T R E E S |
La band
è nata nel 1993 ed è composta da: Antonio
(synth), Davide (batteria), Davide
(chitarra), Francesco (chitarra), Nino
(basso e chitarra) e Paolo (voce e
testi). Nessuno di noi ha mai studiato musica, eppure i
nostri esordi sono stati caratterizzati da
unintensa attività "live". La nostra primissima pubblicazione è del 1994: un demotape in edizione limitata di 5 tracce altrove inedite. Un anno dopo un nuovo inedito, "Frost upon the trees", viene scelto per la partecipazione al volume 2 della compilation "Intimations of immortality", raccolta annuale dellEnergeia, label napoletana che da quel momento ci terrà costantemente sotto contratto. Nel 96 quindi la band è impegnata nella creazione dellalbum di debutto, frutto di lunghe e piacevoli sessions in uno studio ricavato in una casa colonica di un vasto uliveto sulla collina di Velia, affacciata sul mare del Cilento. Luscita di "Trees" (8 brani, Energeia 1997), è preceduta da una serie di concerti in tutta Italia. Nel frattempo Hermes (ex Carmilla) ha temporaneamente sostituito Nino, impegnato nel servizio di leva, e Davide (chitarra) ha lasciato il gruppo per dedicarsi a tempo pieno agli studi universitari. |
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Nel 1998 la
band partecipa al Cd tributo "Anyone can be
a Virgin Prunes", prodotto dalla label
riminese Radio Luxor, con una libera reinterpretazione di
"Sweethome under white clouds". Qualche mese dopo iniziano invece le sessions del secondo album, "Harmonizer" (10 brani, Energeia 1999), interamente prodotto allMD studio di Napoli; la title track sarà inoltre scelta per il cd compilation "A painted dream 2", edito dal magazine americano Losing today. Il 2000 è un anno di transizione; Davide si trasferisce a Londra, dove tuttora risiede, e Paolo trascorre lunghi periodi a Miami. Oggi la band, che ha finora allattivo circa 100 concerti ed un ottimo riscontro dalla critica internazionale, è dedita alla preparazione di un nuovo album di lunga durata, dal titolo "ASH". Per info, E-mail: trees@supereva.it |
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RECENSIONE |
"Trees"
[Energeia, 1997] Per i Trees il meccanismo delle suggestioni si innesca inequivocabilmente nella memoria di bands leggendarie quali Joy Division e Cure, grande è la devozione che i nostri nutrono nei confronti dei maestri quando scrivono le loro canzoni e danno vita a piccoli incantesimi sonori come "In your hive", "Heart" e "Gone". Quante emozioni affiorano dallo scrigno dei ricordi, cullate da sonorità mai così malinconiche ed accorate, possibile colonna sonora per immagini autunnali intristite dalla pioggia, eppure a noi così care. Un'opera prima che merita tutto il nostro rispetto, realizzata con dovizia e cognizione di causa, ma soprattutto con sentimento. ["Rockerilla" - Settembre 1997] |
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"Harmonizer" [Energeia
1999] Tornano le atmosfere romantiche dei Trees, il gruppo napoletano che circa un anno fa uscì allo scoperto con un album di debutto calorosamente salutato da critica e pubblico. Da allora la giovane band è maturata artisticamente, migliorando non solo la padronanza tecnica sullo strumento, ma altresì lo stile delle soluzioni sonore naturalmente fedeli ai canoni della migliore tradizione after-punk anglosassone, ma con un'impronta decisamente più autoctona. "Harmonizer" è infatti un ottimo esempio di post-punk italiano, seppur cantato in inglese, dove le fonti di ispirazione sono un fatto estetico originario perfettamente metabolizzato dal talento creativo degli autori, quanto mai in grado di scrivere delle canzoni emozionanti che arrivano diritte al cuore. "Harmonizer" non smorza certo il ricordo delle primavere post- |
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punk che diedero i natali a bands formidabili quali i Joy Division ed i Cure, ma lo rinnova magicamente in un affresco di armonie liquide, nella poesia di sonorità eteree accarezzate da plettri e tastiere lunari che volano fra caldi tappeti basso-batteria e vocals malate d'estasi, dispensatrici di sogni e di messaggi per la mente. Un disco consigliato non solo ai nostalgici del genere, ma a tutti coloro che amano la bella musica d'autore. ["Rockerilla" - Marzo 1999] | |
INTERVISTA |
1) La prima domanda è un po' scontata... ma come fate a portare avanti la vostra ricerca musicale (anche e soprattutto a livello pratico) abitando o comunque trascorrendo molto tempo a migliaia di km di distanza l'uno dall'altro (Miami, Londra, Napoli)? - In realtà l'unico di noi a vivere in pianta stabile all'estero è Davide, che già da più di 2 anni si è trasferito in Inghilterra; il suo legame con la band è sempre molto forte, è aggiornatissimo su tutto quello che ci riguarda, e nei momenti importanti come nuove sessions creative o un live da non lasciarci scappare non esita a saltare su un aereo e raggiungerci in studio. Capita poi che qualcuno di noi sia per un periodo in viaggio, ma questo non ostacola mai il nostro lavoro al di là di un semplice slittamento dei tempi; essendoci volontà e motivazioni si trova sempre un modo di organizzare i nostri incontri, meno frequenti rispetto a qualche anno fa ma sicuramente migliori qualitativamente. |
2) Com'è
la scena all'estero? Siete riusciti ad affermarvi anche
lì? - Non sappiamo se si può parlare di una vera affermazione, ma siamo conosciuti all'estero, questo senzaltro... Recentemente abbiamo tratto un bilancio dei primi 2 album pubblicati da Energeia, e dai loro resoconti emergono numerose richieste da parte di mailorders in tutta Europa, anche in paesi in cui non ci aspettavamo di vendere come Grecia, Polonia, Portogallo... Come prima band italiana invitata nelle compilations del magazine Losing Today abbiamo ottenuto una buona via di distribuzione in America e Canada, |
e siamo
inoltre in cataloghi on-line del Giappone. Crediamo abbia
influito molto il nostro uso della lingua inglese, e
senza dubbio dobbiamo tanto alle buone recensioni che
continuano ad arrivare dalle fanzines; ne curiamo una
preziosa collezione, divertendoci a tradurre anche quelle
negli idiomi più complicati come il lituano, o il
fiammingo... La scena? Migliore fuori sul lato
organizzativo, questo si, ma non sempre anche su quello
artistico. 3) Qualche anticipazione sul nuovo album? Differenze coi 2 lavori precedenti? A chi sarà rivolto? Quando uscirà? - Nel Dicembre 2002, per la Seahorse, una nuova etichetta molto intraprendente. Il titolo è ASH, avrà 10 tracce, e sarà a tutti gli effetti l'album "nuovo" dei Trees. Verrà infatti prodotto con uno spirito più libero riguardo l'uso dei suoni, con soluzioni per noi finora inedite come l'interazione con drums campionate, chitarre acustiche, e la partecipazione di musicisti addizionali: abbiamo inaugurato le sessions di incisione invitando Edo, |
violinista di Argine ed
Ashram, e per alcune nuove idee useremo brevi
arrangiamenti per tromba, flauti e vibrafono, avvalendoci
della collaborazione di elementi dell'orchestra del
Teatro San Carlo. Manterremo intatte le nostre
caratteristiche di sempre, ovvero melodia e
"visionarietà", ma arricchiremo anche il
nostro stile con nuovi colori ed atmosfere; ci stiamo
prendendo tutto il tempo necessario a fare le cose per
bene, e c'è molta energia nella band in questo momento. |
4) Che
rapporto avete avuto con gli anni80 ed in
particolare con la cold-wave che tanto vi ha influenzato? - Sono stati gli anni della nostra adolescenza e li abbiamo vissuti con grande coinvolgimento, cercando di assistere a più concerti possibili e spendendo inoltre buona parte del nostro tempo e dei nostri spiccioli nei negozi di dischi... La coldwave ci ha dato un imprinting decisivo, ma in seguito anche la nuova scena inglese degli shoegazers iniziò ad attrarci; anche il presente, in UK, non è affatto male, con Radiohead, Mogwai, Arab Strap... 5) Che tipo di strumentazione usate in fase di composizione? Ricorrete molto ad arrangiamenti elettronici? - No, non molto; solo per questo nuovo disco stiamo usando qualche drums programmata al computer. |
Preferibilmente
lavoriamo "in diretta" su un multitraccia
digitale, usando un'effettistica di studio neanche troppo
elaborata. 6) Avete scelto di riproporre su questa pagina 2 recensioni tratte da "Rockerilla", mentre solitamente i gruppi preferiscono attingere dall'immenso patrimonio delle fanzine alternative, considerate più genuine e sincere. Come è stato accolto il vostro lavoro dalla stampa underground? |
- Molto
bene, abbiamo una raccolta di quasi 200 articoli e come
ti dicevamo prima si tratta di un supporto fondamentale;
da parte nostra cè sempre una grande
disponibilità e ci adoperiamo affinchè anche le più
piccole pubblicazioni possano ricevere materiale
promozionale. Rockerilla è la rivista musicale a cui
siamo più legati, prima ancora di suonare la leggevamo
febbrilmente alla scoperta di nuove bands, e tuttora è
la guida ideale per i nostri ascolti; puoi immaginare
quindi una sensazione speciale nel vedere apprezzata la
nostra stessa musica. Del resto anche un magazine di alta
tiratura, quando scrive sui Trees, che non sono
stars da copertina, non ha un approccio così distante da
quello di una fanzine... 7) Suonate assieme da quasi 10 anni... il segreto di questa longevità musicale? - Una vera passione per quello che facciamo, una ben riuscita alchimia artistica ed una forte amicizia che ci ha permesso di affrontare con gran naturalezza delle situazioni difficili, come quella di non sostituire Davide, ad esempio. |
8) Per
concludere, è una richiesta un po' bizzarra ma spero
vorrete accontentarci, mi piacerebbe che dedicaste ai
nostri lettori una frase di una vostra canzone, a
scelta... e in bocca al lupo per tutte le vostre cose! - Abbiamo un'intera nuova canzone da dedicare, si chiama All we dreamers ed è stata scritta proprio per la nostra audience e per chiunque segue la scena... Tutti i testi del nuovo Cd saranno visionabili dalla seconda metà di Marzo sulle pagine web della Seahorse Recordings; ci sarà un ampio link sui Trees con la storia della band, foto, discografia con aperture sui booklet e 2 Mp3 interi e scaricabili. Buona primavera a tutti! |
CONTATTI |
Paolo DAddio, via Metastasio 63, 80125, Napoli. Cell. 333/7099407 - E-mail: trees@supereva.it |