Ludmila è il nome di un
progetto musicale indipendente, ideato, prodotto e
realizzato da Paola Bianchi (voce) e Luca Valisi (basso e
batteria elettronica). Nato nel 1997 prende il nome dal personaggio di un romanzo di A. Solzenycin, in quello stesso anno vengono composti i primi brani, raccolti nel 1998 in un demo autoprodotto, completi di chitarra e batteria (quest'ultima suonata da Andrea Garavaglia dei Mesmerize). Tappa fondamentale per il percorso artistico del duo, questo primo esordio non rappresenta ancora pienamente ciò che i Ludmila vogliono trasmettere. Nell'estate del '98 si lavora sulle parti ritmiche elettroniche e con il chitarrista Fabio Degiorgi (bassista di Bugo per produzioni Bar La Muerte e Snowdonia, attualmente bassista nei Vidi Aquam). Con questa formazione i Ludmila si esibiscono in locali e centri sociali. Il 26 febbraio '99 i Ludmila si esibiscono all'Università Statale di Milano, polo Bicocca, all'interno di un convegno organizzato dal Dipartimento di Sociologia. Il concerto, che ha suscitato l'entusiasmo della giornalista Ilda Bartolone, è stato |
ripreso da
RAI3 e in parte trasmesso a "Notte Cultura"
dell'1 Marzo '99. Sin dagli esordi il progetto è caratterizzato da un'intensa attività live curata e programmata interamente ed esclusivamente dal duo, |
il cui
interesse principale è lo scambio intenso e genuino con
il pubblico, che trova nel concerto il momento più alto
di comunicazione. Quest'ultimo si concretizza attraverso un'approccio minimale alla musica creando atmosfere suggestive e graffianti al tempo stesso, anche grazie al supporto di proiezioni surrealiste e diapositive (Paola Bianchi), dando vita una performance molto accattivante. Nel giugno del 2000 i Ludmila hanno ultimato un mini cd autoprodotto, contenente cinque brani, avvalendosi nuovamente della collaborazione di Andrea Garavaglia per la registrazione, il mixaggio, la masterizzazione e la parte ritmica in un brano ("Falena"). Questo secondo lavoro è una miscela di parti elettroniche ed acustiche, interamente realizzate dal duo, che alterna brani d'atmosfera a sonorità più sperimentali; è stato ben accolto dalla critica e dal pubblico e diffuso in oltre 400 copie attraverso i concerti (Napoli, Arezzo, Reggio Emilia, Heilbronn, ecc...). Il futuro vede i Ludmila impegnati nella realizzazione di due nuovi lavori, in cui confluiranno la ricerca di Paola per quanto riguarda la polifonia medievale e di Luca per la musica etnica e il trip hop, senza tralasciare la programmazione di esibizioni live.
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"Da Magenta (MI) un'altra piacevole scoperta per gli appassionati di dark-wave, di musica eterea e di voci celestiali: i Ludmila! Il Cd è carino, ben registrato, accompagnato da una veste grafica particolarmente curata (graziosa l'idea di inserire i testi all'interno del booklet di copertina) e, cosa che più ci interessa, piacevolmente intrigante all'ascolto... |
Le
soluzioni musicali adottate e le idee che vi sono alle
spalle non sono per nulla scontate, sia quando dirige le
proprie forze verso brani di pura matrice eterea (come
"Iova" e "Dochojaga", imperniati su
difficili equilibrismi vocali alla Elizabeth Frazer/Lisa
Gerard) sia quando cerca una sua strada più personale e
moderna, intrecciando all'angelica voce di Paola suoni di
chitarra un po' più dinamici e corposi (quanto avviene
in "falena"). Bella la voce (che riesce a trasformare il cantato in italiano in un suono oserei dire "internazionale", buoni gli sfondi sonori che le stanno alle spalle (finalmente qualcuno che non fa tutto solo con le tastiere e i salmple) e, di conseguenza, buono anche il risultato finale... Questo è certamente un gruppo da tenere d'occhio!" [Alex Daniele - Ascension 'zine N.5 - Ottobre 2000] |
I Ludmila si riconfermano come una delle bands più prolifiche e poliedriche dell'intero panorama musicale italiano. I tre mini-Cd che ho tra le mani sono qui a dimostrarmelo, tanta è la diversità tra loro e la varietà di scelte musicali che i due di Magenta, con l'apporto di alcuni collaboratori, ci propongono. Il tutto sempre suonato e composto con grande stile... Ma bando alle ciance, ecco qua una piccola descrizione personale dei tre lavori... [Max 13-34] |
"PreLud(e)mila" Tre tracce per un promo che ci presenta i Ludmila nella loro veste più "comune", ovvero quella a cui ci hanno abituati in questi anni di concerti ed uscite discografiche. Melodie sognanti e sospese in bilico tra Cocteau Twins e Portished, con parti di basso che mi hanno rimandato più volte ai Dali's Car, non tanto per il suono (qui c'è il plettro e manca il fretless) quanto per l'approccio alla forma melodia/canzone. "Volo Grigio" si insinua sorniona nelle nostre orecchie con quel cantato a volte vicino a Dolores dei Cranberries (e non storcete il naso darchettoni, le belle voci son queste, mica le "two bitches"....), "Trasporto" fa muovere il piedino grazie alla sua azzeccatissima base anni '80 (ho detto Tones on Tail?!) mentre "Sabbia Suadente" risulta essere la traccia che più si avvicina ad un certo tipo di sonorità "scheletriche" ed efficaci, su cui la voce di Paola fa veramente ciò che vuole. |
"Passages
from Stella Splendens" La prima cosa che ho pensato quando ho inserito questo "mini" nel lettore è stata "Ma ho lasciato 'Madra' delle Miranda Sex Garden nel Cd?". Questo promo infatti fa da apripista ad un progetto insolito dei Ludmila, ovvero riproporre canti religiosi antichi e meno che abbiano come filo conduttore la luce. Molto interessante quindi ascoltare la voce di Paola all'opera con questi due brani classici. Stupisce non poco il fatto che anche qui la sua performance non sfiguri affatto, dimostrando nuovamente, se ce n'era bisogno, che le sue doti vocali sono davvero eccelse. La traccia conclusiva, "Iova", fa parte del repertorio classico dei Ludmila e onestamente non aggiunge ne toglie nulla a quanto detto riguardo i pezzi presenti su Prelud(e)mila. Attendo il full lenght di "Stella Splendens" con molta curiosità, qualcosa mi dice che sarà molto molto interessante... |
"Anamin" Ed ecco qua il tanto atteso mini-Cd ufficiale. Che dire? Per la terza volta mi ritrovo spiazzato! Questi tre pezzi registrati con Doktor T (alias Alex Tiberi) al piano, loops e roba varia, ci presentano i Ludmila in una veste totalmente rinnovata. Brani lunghi ed ossessivi, dominati dal magma sonoro creato dai nastri (si può ancora dire così?) su cui la voce di Paola ricopre un ruolo non più primario, ma va ad amalgamarsi al tutto creando atmosfere degne di un cortometraggio tecnologico/futuristico/catastrofico dei più visionari. Un nuovo corso per Luca e Paola, che se approfondito potrà dare sicuramente degli ottimi risultati. Contatti: Luca Valisi, Via cavallari 29 20013 Magenta (MI) Cell: 3393259362 E-mail: ludmila1@inwind.it |
1)
Molte persone tendono a considerarvi un gruppo
"atipico" e, una volta, cercando di trovare una
definizione per la vostra musica avete utilizzato il
termine "dark-etnico". Quali sono state le
vostre influenze e come sono cambiate nel corso degli
anni (ormai suonate quasi da 6)? - Luca: Siamo un gruppo atipico perché è raro trovare una band con questa formazione, mentre etno-dark ci sembrava una definizione spiritosa per differenziarci dai gruppi ethereal ai quali non ci sentiamo di assomigliare e al tempo stesso ci identificava con la musica etnica... In realtà nei nostri primi lavori questa componente era molto più forte, insieme a quella di gruppi come Dead Can Dance, Cocteau Twins, The Smiths, Bauhaus e Joy Division che rimangono i nostri preferiti in ambito dark. Nel corso di questi anni crediamo di esserci aperti ad altri generi che pur abbracciando un diverso stile hanno in comune l'intento di creare una controcultura musicale (nel senso di "rottura dei codici"); per citare qualche gruppo tra i nostri preferiti Black Heart Procession, Portishead, Boards of Canada, Radiohead, Cat Power, Notwist, François Cambuzat (Enfance Rouge), Pan Sonic, Ovo, Daniele Brusaschetto. 2) Ci sembra giusto soffermarci sulle vostre ultime produzioni: "PreLud(e)mila", "Passages from Stella Splendens" e "Anamin". In che misura si differenziano tra loro e come queste differenze altresì incarnano i diversi lati del "progetto" Ludmila? - Paola: "PreLud(e)mila" è il titolo del promo del nostro prossimo album che si intitolerà "Disadorne", che contiene 9 brani interamente realizzati da me e Luca. "Disadorne" per noi significa "spoglie, prive di vesti e di ornamenti" ed è proprio così che si presentano le canzoni: scarne, minimali, "ossute" (come dice Daniele Brusaschetto), ma estremamente melodiose, come il suono che la parola disadorne |
racchiude
in se, e anche molto diverse tra loro. Per realizzare
questo album ci siamo avvalsi della collaborazione di
Andrea Garavaglia (batterista dei Mesmerize - Dragonheart
Records) per quanto riguarda al registrazione, la
masterizzazione e la consulenza artistica, nonché per le
parti rimiche di due brani, e di Mirko Rizzi (Daniele
Brusaschetto - Radon Records) per la chitarra/noise in
tre brani. "Passages from Stella Splendens" è
il titolo del promo di un secondo album, "Stella
Splendens", composto da quattro brani di
polifonia sacra medievale a due voci sole e un incipit
gregoriano (registrati con la consulenza artistica della
direttrice di coro Roberta Mangiacavalli) e tre brani dei
Ludmila più meditativi. Il Cd raccoglie preghiere
antiche e moderne che racchiudono tutta la mia passione
perla musica sacra, il filo conduttore di tutti i brani
è la stella che splende ed è portatrice di luce ma
anche di oscuri presagi, essi incarnano l'idea di una
forza divina molto più "terrena" e vicina agli
uomini di quanto si possa credere, una spiritualità
vissuta in prima persona da popolo, dalla gente comune. - Luca: Sono due album molto introspettivi ma diversi tra loro, proprio perché fanno parte di percorsi differenti che rappresentano tutto ciò che ci piace suonare e studiare, e dopo aver registrato due lavori così faticosi abbiamo voluto "rilassarci" e sperimentare espressioni musicali più estreme."Anamin" è quindi frutto di una serie di deliri e improvvisazioni con il nostro amico "DoktorT" in cui Paola in alcuni brani "percuote" il basso, in altri "gorgheggia" appoggiandosi ai suoni stridenti della chitarra, fatti per lo più da feedback e larsen, loop di pianoforte è un disco ancora una volta completamente diverso dagli altri , con sonorità industrial/noise, che sono il culmine di un percorso musicale questa volta più impulsivo e immediato, a tratti perfino infantile 3) In che misura e l'interazione tra suono ed immagine incide sulle vostre performance live? Qual'è la chiave di lettura che lega la musica e le bellissime immagini (o filmati) che proiettate durante i concerti? - Paola: Come avrete potuto vedere anche voi in svariate occasioni, le immagini che accompagnano i nostri concerti sono quasi la rappresentazione visiva e concettuale dei testi dei nostri brani, in questo senso la performance live acquista spessore, fluidità, efficacia comunicativa. Adoriamo suonare e avere con noi sul palco i filamti di Vertov,Tarkovskij, Man Ray, Duchamp, perché molti di questi video ci parlano di persone qualunque dietro le quali si nascondono sensazioni profonde di estrema semplicità... un po' come la nostra musica è "disadorna" ma al tempo stesso intensa. 4) Cosa ne pensate della "burocrazia" (e mi riferisco alle varie SIAE, Enpals e via dicendo) che spesso non agevola ma bensì penalizza molte band emergenti e locali a suon di tasse e sanzioni? - Luca: Siae e Enpals non agevolano mai né le band né i locali, non sono altro che un ulteriore ostacolo per chi vuole organizzare concerti ed eventi culturali in generale. Non solo, in questa situazione si crea una circolo vizioso dentro il quale tanta musica di ottima qualità continua a rimanere un episodio sporadico e "di nicchia", mentre vediamo il proliferare di eventi organizzati in ottica commerciale e di guadagno. I centri sociali per fortuna sono delle oasi "immuni" da questo tipo di logica e burocrazia, e da questo punto di vista rappresentano uno dei pochi spazi dove si mantiene libertà di espressione. 5) Come tutti sapranno siete un duo, Paola alla voce e Luca al basso. Chi scrive i pezzi, chi compone le melodie e chi collabora dall'esterno (basta leggere i credits sui vostri Cd per rendersi conto di quanto i Ludmila siano un progetto "aperto" a persone e nuove suggestioni sonore)? - Luca: Di solito io compongo la line a melodica principale e Paola testi e parti cantate... molti brani li compone di notte, mentre io appena ascolto qualsiasi cosa mi possa ispirare corro subito a improvvisare qualche giro di basso. Poi ci rinchiudiamo nella nostra saletta per ore e incominciamo a buttar giù qualche pattern con la drum machine, improvvisando molto: le canzoni migliori sono quelle che abbiamo scritto e finito in un solo giorno, più aspetti e più perdono di spontaneità, ma senza seguire uno schema preciso, senza decidere nulla a priori o quale dovrà essere il risultato finale, non ci siamo mai posti il problema del "genere" perché siamo |
molto
istintivi. Non decidiamo mai a tavolino con chi
collaborare o quale disco fare, perché questo per un
musicista non può essere una cosa prestabilita, ma
spontanea e naturale. In questo modo sono anni che Andrea
lavora con noi, ormai conosce la nostra musica sotto ogni
sfumatura, ci intendiamo alla perfezione e credo che in
futuro continueremo a farlo. Per quanto riguarda la
chitarra, Mirko è per noi il massimo, sia io che Paola
adoriamo il suo stile unico e inconfondibile, non
potrebbe essere diversamente. Altra questione sono gli
arrangiamenti: abbiamo diversi consulenti, ad esempio in
ambito storico/filologico per quanto riguarda i brani
medievali, sia tecnico e artistico per quanto riguarda la
parte strettamente musicale, specialmente quando
registriamo amiamo circondarci di persone con cui
sentiamo professionalità e stima reciproche. [Erbadellastrega.it - Gennaio 2003] |