I Chants of Maldoror nascono nell'inverno del 1994 quando Adolphe (voce) e David (basso), provenienti da una band ultra underground (nessuno show, nessun lavoro ufficiale) di nome Mater Tenebrarum, decidono di dar vita insieme ad Echo ad un progetto di musica medievale/ritualistica. La band prende il nome dal poema di Isidore Ducasse conte di Lautréamont "I Canti di Maldoror", macabro capolavoro di surrealismo ante litteram. Dopo l'ingresso del chitarrista Loren il
sound della band assume caratteristiche più "cruente", virando verso sonorità decisamente death-rock, così la nuova identità dei Chants of Maldoror nasce dall'unione delle suggestioni della prosa visionaria del Conte di Lautréamont con la musica. La prima apparizione live fu nel Gennaio '97 al "Moon Club" (ora "Sonica") di Roma. Nell'estate del '97 la band esordisce con il concept "Ritual Death", demotape di debutto presentato ufficialmente all'Ascension of the Gods festival di Bassiano, dove i Chants of Maldoror suonano assieme a nomi come Judith, Still Patient e Garden of Delight. Questo show è seguito da altri live-acts e recensioni di "Ritual Death" compaiono su numerosi magazines e fanzines europei ed americani. Nell'estate del '99 la band pubblica per il primo CD album intitolato "Thy hurting heaven"...
 

Clicca per ingrandire! CHANTS OF MALDOROR - "Ritual Death" [Demo-Mc 1997]
Nerissimo. Questo demo tape è nerissimo. Non c'è un raggio di luce tra questi pezzi che mischiano Christian Death ("Post Mortem"), Sopor Aeternus del primo periodo("Resurrection") e dolorose visioni introspettive ("Requiem Aeternam"). I testi sono cupissimi, pregni di morte e iniziazioni, ma mai sopra le righe o "ad effetto". Nota lodevole è il libretto che accompagna questa musicassetta, veramente molto curato, con testi, foto, riproduzioni di quadri e testi. Immancabile in qualsiasi "demo-grafia" di ogni amante del vero dark. Che gli altri si attacchino pure alle "unz-ate". [
Max 13-34 per "Erbadellastrega.it" - Aprile 2002]

CHANTS OF MALDOROR - "Thy hurting heaven" [CD 1999]
Cosa posso dire riguardo questo primo lavoro ufficiale di Adolphe & Co. se non che è splendido? Non riesco veramente a trovare una pecca di rilievo in queste canzoni, che ridanno vita (scusate il gioco di parole) al Death Rock americano, come non si sentiva da anni. "Baptism" lacera i nervi, con un refrain da brivido; "The innocents" è claustrofobica ed ossessiva; "7th Veil" con le sue due facce spiazza l'ascoltatore nel cambio centrale inchiodandolo alla poltrona... e che dite di "Hamlet"? Un intreccio di violino/tastiere/chitarre su una ritmica Death Rock sostenuta che lascia senza fiato. Il rito visionario di "Red Communion" è degno delle vostre perversioni peggiori, "Reunion & Death", ammaliante e sorniona, ci accompagna sulle note finali di "Of the lost grace", unica traccia veramente malinconica del disco.
Il gruppo c'è, la voce di Adolphe è adatta e mai fuori luogo, la produzione è eccellente, così come l'artwork e, per prime, le canzoni. Se questi ragazzi fossero nati altrove, non faticherebbero molto ad emergere nella scena, credetemi. E non parlo solo di quella italiana, anzi... Da possedere assolutamente!
P.S.: Una ultima nota va fatta a proposito della voce di Adolphe, troppo spesso paragonata a quella del mai troppo compianto Rozz Williams... Le somiglianze ci sono,è vero. Ma perchè nessuno si lamenta mai delle 37987689 vocione alla Andrew Eldritch, che da 20 anni riempiono i dischi di mezzo mondo? [Max 13-34 per "Erbadellastrega.it" - Aprile 2002]
 

1) La religione nei vostri testi è un argomento trattato in modo ambiguo. Nel senso che, nonostante qualcuno vi abbia descritto come satanisti, personalmente ritengo che il vostro messaggio sia diverso. Volete parlarcene? 
- [Adolphe]
L'ambiguità a cui fai riferimento rispecchia fedelmente la natura del mio sentire rispetto a questa particolare tematica... Posso dirti che la religione è forse l'elemento che più mi affascina in assoluto: riesce a suscitare in me sentimenti anche molto contrastanti... Mi affascina terribilmente perché trovo che rappresenti in maniera esemplare la fragile natura dell'essere umano, l'istintivo slancio a travalicare i confini della materia ed al tempo stesso il cieco terrore dell'ignoto... E' come osservare un incredibile, fedelissimo ed impietoso ritratto collettivo che ci coglie in tutta la
nostra grandiosità e, ahimè, in tutta la nostra insignificanza. La mia è forse la posizione di un cinico, ma non quella di un satanista. Anzi, trovo che il satanismo sia una religione dal fascino solo apparente: ha la forza devastante della rivolta, ma finisce col risolversi in dogma come tante altre, risultando tuttavia di gran lunga meno interessante... Quello che faccio nei miei testi è operare delle decontestualizzazioni, per cui un significante universalmente riconosciuto acquista un nuovo significato, e ti parla di cose molto più vicine e reali che le "imperscrutabili leggi che regolano i cieli e gli abissi"... In realtà credo di non aver mai parlato d'altro che dell'uomo, della sua capacità d'essere puro e meraviglioso, meschino e spietatamente malvagio... Ditemi voi se questa non è l'immagine che tutti abbiamo di Dio...
 
2) Che fine hanno fatto pezzi come "Post Mortem" (una delle mie preferite), presenti sul vostro demo d'esordio? Le suonate ancora dal vivo o le avete accantonate?
- [Loren]
"Post Mortem" è ancora parte integrante del nostro live set, almeno per un po' di tempo ancora! Ne abbiamo anche registrata una nuova versione riarrangiata e con nuove liriche (un po' come era successo per gli altri pezzi del demo ripresi su "Thy hurting heaven") che finirà sul 10" split in fase di realizzazione assieme agli Human Disease... Pare proprio che il "lifting" abbia fatto bene a questa canzone: ne è venuta fuori una versione molto più aggressiva e sfrontata!
 
3) In un intervista di qualche tempo fa Adolphe disse di essere interessato all'alchimia. Cos'è per voi l'alchimia?
- [Adolphe]
Il tutto è nato dall'amore per la pittura.... L'esoterismo in generale mi aveva sempre affascinato, ma un bel giorno mi
sono imbattuto nelle meravigliose opere dei Pittori Alchimisti, un gruppo artistico attivo nella mia città sin dagli anni '70... Per farti almeno una vaga idea della loro arte, puoi osservare le immagini che da sempre accompagnano i lavori degli Spiritual Bats...  Immediatamente mi sono innamorato di quelle opere, incredibilmente dense di oscuri simbolismi e immagini enigmatiche, e così, spinto inizialmente dalla volontà di comprendere appieno i lavori di questi geniali artisti, ho iniziato a documentarmi... Ho scoperto un immaginario fantastico senza eguali, che ha guidato la mano degli artisti più ispirati, da Dürer a Duchamp, da Dante a Rimbaud... L'alchimia per me è un lungo percorso filosofico iniziato nella notte dei tempi... è il cammino che porta alla conoscenza, alla realizzazione completa dell'uomo, nei confronti di sé stesso e dell'universo intero... E' qualcosa di infinitamente grande e profondo, ed io sinceramente non mi sento assolutamente in grado di parlare di tutto questo, e non sento di avere neanche il diritto di provare a farlo...

4) Cosa si deve aspettare un ragazzo che viene ad un vostro show? Quanta importanza date, quindi, all'impatto visivo dello spettacolo?
- [Loren] Fondamentalmente tendiamo ad attribuire molta importanza all'impatto visivo dei nostri
concerti, così come all'immagine in generale, in accordo con i nostri comuni interessi, radicati nell'ambito delle varie sfumature delle arti visive. Innanzitutto crediamo che si debba dare un valido supporto visivo a ciò che un ipotetico pubblico ascolta durante un concerto, così da fornire un approccio "multisensoriale" all'evento, che non si limiti alla mera contemplazione del susseguirsi delle note; potremmo definire questo nostro approccio come "teatrale", ma ci tengo a sottolineare che nel nostro caso non c'è nulla di predefinito od organizzato. Tutto nasce e prende forma da una spontanea manifestazione delle nostre interiorità, collettive ed individuali. Ovviamente non è stato e non sarà sempre così: purtroppo in alcuni casi il nostro effettivo coinvolgimento è stato seriamente compromesso da condizioni molto approssimative di acustica o da condizioni "logistiche" non ottimali (palchi minuscoli, assenza di palco, etc...) che ci hanno portato ad assumere un atteggiamento un pochino più distaccato rispetto alle nostre abitudini; non nascondo inoltre che ci piacerebbe magari approfondire proprio l'aspetto teatrale in senso stretto, ma ciò necessita di condizioni molto favorevoli...

5) La scelta della drum machine è obbligata o dovuta a delle esigenze stilistiche ben precise?
- [Loren] Inizialmente la scelta della drum machine fu obbligata, in quanto non riuscivamo a trovare un batterista umano che rispondesse  alle nostre esigenze, anche tenendo presente che iniziammo con uno stile abbastanza differente da quello attuale. In seguito, anche in conseguenza della maturazione delle nostre capacità, ci trovammo ad essere affascinati dalle enormi potenzialità espressive della drum machine, che nascono a mio avviso principalmente dal fatto che, per quanto ci si sforzi, è impossibile che essa riesca ad eguagliare l'approccio umano allo strumento, per definizione inimitabile, e il cui fascino è spesso dovuto a piccole imprecisioni e sfumature irrealizzabili artificialmente. Tornando alla tua domanda, ritengo che, oggi come oggi, l'uso della drum machine sia imprescindibile dall'essenza più intima della nostra musica che, dal punto di vista strettamente musicale, credo trovi uno dei suoi punti di forza nel contrasto tra il "calore" della chitarra e del basso e l'uso estremamente "artificiale" della sezione elettronica e delle tastiere. Abbiamo comunque realizzato una nuova versione del brano "Hamlet" con Mirko degli Human Disease alla batteria acustica, che sarà presente proprio nello split con gli Human Disease... Penso comunque che rimarrà un episodio isolato, nato fondamentalmente dall'esigenza di creare una versione differente di quella particolare canzone.

6) "Of the lost grace", presente su"Thy hurting heaven" è implicitamente dedicata a Rozz Williams. Voi stessi parteciperete con la cover di "Spectre (love is dead)" alla compilation/tributo a lui dedicata... Quanto ha influito Rozz Williams nel mondo Chants of Maldoror?
- [Loren] "Of the lost grace" nacque in un momento molto particolare, in cui eravamo molto scossi dalla notizia della morte di Rozz, e mi piace sottolineare come il brano sia venuto fuori all'unisono, spontaneamente, quasi una valvola di sfogo per un dolore talmente grande da non poter essere esorcizzato in modo "inattivo"... Rozz Williams era ed è per noi, oltre l'incredibile artista che innegabilmente era, un simbolo di molte cose in cui credevamo ed in cui fermamente ancora crediamo; una delle espressioni più alte e sincere della natura divina dell’arte e della mistica missione di ogni artista. Con la sua scomparsa si è creato un vuoto che penso difficilmente verrà mai colmato...

7) Parte di voi suona con gli Spiritual Bats e Loren ha collaborato anche con Human Disease, con cui dovreste a breve condividere anche uno split 10"... Sembra esserci un forte legame tra le tre formazioni...
- [Loren] La mia collaborazione con gli Spiritual Bats in qualità di bassista è iniziata successivamente alla realizzazione del loro primo Cd, "Confession" (ed infatti appaio nel videoclip
del brano "Funeral Cries" che da quel disco è tratta, pur non avendovi suonato) ed è proseguita con la mia partecipazione alla registrazione del Minicd "Sacrament" nel 1999, ma non sono mai stato un vero e proprio membro del gruppo, piuttosto un collaboratore esterno; negli Human Disease (che condividono con noi il bassista David) ho invece "prestato" la mia voce per alcuni controcanti nel brano "Artistic Greed" dal loro demo cd. C'è sicuramente un legame molto forte tra le varie bands, rafforzato da un rapporto di amicizia e stima reciproca. Provenendo inoltre tutti dalla stessa città, è normale che si creino tra noi occasioni di collaborazione... in fin dei conti passiamo insieme la maggior parte del tempo libero!

8) Cosa ne pensate di tutta la gente che si avvicina ad un certo tipo di musica, basandosi prevalentemente sull'aspetto visivo della cosa?
- [Adolphe] In realtà trovo che non vi sia niente di biasimevole nel fatto che molti si avvicinino a questa dimensione perché attratti dall'aspetto visivo della cosa... d'altra parte tutto nell'arte si riconduce prima o poi a questioni squisitamente estetiche... In questo caso particolare, poi, il solo fatto che si sia giunti quasi a "codificare" dei precisi canoni estetici dimostra quanto carico di significati possa essere l'elemento visivo in questo mondo... Io personalmente credo molto nella capacità comunicativa dell'immagine, e mi dispiace vedere come spesso questo potente mezzo d'espressione venga associato all'idea di superficialità o frivolezza... Credo che le immagini abbiano invece la capacità di parlarci ad un livello molto più profondo di quanto possano fare tante parole... Ovviamente mi rendo perfettamente conto che il senso della tua domanda era un altro, ma il fatto è che il solo pensare al tipo di persone a cui ti riferivi mi deprime, mi rovina l'umore, mi guasta la giornata, mi toglie l'appetito, mi provoca nausea, manda in crisi tutte le mie più rosee convinzioni circa le infinite potenzialità dell'essere umano, genera in me strani fastidi, e soprattutto mi fa sorgere seri dubbi circa l'inviolabilità dei diritti universali dell'uomo!!!!!!!!!!

9) So che parteciperete al festival di Lipsia quest'estate. Potete dirci qualcosa di più? - [Adolphe] Certo... Suoneremo il 20 maggio nel Parkbühne, presso il Clara Zetkin Park... Non ti nascondo che la cosa ci ha creato inizialmente qualche perplessità, dal momento che questo spazio sembra sia dedicato per lo più alla musica "neoclassica" e neofolk, e noi in un contesto simile sembriamo come dire.... vagamente "fuori posto"... Ad ogni modo credo che rappresenterà comunque un'esperienza stimolante, sempre che l'audience sia ben disposta verso proposte musicali "altre" e non decida di sacrificarci a qualche divinità pagana!!!!!

10) Quali sono i vostri progetti futuri?

- [Adolphe] A parte l'uscita dello split su vinile, ci stiamo dedicando alla composizione di nuovi brani con l'intenzione di pubblicare un nuovo album magari per il prossimo anno... Inoltre dopo settembre dovremmo intensificare l'attività live in Italia e all'estero... ovviamente i propositi sono sempre buoni, speriamo che anche le occasioni lo siano!!!!

11) Invece della solita domanda sulle influenze, vi chiedo di elencarmi i tre dischi che vi hanno cambiato la vita...
- [Loren] Sicuramente "In the flat field" dei Bauhaus, per aver aperto la porta verso un mondo nuovo; "Only theatre of pain" dei Christian Death per avermi mostrato quanto profondo potesse essere questo mondo; infine "Of the Want Infinite" dei Requiem in
White per avermi insegnato che anche nella luce può esservi il buio.
- [Adolphe] Mmmmh.... forse era più facile rispondere alla "solita domanda" sulle influenze: limitarsi a tre dischi è molto difficile... Mmmh...concedimene almeno quattro: "Only theatre of pain", che mi ha rivelato una nuova forma di poesia, fino ad allora sconosciuta... A costo di essere ripetitivo "In the flat field" dei Bauhaus, che assieme a "If I die I die" dei Virgin Prunes mi ha mostrato la potenza di un'arte "sputata fuori dalle viscere"... E "Ziggy Stardust" di David Bowie... perché David Bowie è semplicemente un genio, e penso che questo possa bastare!

12) L'ultima domanda è tutta per voi: dite cio che volete ai lettori dell'Erba della strega... 
- [Adolphe] Mmmmh.... Questa è sempre la parte più imbarazzante di un'intervista...
Quindi decido di svignarmela affidando come al solito la chiusura ad una perla di saggezza di Oscar Wilde (che mi fa fare sempre una bella
figura): "L'arte è un simbolo perché l'uomo è un simbolo"... [Max 13-34 per "Erbadellastrega.it" Aprile 2002]
 

Sito web officiale: www.geocities.com/chantsofmaldoror - Sito web non ufficiale: www.geocities.com/redcommunion
Per contattare direttamente il gruppo, e-mail
chantsofm@hotmail.com
Indirizzo postale: "Chants of Maldoror", Viale Austria 4, 03100 Frosinone (FR)
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