SAGENHAFT | |
Il
progetto Sagenhaft, ("leggendario" in tedesco),
nasce nel 1994 da Gianluca Martucci, con l'intento di
trasporre in musica le magiche atmosfere di antiche
leggende perdute nel tempo, rendendone palpabili le
sensazioni emanate da melodie semplici eppure cariche di
emozionanti suggestioni. Nel 1995, entra a far parte del progetto Sergio Mazza, che scrive un testo, o meglio, una storia che sarà poi suddivisa in quattro dei sei pezzi che compongono il primo demo dei Sagenhaft e cioè "The Legend of the Forgotten Reign", registrato tra il 24 e 26 Dicembre del 1996, con l'utilizzo di una tastiera, suonata da Gianluca, e della voce narrante di Sergio, il tutto registrato in presa diretta. La storia in questione, narra l'avventura di un uomo comune, il quale decide di intraprendere una lunga ricerca, una sorta di percorso interiore che lo conduca al suo regno, del quale sente il forte richiamo, e del quale riuscirà ad avere anche una visione, seppur breve, di quello che era e che sarà nuovamente la sua terra, una volta che non avrà più legami con la sua presente esistenza e con questa putrescente dimensione. Il demo stampato in 600 copie dalla Ordo Obscuri Domini è oggi esaurito. Nel 1998 realizzano un pezzo inedito, "The Book", per "Intimations of Immortalità vol. IV", compilation su CD realizzata da Energeia. Alla registrazione del pezzo partecipa anche una vocalist, Antonella, che contribuisce a donare al pezzo un'aura di mistica sacralità. A Marzo del 2001 esce "Lapideus Liber", demo tape composto da cinque pezzi strumentali, composti ed eseguiti da Gianluca, ed ispirati dalla Grande Opera del Fulcanelli, ovvero, una rilettura |
della interpretazione del Grande libro di
pietra, che descrive ermeticamente le tappe fondamentali
che il neofita deve raggiungere, assimilare e superare
nella realizzazione della Grande Opera. |
Questi pezzi andranno a comporre il prossimo lavoro, questa volta incentrato sulla ricerca Grialica. |
Recensioni |
Sagenhaft "The legend of the forgotten reign". Uno dei rarissimi demo che tratta con serietà il medioevo è quello dei partenopei Sagenhaft, comparsi poi su "Intimations of Immortality". C'era una volta un bardo che raccontava storie a lume di candela mentre le sinfonie di sottofondo erano suonate da tal Magus, un mago del XIII secolo che in passato si era anch'egli cibato di saghe e leggende dell' Europa. Questi due arcani personaggi, tra attesa e sogno, ci offrono spunti di minimalismo etnico in chiave medievaleggiante come solo alcuni spunti di Sopor Aeternus o Dead can dance sono riusciti a fare in passato. Sei brani che ci trasportano in un atmosfera ipnotica ed irreale, basata molto sulla tastiera piena di sensazioni che ci accarezzano la pelle legandoci ideologicamente ad un passato che poi non è stato così oscuro. (Marble Moon, Settembre 1998) |
Sagenhaft "The
legend of the forgotten reign". E' una fiaba, dall'artwork alle musiche... è medioevo, fate, castelli, incantesimi e riti magici, è un bosco fitto e ombreggiato in cui puoi incontrare mostri terribili, maliziose ancelle, stregoni, sacerdotesse e cavalieri erranti. Ogni capitolo è una nuova pagina di questo polveroso libro, canta una triste nenia che da semplice motivo si arricchisce, sfuma e poi ritorna, fino a diventare un coro intenso e sofferto, che sembra provenire dai sotterranei del castello in cui ci si ritrova catapultati... è pura evasione, un sogno la cui atmosfera, sempre palpabile, corre attraverso le tastiere, ora dolce e tenue, ora passione, ora rituale agonia, è utopia musicale. (Nuclear Abomination, Maggio 1998) |
Sagenhaft "The
legend of the forgotten reign". Un unicorno beve da un torrente, e nello sfondo un castello. Questa copertina è l'emblema di ciò che sono i Sagenhaft. L'ideale soundtrack per un mondo incantato, a volte strumentale e con forti riferimenti alla tradizione medievale. Sfortunatamente le parti vocali non si ascoltano facilmente, coperte dalla musica, che è che allo stesso tempo è semplice ed ossessiva. Questo demo ti porterà indietro nel tempo, e se chiudi gli occhi, sognerai fantastici posti dove coraggiosi cavalieri dominano. (Revenant, Maggio 1998) |
Sagenhaft "Lapideus
liber". Gianluca Martucci è la mente dietro la quale si cela il progetto musicale Sagenhaft ("leggendario" in tedesco). Fondato nel 1994, Sagenhaft realizza il suo primo demo "The legend of the Forgotten Reign" nel 1995, per poi approdare nel marzo del 2001 alla composizione di cinque brani interamente strumentali, ispirati alla Grande Opera del Fulcanelli. Si tratta di Lapideus Liber. Come il Grande Libro di pietra era per il neofita il vademecum onde realizzare la Grande Opera, così Lapideus Liber si pone come una vera e propria iniziazione "sonora" che induce alla ricerca interiore attraverso cinque liturgie: Scire, Potere, Audere, Tacere e Notre Mer. Lapideus Liber offre atmosfere claustrofobiche e provocazioni sperimentali. E' un lavoro dalle inquietanti movenze, attraversate da lugubri note e sfiorate da gelide ali di creature notturne. Una teoria infinita di stacchi e aperture, stop & go, ritmi pestosissimi, bordoni sulfurei e cancerosi che si espandono in stridori sintetici e gorgoglii luciferini imprimono il loro nero sigillo a questa mefistofelica creazione. I collassi e le esplosioni sono così comandati da trascinare in decolli-atterraggi dalle pendenze vertiginose. Lapideus Liber parla un linguaggio musicale congelato da campionamenti oppressivi e nichilisti e da una distesa di loop ipnotici e intrusivi che regala atmosfere da incubo. Un' articolata stratificazione sonora di effetti, riverberi minimali e vortici dall'andamento crescente si impossessano della nostra mente senza che ci si possa opporre. Caliginose melodie squarciate da brividi si insinuano come lame sonore nella carne. E' un'insidiosa danza spettrale cui danno vita le granulose sonorità ambient che Martucci crea con grande perizia ed abilità. In alcuni momenti l'incedere è epico e solenne e porta ad evocare un'era remota e a presagire oscure profezie escatologiche. Alberi spogli e castelli nella densa nebbia invernale spalancano le porte di un arcano regno, sepolcrale ed evanescente, sospeso in un alone di mistero tra organi e malefici sinths. "Lapideus Liber" è musica in oscura tensione per chi ha votato la propria vita alle tenebre. Un'oscurità resa alla perfezione dalla perversa atmosfera che si respira lungo tutti i pezzi. Dunque, se volete davvero approfondire il lato più tenebroso della dimensione ritualistica e misterica, questa realize fa per voi! [Melania Capuozzo] |
Niente voci. Poche Percussioni. Solo tastiere a creare tappeti di suoni molto suggestivi, che ricordano vagamente, qua e là, strade battute in precedenza da Ordo Equitum Solis o Sopor Aeternus. I brani sono molto studiati ed efficaci nella loro apparente semplicità, e sicuramente renderebbero molto di più con una registrazione migliore, un ampliamento degli strumenti utilizzati e, soprattutto, con una voce. La mancanza di quest'ultima, infatti, fa sembrare il lavoro come il sottofondo per uno spettacolo teatrale. E' anche vero, però, che nelle note di copertina si legge "This work is a reading of Fulcinelli's Magnum Opus", quindi forse il lavoro è stato concepito in questo modo appositamente. In tal caso, i Sagenhaft hanno centrato l'obiettivo. E sono certo che con la prossima prova in studio, verranno smussate anche le piccole imperfezioni di cui sopra. Attendo. [Max 13-34] |
Intervista ai Sagenhaft... | ||
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persone che
fanno parte di questa "scena", e la poca
collaborazione che c'è tra i vari gruppi. Non credo
comunque che Napoli sia poi così sottovalutata dal punto
di vista musicale, anzi, alcuni gruppi sono parecchio
"pompati". 4) E' bizzarro notare come i gruppi napoletani siano fortemente influenzati da ciò che è leggendario, esoterico, spirituale... Come mai, secondo voi? - Perchè questi elementi caratterizzano la storia e la cultura del nostro paese. Non è possibile restare estranei al fascino magico che si può respirare in alcuni particolari luoghi "di forza". Quando si riesce a captare questa magia inevitabilmente si finisce col trasporla anche in musica. |
Pensa che
la sorte della città ogni anno è affidata alla
liquefazione dei sacri grumi del sangue di San Gennaro. 5) Cos'è, per voi, l' "epico"? - L' epicità è l'espressione dei sentimenti più nobili. 6) Progetti futuri... - Per adesso incidere le parti vocali su 5 pezzi registrati nel 1999, che sicuramente costituiranno il prossimo lavoro a nome Sagenhaft. Spero che il tutto sia pronto per il prossimo anno. Nel frattempo promuoveremo "Lapideus Liber". Ti ringrazio tanto per l' intervista. [Grazie a te! N.d.EDS] |
Contatti |
Gianluca Martucci - Corso Umberto I, 38 - 80046 San Giorgio a Cremano (NA). E-mail: principium79@yahoo.it |