ROGER WATERS - Assago, Forum, Milano, 1 & 2 Aprile 2011
The Wall Live
Anni fa io e Tibia eravamo a Berlino, girovagando in macchina dove prima c'era la Postdamer Platz. Nei deliri personali di tarda notte, sognavamo e fantasticavamo sull'impossibile... " Ti immagini se un giorno Roger Waters riportasse il tour di The Wall in giro per il mondo? Sarebbe fantastico!!!" e giù a sognare, a prevedere quante date ci saremmo visti, che sacrifici avremmo fatto pur di esserci... A volte -solo a volte- i sogni diventano realtà, e l'anno scorso, alla notizia che Roger l'avrebbe fatto per davvero, è scattato il cont alla rovescia. Prima per la caccia ai biglietti: date esaurite in mezz'ora, date aggiunte, nuovamente esaurite in poche ore.... Insomma, evidentemente non eravamo gli unici a desiderare adrentemente di poter assaprare, anche solo per un momento, un pezzetto di quegli spettacoli magici e surreali documentati su decine di bootlegs, da un doppio dal vivo ("Is there Anybody Out There?"), da un paio di dvd pirata e quant'altro. Non dimentichiamoci inoltre l'enorme kermesse di Berlino svoltasi il 21 luglio 1990, quando lo spettacolo fu messo in scena per una notte sola, con una caterva di ospiti ad affiancare Roger ed un palco tra i più grandi mai visti sino ad allora. Bene.
La storia che sta dietro a The Wall, concept album, poi tour, poi film, la dovreste conoscere tutti. E se non la conoscete, non è questo il luogo per stare a rispiegarla: servirebbero pagine e pagine di approfondimento. Perchè The Wall non è mai stato "solo" un disco con ottime canzoni. The Wall è un entità a se stante, un blocco unico di ottanta minuti erotti che racconta una storia, quella di Pink, musicista di successo in conflitto con i suoi demoni interiori, che è anche un messaggio universale dentro la quale chiunque di noi può riconoscersi. Il muro diventa quindi un concetto, la separazione volontaria dal mondo esterno, l'impossibilità di comunicare con gli altri e con se stessi... Ma come appena scritto, se siete interessati, documentatevi altrove in maniera più approfondita. Saltiamo direttamente ai concerti. La sera del 1 Aprile, anniversario della morte di Rozz Williams (guardacaso grande estimatore dei Floyd e di The Wall in particolare) ci sediamo sugli spalti di un forum strapieno. E la tensione dell'attesa va alle stelle, quando uno speaker ci informa che si potranno fare foto, ma senza flash, e che lo spettacolo avrà inizio entro pochi minuti. Si spengono le luci, e due comparse vestite da guardie paramilitari sorreggono ed alzano al centro della scena il fantoccio di Pink, mentre dagli amplificatori escono frasi tratte dal film Spartacus. Il fantoccio viene gettato senza vita sullo stage, mentre parte la drammatica nenia di Outside The Wall. Ed è un colpo aol cuore: In The Flesh?.
"Così tu
Tu pensavi
Che ti sarebbe piaciuto assistere allo show.
Per sentire il caldo brivido della confusione,
che infiamma lo sciocco.
Dimmi, c’è qualcosa che ti turba, dolcezza?
Forse non è proprio quello che ti aspettavi di vedere?
Se vuoi trovare cosa altro c’è dietro
questi occhi di ghiaccio
Devi venirmi a strappare di dosso il travestimento!"
E da lì in poi è un susseguirsi di effetti speciali, aerei che partendo da una parte del palazzetto vanno a schiantarsi sul palco prendendo fuco, maiali volanti, pupazzi gonfiabili, effetti video digitali che rendono il palco uno schermo unico enorme, mentre pezzo a pezzo, gli addetti alla costruzione del muro aggiungono un mattone per volta, fino ad arrivare alla fine del primo tempo con il vuoto. Noi, il pubblico, che guardiamo verso il palco. Ma non vediamo i musicisti. Non vediamo nulla. Solo un enorme muro, 15 metri di altezza per 70 di larghezza, che separa la nostra vista da quello che accade dietro. Per i presenti, nonostante sapessero bene a cosa si andava incontro, è uno shock. Hey You apre la seconda parte dello show, e non c'è nulla da guardare. Sol il muro, vero protagonista, sul quale vengono proiettati filmati, con tanto di effetti audio in 5.1. Ah, lo sapevate che al Forum di Assago, noto per essere un posto dove avere un buon audio equivale a trovare una birra gelata nel Sahara, si può anche sentire un concerto in maniera eccellente? Merito della quadrifonia? Merito della pignoleria del sig Waters nel volere ed ottenere sempre il massimo per quanto riguarda audio/video nei sui spettacli? Qualunque sia la ragione, il risultato è a dir poco eccellente, e dovrebbe far vergognare un pochetto le band che suonando lì non si curano di cose simili, mandando a casa i fans con le orecchie che fischiano, storditi dalla pessima qualità del suono. Tornando allo spettacolo, per mesi sono circolate voci che parte del cantato sia stato in playback. Probabile, ma conta poco. E le ragioni sono molteplici: primo, a settant'anni non è possibile raggiungere note che dal vivo non prendevi manco a 30. Secondo, in casi eccezionali come questo, uno paga per vedere un "concerto", ma in realtà sta andando ad una rappresentazione. Lo spettacolo, i messaggi forti che scorrevano sul muro, gli effetti speciali, i testi, il tutto era talmente "troppo" che anche una cosa così "brutta" come gli aiutini dalle basi preregistrate si lasciano facilmente perdonare. Personalmente pagare 100 euro per vedere una cosa simile e sapere che ci son delle basi non mi scalfisce. Mi infastidisce molto di più pagarne 5 per vedere un gruppetto di sconosciuti che suonano nel club sotto casa, con un pc e una quintalata di cori preregistrati. Quella è una presa in giro.
Torniamo al set.
Nobody Home, Vera Lynn e Bring the Boys Back Home sono state da brividi, ma il vero boato del pubblico è arrivato con l'arcinota Comfortably Numb, con Dave Kilminster a suonarne l'assolo sulla cima del muro. La parata paranazista di In The Flesh, Run Like Hell e Waiting For The Worms è ormai da antologia, e quando si arriva a The Trial, il climax ormai è al culmine.
"In tanti anni di magistratura
Non avevo mai sentito
Nessuno più meritevole
Del massimo della pena.
Il modo in cui Tu hai fatto soffrire,
La tua deliziosa moglie e tua madre,
mi fa venire voglia di cacare!
"Ehi! Giudice! cagagli addosso!"
Ma, amico mio, Tu hai rivelato la tua
paura più nascosta,
Sentenzio che tu sia esposto di fronte ai tuoi simili.
Abbattete il muro!"
E lì, in un forum rosso cremisi, il muro viene giù. Davvero. Ed è pelle d'oca.
Il tempo per riprendere conoscenza, e la band torna onstage, per una versione acappella di Outside The Wall. Roger ringrazia, saluta e se ne va.
E noi con lui.
La sera dopo, scegliamo di stare in transenna: vogliamo vederlo in faccia. E nonostante il concerto sia identico, le sfumature sono molto diverse. Vedere da vicino lo svolgimento dell'intera opera, carpire qua e là i segreti che stanno dietro ad una macchina perfetta come lo show della sera prima, e sopratutto vedere Waters, finalmente contento dopo anni ed anni di analisi, godersi davvero il fatto di essere lì, ricevendo finalmente il giusto tributo al suo inarrivabile genio... Perchè potete girarla come vi pare. Potete amare qualsiasi genere di musica. E ammirare fino alla morte la tecnica ed il feeling di Gilmour. Ma se il '900 ci ha regalato dei geni in campo artistico, in un ipotetica classifica il sig Waters non faticherebbe assolutamente ad entrarci. Nonostante non sia mai stato un gran musicista in senso stretto. Nonostante non abbia mai avuto una bella voce. Nonostante tutto, lui ha creato alcuni dei dischi più influenti ed importanto del secolo scorso. E questo The Wall ne è una dimostrazine: avere Gilmour o Mason sul palco sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma la mancanza non si è fatta sentire: semplicemente The Wall è un opera che sta in piedi da sola, a prescindere da chi sta sul palco. Ho visto più di 400 concerti in vita mia, e non fatico ad infilare questo tour di Waters nei primi 5. Anzi, devo essere onesto: questo è fuorigara. E' tutta un altra cosa. E' oltre il concerto di "spettacolo dal vivo". E' qualcosa che, probabilmente, quando Waters morirà, verrà replicata nei teatri alla stregua di un Aida per intenderci. E non sto esagerando. Se non siete riusciti a recuperare i biglietti per alcune delle date rimanenti,.andate dai bagarini. Uno spettacolo così non lo rivedrete più. Credetemi.