Ops! Mito sfatato dunque! E allora dimmi, che è successo durante questi lunghi periodi di riflessione?
Innanzitutto abbiamo cercato di tenerci al passo dal punto di vista tecnologico. Le possibilità offerte dalle macchine multitraccia digitali e dai computer (che non esistevano quando abbiamo iniziato noi) hanno spalancato nuovi orizzonti sul piano creativo, qualitativo e, perché no, economico. Inoltre abbiamo sempre tenuto le antenne belle dritte per seguire e capire ciò che accadeva nel mondo a livello musicale, cercando di assimilare via via ciò che suonava interessante, e questo crediamo che si senta nella musica che suoniamo oggi.
Per dirla tutta, non ci piace proprio pensare a noi stessi, oggi, come ad una rievocazione storica o un revival. Le nostre scalette raccolgono brani composti nell'arco di quasi trent'anni ormai, è vero, ma la nostra intenzione è di farli suonare in modo contemporaneo, in linea con quello che consideriamo il nostro attuale stato dell'arte. Il nostro repertorio, quindi, è sottoposto ogni tanto a "manutenzione" e questo lo fa un po' cambiare, nel tempo, così come cambia il nostro modo di sentire e di esprimerci.
Avete comunque ricominciato a girare sui palchi attivamente da poco, ed è inutile negarlo: sicuramente la scena è completamente diversa rispetto a 20 anni fa... da internet all'mp3, da youtube al sovraffollamento dei dj... come vi muovete in queste "nuove" acque? E cosa rimpiangete del passato ed amate del presente?
Verissimo, i canali di comunicazione oggi sono molto più potenti e capillari e questa, te lo dico subito, è senz'altro una delle cose che amiamo del presente. Anche perché noi non siamo mai stati particolarmente attivi nel promuoverci, il che è una probabile concausa della nostra lunga "latitanza". Se oggi abbiamo una maggior visibilità dobbiamo sicuramente ringraziare qualche buon contatto e internet, in particolare i social network.
Il lavoro dei DJ, quelli che mettono musica di livello, non ci dispiace affatto. D'altro canto, l'abbinata dj set + live esisteva e funzionava già anche prima e, oggi come allora, chi sceglie i dischi, oltre a intrattenere, svolge anche un ruolo di divulgazione musicale. Apprezziamo il fatto che, negli ultimissimi tempi, gli spazi live non siano più monopolio quasi esclusivo delle cover band.
sicuramente negli ultimi concerti avete visto una "fauna" diversa. Provenienti dalla New Wave classica, siete stati "adottati" dal pubblico Goth. Com'è vedere dal palco creste, plastica fluorescente e chili di trucco? Non che negli '80 non ce ne fossero, ma forse era tutto meno estremo... o sbaglio?
È vero, anche venti-trent'anni fa esistevano tribù dal look ben riconoscibile (punk, mod, dark, metal, ecc.), ma va riconosciuto ai ragazzi di oggi di essere decisamente a un livello superiore.
Volendo fare gli sboroni, potremmo dire che ci sentiamo un po' come gli Who, che, pur non facendone parte, erano molto apprezzati dal movimento Mod. Noi non siamo Goth, non mi pare almeno, ma non ci dispiace affatto essere stati adottati da questo pubblico che, per come l'abbiamo conosciuto finora, si è dimostrato non solo amichevole, ma anche colto e competente. E non solo a livello musicale. Certo, l'aspetto può distrarre l'osservatore meno attento, soprattutto quello più conformista. Dal nostro punto di vista, invece, è un fenomeno da osservare con interesse, sia da un punto di vista estetico che culturale. Senza considerare che, in un certo senso, sono frutto della semina nostra e dei nostri coevi (detto anche in senso non figurato ;-) ).
Cosa portò al vostro momentaneo allontanamento dai riflettori? Le recensioni erano molto buone, e a molti sembrò strano il vostro gettare la spugna in quel momento preciso.
Ormai abbiamo chiarito che non ci fu alcuno scioglimento, credo. Piuttosto, il magic moment del rock indipendente italiano durò abbastanza poco. La stessa etichetta con cui eravamo sotto contratto, durò pochissimi anni. Già all'inizio degli anni 90 i superstiti di quel periodo irripetibile, erano letteralmente decimati. La crisi fu, secondo me, aggravata dal fenomeno autarchico delle radio che trasmettevano solo musica italiana. Ritengo sia stata una delle iniziative musicalmente più diseducative che si potessero escogitare. Come si fa a scegliere una programmazione usando la lingua come criterio? Non sarebbe meglio cercare di passare innanzitutto musica BUONA poi, eventualmente, chiedersi se è italiana o meno? Se lo scopo era quello di stroncare il rock in Italia, be' non si poteva fare di meglio, credo. Infatti vediamo poi che musica fanno gli italiani che credono di fare rock. In tale contesto, abbiamo cercato soprattutto di suonare per soddisfare una nostra urgenza, a rischio di farlo solo in garage dal momento che gli spazi per farlo pubblicamente diventavano sempre più esigui.
Secondo voi cosa c'è dietro al revival della Wave anni '80? Decine di reunion, ristampe a iosa...
Innanzitutto c'è un classico ciclo di riflusso, dopo gli anni 60 e 70 doveva pur toccare anche agli 80, ma secondo me c'è anche qualcosa in più. Quella musica che, passata l'ondata punk, mescolava minimalismo pulsante e psichedelia, era perfetta per esprimere il sentire della generazione di allora come quella di oggi. E questo ragionamento, secondo me, è applicabile al movimento culturale nel suo complesso. Mi riferisco ai ragazzi Goth, sembra che il loro modo di sentire e di esprimersi tramite l'abbigliamento, eccetera, sia molto simile a quello dei ragazzi di inizio anni 80. Suppongo che una seria analisi storico-sociale potrebbe offrire spiegazioni interessanti. Meglio di quelle che sono in grado di fornire io, ahimé.
Per quanto riguarda le reunion, mi viene banalmente da dire che l'esigenza per una band di riunirsi deriva innanzitutto dal fatto di essersi sciolti, e questo corrobora un po' quello che dicevo poco fa in merito alla crisi di fine anni 80. Secondariamente, se il momento si presenta in qualche modo favorevole, è giusto per tutti cercare di sfruttarlo. Non sempre si presenta una seconda chance, figuriamoci una terza. Aggiungerei poi che, anche qui, un certo ruolo ce l'ha la rete che permette a persone molto distanti fisicamente di condividere uno stesso gusto per cose anche molto molto particolari. Questo dà una forza alle realtà di nicchia che prima era impensabile. Per quanto riguarda il caso Go Flamingo! è interessante notare come buona parte delle persone che aderiscono alla ns pagina FB in realtà non ci abbia mai visti in carne e ossa e tantomeno in TV. Se conoscono qualcosa di noi oggi, può essere solo attraverso alla rete.
Ad Agosto suonerete al Moonlight festival a Rimini...
Il Moonlight è un evento importante con un cartellone di tutto rispetto. Va riconosciuto ai ragazzi che organizzano di essere veramente in gamba. È un piacere collaborare con loro e siamo onorati di partecipare a questo festival davanti a questo pubblico. Suoneremo domenica 28 agosto dopo i Rosa Crux e prima degli UK Decay, due gruppi stranieri molto energici. Cercheremo di reggere il ritmo e non sfigurare.
Progetti futuri? Idee per un nuovo album?
Di materiale inedito ne abbiamo parecchio. Non sappiamo ancora se confezionarlo nella forma di un album (inteso come pubblicazione su CD) o se offrirlo semplicemente in rete. Ma questo è un dettaglio, l'avremmo già fatto se fossimo stati in grado di catturare su file la nostra energia live.
Grazie per il vostro tempo! In attesa di vedervi dal vivo a Rimini, lascio le ultime parole a voi!
C'è un argomento che ci diverte ed è spesso motivo di conversazione tra noi. Si tratta delle similitudini e dei tentativi di definire la nostra musica. Alcune band alle quali siamo stati accostati le riconosciamo certamente come ispiratrici, ad esempio i primi U2, i Cure, Echo & the Bunnymen, Comsat Angel, Sound, Joy Division, ecc. Ammettiamo senza problemi che la filosofia sonora di questi gruppi è stata per noi un modello, il ruolo che ricoprono i vari strumenti e gli arrangiamenti ci sono sempre sembrati molto efficaci e in linea col nostro sentire. Perciò, se qualcuno ci definisce anglofili, non ci offendiamo di certo, è da questi gruppi che abbiamo imparato ed è stato proprio l'ascolto di quei suoni ad accendere una voglia di suonare che ancora non si è spenta. Qualche volta restiamo sorpresi da accostamenti a band totalmente inaspettate. Qualcuno ad esempio ci ha detto che ricordiamo i Doors, un altro i B-52's. Sono band che stimiamo molto, sia ben chiaro, ma non li abbiamo mai considerati fonte d'ispirazione. D'altro canto ci sono anche altre band, la cui musica non dovrebbe teoricamente avere relazione con la nostra, verso cui siamo noi a riconoscere un ascendente. L'elenco qui potrebbe essere sorprendentemente lungo, ma mi limiterò a fare i primi nomi che mi vengono in mente, reggetevi forte: ZZ Top, estremamente efficaci come trio; Johnny Cash, interprete straordinario di brani dalla provenienza più disparata; Bestie Boys, ironici e riconoscibili tra mille anche quando non cantano; Beck, geniale ed eclettico; Massive Attack, maestri della musica elettronica minimale "lenta"; Kraftwerk, pionieri e maestri della musica elettronica minimale tout-court e così via.
Anche la stampa, che ringraziamo perché generalmente benevola nei nostri confronti, ci ha sorpreso qualche volta. Memorabile per noi la recensione su One, Two, Testing (rivista britannica, specializzata in strumenti musicali, dello stesso gruppo editoriale del glorioso Melody Maker) nel 1984, del nostro primo demo-tape, Meno lusinghiero, invece, il caso eccezionale in cui un giornalista musicale, oggi molto in auge, nel recensire un nostro concerto su Repubblica, ci definì come una mediocre soul band di turnisti (!). Effettivamente, quella stessa sera, suonò anche un gruppo che poteva corrispondere alla descrizione. Deduciamo quindi che abbia fatto confusione coi nomi sul programma. Una delle ultime chicche in ordine di tempo, invece, proviene dalla webzine spagnola Planetaindie.com che titola: "... Desde Italia, el sonido más oscuro y hipnótico de los años 80", definizione di cui andiamo orgogliosi. L'autore dell'articolo, tornando per un attimo a ciò che si diceva prima, è proprio uno di quelli che hanno potuto conoscere i Go Flamingo! esclusivamente attraverso la rete. Viene il dubbio che, conoscendoci meglio, la sua opinione possa peggiorare.