Indietro

Un tributo al Grotesque che si permette di chiamare un nome di spicco e di metterlo su un palco estivo senza nemmeno chiedere un nichelino per il biglietto.
C'è un pizzico di staff del Drop Dead (che si terrà quest'anno a Berlino) in un contesto all'aria aperta dove un gruppo come i Dystopian Society, che si presenta per la prima volta agli sguardi attenti degli accorsi all'evento, può avere l'onore di aprire una serata che si preannuncia magica e al contempo amara.
Amara perché anche di fronte ad un evento qualitativamente di buona fattura e privo di alcun onere economico ancora una volta l'italiano popolo dark risponde con disinteresse.
Pubblico che poi non mancherà di apparire quando anche l'ultima nota è stata ormai dimenticata tra le foglie che danzano al ritmo del vento.
Charles de Goal in forma, così carichi da sembrare loro i ragazzini e noi i vecchi. Un po' impalati di fronte a tanta irruenza e aggressività sonora, mentre sul palco i passi di Patrick Blain sono tali da permettergli di far ritorno a Parigi se messi tutti in fila, i compagni di viaggio orchestrano e tessono arpeggi e synth che colorano la notte dell'Ekidna.
La miscela è quella dei dischi con l'aggiunta di quella grinta che solo un live può garantire, il suono si sporca, si velocizza, sferza e non si concede a troppe soluzioni ampollose.
Non fosse per l'obbligo di dover silenziare la musica all'esterno tassativamente attorno alla mezzanotte questa cenerentola ha lasciato molto più di una scarpetta ai presenti.
Il miglior concerto della stagione targata Grotesque.
Continuate così!

HEIXUE