INTERVISTE

Giorgio Ricci - Templebeat

febbraio 2010

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I Templebeat sono stati negli anni '90 tra i pochi gruppi italiani a riscuotere un enorme successo all'estero. Dischi, concerti, fino allo scioglimento. Oggi, nel 2010, hanno deciso di tornare a calcare i palchi europei, e probabilmente anche di continuare il discorso musicale lì dove lo avevano lasciato... Giorgio Ricci ha parlato con noi di passato, presente e futuro. Buona lettura.

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01-Benvenuti ragazzi! Giuro, l'ultima cosa che pensavo era di rivedervi assieme! Com'è nata l'idea della reunion?

TB: Occore una premessa sulle cause dello scioglimento di allora: E' successo che in quel periodo (la fine degli anni 90) la crisi delle vendite dei CD era  in stato avanzato. Nessuna label aveva voglia di rischiare in produzioni di un certo tipo di suono e molte avevano chiuso i battenti.  Ci siamo trovati di fronte una visione desolante e per non precipitare in una situazione di declino abbiamo preferito chiudere… silenziosamente. In questi 10 anni noi  4 Templebeat abbiamo sempre continuato a frequentarci, a collaborare insieme ad altri progetti, a divertirci .... L'idea di ricominciare  non e' mai stata messa da parte, ne abbiamo discusso in continuazione in tutto questo tempo ma abbiamo sempre rinunciato in quanto i progetti personali  erano  sempre piu' impegnativi.   Quest'anno ne abbiamo riparlato con l'entusiasmo giusto, e con la consapevolezza che insieme, musicalmente avevamo ancora molto da dire.


02-La formazione sarà quella classica o ci saranno dei cambiamenti? Chi suonerà dunque nel Templebeat versione 2010?

TB: C'e' un solo cambiamento che sara' quello piu' evidente.  Non ci sara'  piu' Michele Benetello alla voce, troppo impegnato a pubblicare remix e nei suoi d.j. set . Al suo posto un carissimo amico di vecchia data, una voce che abbiamo sempre stimato, quella di Simone Scara (Frukteti, First Black Pope). 

03-Come pensate che reagirà il pubblico rivedendovi in azione? Avete delle aspettative precise o preferite lasciare che le cose prendano la loro piega?

TB: E' difficile saperlo. In questi 10 anni ho osservato come sia cambiato l'approccio verso i concerti. Mi spiace ammetterlo ma  l'indifferenza verso qualsiasi forma di espressione e di arte sta dilagando a macchia d'olio.
La non curiosita' sta diventando un elemento predominante del nostro tempo.

04-A proposito di Reunion...ce ne sono state molte in questi anni, sia di gruppi grossi, sia di bands minori. Secondo voi si tratta di nostalgia o mancanza di una scena attuale che regga il confronto con il passato?

TB: Una certa componente nostalgica è inevitabile soprattutto quando sono state condivise esperienze importanti. Quando penso ai TempleBeat mi tornano subito in mente i concerti in giro per l’Europa, MTV Inglese, i festival ma anche un instancabile lavoro che ci ha portato a produrre circa 25 apparizioni discografiche tra album, singoli e compilation, le collaborazioni con Pankow, Kebabtrume, Limbo, Swamp Terrorist, Dive, Lassigue Bendthaus…
Se poi parliamo di confronti con la scena attuale posso dirti che fatico a trovare bands che mi emozionino come una volta e non vorrei peccare di presunzione nell’affermare che l’esperienza che abbiamo acquisito e le idee nuove di Simone Scara ci rendono particolarmente combattivi.

05-Trovo divertente leggere qua e là che alcuni di questi ritorni sulle scene siano dettate dal dio soldo. Ora, posso capire chessò, i Bauhaus... Ma per altri credo sia semplicemente un modo per ritrovarsi assieme e rimettersi in gioco, dove spesso i soldi sono in perdita come ai vecchi tempi...

TB: Mi sono ritrovato a parlare di questo argomento poco tempo fa con alcuni dei Frigidaire Tango e i due Degada Saf, entrmbe band riformate da poco, addirittura dopo 20 anni di silenzio…. Pare che ad un certo punto della propria vita ci si voglia dare una seconda chance sapendo che se non lo fai ora non lo farai mai piu’. . .  Da parte nostra comunque non siamo mai stati fermi e in silenzio; Metal Music Machine, Hysterie, Ran, Monosonik, HaloXVI sono nomi con i quali abbiamo pubblicato lavori  piu’ o meno conosciuti.

06-Che ne è (o che ne sarà) di tutti i progetti che avete portato avanti separatamente in questi anni?

TB: Pietro Zanetti e Plinsky usciranno a breve con il nuovo album dei MetalMusicMachine.
Io con i Monosonik ho due lavori in uscita mentre continuero’ a collaborare  live con Giampaolo Diacci  degli HALO XVI.
Anche Simone continua a lavorare incessantemente con i First Black Pope. Per noi questa reunion rappresenta una congiunzione di esperienze vissute in 10 anni di evoluzioni artistiche personali.


07-Ci sono ristampe in cantiere o preferite lasciare tutto così com'è?

TB: E’ in uscita un cd per la Silentes rec. Si tratta di vecchie registrazioni su nastri, vecchi demo, esperimenti del nostro primo esordio ripuliti e masterizzati. Per noi un oggetto prezioso .

08-Suonerete al Vinile di Rosà. Immagino che già il posto in se susciti in voi una serie di ricordi importanti... Cosa dobbiamo aspettarci dalla performance? Una semplice riproposizione dei vecchi classici o qualche chicca?

TB: Il Vinile e' un locale che ci ha sempre sostenuto.  Abbiamo un legame affettivo con Lallo (il boss) e con l'organizzazione di Night Breeze ai quali abbiamo voluto dedicare prima performance del 2010.  Chiaramente riproporremo i vecchi album ma rigorosamente vivisezionati e riarrangiati da Simone Scara.  Ci sara' comunque un bel po' di materiale nuovo.

09-la tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Questo influirà sul vostro sound o rimarrete comunque attaccati all'analogico?

TB: Certo, la tecnologia da sempre permette a tutti di produrre musica a basso costo.  L'importante e' saperla sfruttare  .  Abbiamo sempre dato importanza alla ricerca e alla costruzione del suono. Campionatori e software sono per noi come delle armi che aggiorniamo costantemente cercando di usarli  in modo meno convenzionale possibile.

 

10-Pensate di portare avanti il progetto o sarà solo un on-off di qualche mese?

TB: Abbiamo ricostituito il progetto per svilupparlo, abbiamo materiale nuovo per un prossimo album ma  il futuro non lo conosciamo, puo’ succedere anche che tra un mese buttiamo via tutto.

11- le ultime sono per voi

. Mi piace ricordare una frase che scrisse un giornalista su “Kerrang” (DE) – nel 98 – “I TempleBeat rappresentano ora cio’ che ascolteremo tra una dozzina di anni….”

 

Riferimenti:
www.myspace.com/templebeatofficial
www.myspace.com/temple1201
www.myspace.com/metalmusicmachine
www.myspace.com/firstblackpope
www.myspace.com/monosonik

 

 


 

Max1334

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