SEX GANG CHILDREN - "Rio Grande" - Igea Marina (RN) - 22/12/2001

Non basterebbero duecento parole per descrivere cosa ho provato nel vedere i Sex Gang Children di fronte ai miei occhi. Forse il primo gruppo dark che ho conosciuto, grazie ad una musicassetta che mio padre comprò anni ed anni fa, all’uscita del film di Dario
Argento "Phenomena", al quale Andi collaborò con tre brani (per la cronaca, "The Quick And The Dead", "The Nacked And The Dead" e "You Don’t Know Me Now") caratterizzati da quei variopinti cambi di tema e da quella voce così particolare… Dopo 18 anni dalla loro ultima presenza in Italia, i Sex Gang sono tornati per una data unica, non inserita cioè in nessuna tournèe particolare, tutti per noi, insomma. Di questo dobbiamo ringraziare moltissimo Alex e Flavio di Ascension Magazine e lui, Davide Ceccarelli, l’uomo che si cela dietro la sigla "D.a.F Colony" e che da molto tempo investe anima e corpo (e salute, soldi, ecc, ecc...) per organizzare degli eventi fantastici in Italia. Un ragazzo spinto solo dalla passione per la musica, che si sbatte a destra e a sinistra senza chiedere un grazie, sempre disponibile e col sorriso sulle labbra. Se ci fossero più "davidi" (e "alex" e "flavi") in Italia, forse la gente capirebbe che c’è di meglio da fare che passare il tempo a buttare merda sul lavoro degli altri. Punto. Ma torniamo a noi... Anche questa volta, come era successo per i Faith and the Muse a Settembre, c’era la possibilità di usufruire dell'offerta "Biglietto + Albergo". Non posso che confermare l'opinione della scorsa volta: questa formula è totalmente vincente, sia dal lato pratico (avere un letto comodo dopo una notte di concerti e musica e birra e scamorze,
ecc... è il massimo) che dal lato umano. Appena arrivate in albergo infatti, subito le persone hanno cominciato a socializzare tra di loro, creando una bella atmosfera. Vedere tutta questa massa di "darche" cazzeggiare, imbellettarsi sghignazzando e scambiarsi cd,
non poteva che fare contenti. Perfino gli albergatori, gentilissimi, sembravano essere coinvolti in questa che era una grande festa-evento più che il solito macchina-concerto-macchina-e via. Mega collettone ed offerta di posti in macchina per trasferirsi all’Isola Del Rock e via al primo appuntamento: la cena (beh si, perché? Pure i darke magnano, eccome!!! ^_^ L’isola del Rock ha attigua una pizzeria, il cui unico difetto è la lentezzza del servizio (le "z" multiple non sono un caso, rendono l’idea…) ma stavolta ci hanno accolti bene. Forse perché ci hanno riservato una saletta separata, hehehe... (Tutte queste lamentele solo perchè ti hanno portato la birra a fine pasto, alcolizzato!!! ^_^ N.d.r.). Però via, pizze, birre, tortelloni e vino a fiumi, giravano sui tavoli e l’ambiente cominciava a scaldarsi. Giusto il tempo per conoscere alcune persone, magari che si frequentano da mesi in chat, e via, tutti insieme dentro la sala concerti. cazzeggio vario con un po’ di gente accompagnato da ottima dark wave (e un po’ di death rock, per la felicità del sottoscritto, hanno messo pure gli Chants of Maldoror!!! ;-P) in attesa che lo spettacolo avesse inizio. Prima fila agguantata... Qualche manciata di minuti e la musica sfuma dagli speaker.
Le luci si abbassano e sul palco entrano i Sex Gang. Attaccano con la semi intro di "Alamagordo"
e quando Andi entra in scena la gente presente va in delirio. Come scrisse Christian Dex su Ver Sacrum un paio di anni fa riferendosi a Lipsia, Andi è visibilmente invecchiato nel volto, ma non
nelle movenze e nella voce. L’attacco di "Dead Metal" è come una pugnalata al cuore, il gruppo c’è ed è in piena forma, e si vede.
Solo Andi accusa qualche calo di voce, scusandosi varie volte e spruzzandosi un disinfettante in gola ("... medicina... opium!!") ma
vi assicuro che se quella era una voce "da ammalato", la maggior parte dei cantanti in circolazione dovrebbe cambiare mestiere. Questo piccolo uomo ha una carica da palco invidiabile, un magnetismo che mi ha ricordato più volte una specie di Peter Murphy più schizoide. Adam Dave e gli altri sono impeccabili, anche il violinista (di cui non ricordo il nome, sorry) non sbaglia un colpo, dando alle canzoni quel tocco "magico" tipico dei Sex Gang. Andi chiacchiera col pubblico, accenna qualche parola in italiano e cattura l’audience con il suo carisma. Viene presentato anche un brano nuovo tratto dall’album in uscita a febbraio (ma si parla anche di un posticipo autunnale… vedremo) molto intenso e particolare, che fa ben sperare su una nuova vita targata Sex Gang. Brani immortali come "Barbarossa", "Alien Baby" o la splendida "Les Amants D'un Jour" (riproposta come un ibrido tra la versione in studio e quella presente sul disco dal vivo "Nightland") incantano i presenti. "The Quick Gas Gang" è un vortice che fa da preludio ad una versione da pelle d’oca di "Song and Legend", prima di venire risucchiati nelle 2000 emozioni che solo un pezzo come "Medea" può trasmettere. I Sex Gang escono dal palco per una breve pausa e rientrano tra gli applausi generali con "Mercy". Ma l’apice viene toccato nel finale,
quando Andi dice al microfono "questo pezzo si chiama... umh... Sebastiane…". Lì è il delirio! Una versione devastante di una delle
più belle canzoni dark mai registrate, manda definitivamente in orbita tutti i presenti che cantano, ballano e diventano, anche se solo per un momento, una cosa sola. Il concerto finisce. Sembra quasi rientrino per un altro bis, ma quando gli speaker ricominciano a trasmettere musica, il sogno si spezza. Un sogno comunque splendido. Dopo il concerto mi infilo subito nel backstage, ma questa è un'altra storia... I commenti dei presenti sono unanimi. Grande gruppo, gran concerto. Peccato per alcuni problemi tecnici di audio che hanno infastidito il chitarrista, cosa che comunque non ha rovinato minimamente una serata ed una performance storica. La serata è poi continuata all’insegna della musica da ballo, al cazzeggio con gli amici e allo scambio di opinioni. Verso le quattro del mattino i nostri entrano in pista per ballare con i superstiti della lunga nottata sulle note degli Smiths e di altre vecchie glorie ottantiane, dimostrando un'umiltà e una voglia di divertirsi molto rara
nelle star, sia estere che nostrane. Ho visto gruppetti italiani e non, menarsela una cifra, che ai Sex Gang dovrebbero solo lucidare le scarpe! Dai grandi si impara anche questo. Restiamo lì fino alla chiusura del locale, saluti generali e via, ci lanciamo nella fredda nottata (ormai prossima alla mattinata) della riviera. Che notte gente, che notte... [Max 13-34]
P.S.: Non posso fare a meno di ringraziare nuovamente Davide di D.a.F. Colony e i ragazzi di Ascension, tutti i presenti al concerto, i Sex Gang, i gestori dell’Isola del Rock che ci hanno sopportato ben oltre l’orario di chiusura e tutte le persone con cui ho scambiato 1, 2, 300, 100.000 parole. Bacioni a tutti. Ci vediamo alla prossima.
 
[Vedi tutte le foto live]
 
Scaletta
 
Beasts autografato ALAMAGORDO ALL OVER AGAIN
DEAD METAL
JANUS HEAD
TIMES OF OUR LIVES
DRACONIAN DREAM
BARBAROSSA
SARABAND FOR DEAD LOVERS
ALIEN BABY
LES AMANTS D'UN JOUR
DYING FALL
ARMS OF CICERO
IDAHO
QUICK GAS GANG
SONG AND LEGEND
MEDEA
====================
MERCY
SEBASTIANE
Pop Up autografato
 

 
Intervista ad Andi SexGang

Riuscire a scambiare quattro parole con Andi è stato per me una specie di sogno che si avverava. Constatare che mi trovavo di fronte ad una persona disponibilissima e realmente coinvolta in ciò che faceva, è stata una splendida conferma. A fine concerto mi sono infilato subito nel retropalco, e dopo gli autografi di rito e qualche foto, ho potuto rubare qualche minuto al carismatico singer. Ecco il resoconto...
[Max 13-34]

Tu hai fatto parte della scena Goth fin dall’inizio, e molte persone tendono a riconoscerti come una delle figure chiave del movimento. Che ne pensi? Ti senti lusingato o ti dissoci come hanno fatto altri artisti (vedi Andrew Eldritch)?
- Il fatto che dopo quasi vent’anni dal nostro esordio la gente ci etichetti come gothic, non dipende da noi, ma dal modo in cui la gente ci ha catalogato, riconosciuto. La cosa non mi infastidisce, anzi. Non posso che essere orgoglioso quando la gente viene ai concerti, ascolta le nostre canzoni e prova emozioni grazie a quello che trasmettiamo. Ma questo secondo me vale per chiunque, non importa se l’audience è goth o meno. Personalmente credo che, per esempio, nei primi anni ottanta, i gruppi che emergevano come i Bauhaus o i Southern Death Cult non fossero catalogabili per forza come goth. Credo che la loro qualità principale fosse l’originalità, il modo di proporre qualcosa di artistico in maniera diversa dal comune.

So che hai vissuto in Italia per buona parte degli anni ottanta. Cosa puoi dirmi a riguardo? Cosa ricordi della scena italiana dell’epoca?
- Sì, ho vissuto per molti anni a cavallo tra Londra e Bologna. L’Italia è un paese pieno di arte e cultura e tuttora adoro trascorrere del tempo in queste città. La scena attuale musicale non la conosco molto, ma ricordo che all’epoca c’erano dei gruppi splendidi, come i primi Litfiba, i Diaframma e un gruppo che incideva per la stessa casa discografica dei Litfiba con una cantante dalla voce molto particolare di cui ora non ricordo il nome (forse i Not Moving - N.d.a.). C’era in queste bands quella voglia di rischiare, di sperimentare che rende uniche le canzoni, facendole diventare delle piccole opere d’arte.

Quanti anni hai?
- Ne ho compiuti 40 a Settembre.

Beh, complimenti! Hai una carica sul palco invidiabile… nel senso che sembri realmente coinvolto in quello che stai facendo, al contrario di molti gruppi che sembrano quasi scocciati di riproporre ogni sera da anni gli stessi brani…
- Vedi, ogni canzone che proponiamo viene fatta perché in quella serata c’è il feeling adatto. Suoniamo solo ciò che veramente ci va di suonare, e questo vale anche per i pezzi più datati. Con gli anni possono essere cambiate le interpretazioni, ma l’unicità di ogni singolo brano, per me, è rimasta intatta. Suonare musica è una forma d’arte, e la musica per essere veramente vissuta e proposta deve essere, per chi la propone, speciale. Ogni singola nota che hai sentito stasera è stata suonata perché volevamo farlo, perché sentivamo veramente quelle parole e quei passaggi dentro di noi. Sarebbe idiota riproporre freddamente delle canzoni che forse la gente si aspetta, ma che in quel momento a noi risultano fredde e vuote. Sarebbe finzione. Sarebbe limitare la libertà d’espressione artistica, mentire a se stessi e a chi viene ad ascoltarti.

A febbraio dovrebbe uscire il vostro nuovo album, ce lo puoi descrivere?
- In due parole lo definirei "BASTARD ART!!".

Ok Andi, le ultime righe sono per te. Dì ciò che vuoi ai lettori dell'Erba Della Strega"...
- WITHOUT ART, THERE IS NO FREEDOM... WITHOUT FREEDOM THERE IS NO LIFE!!! GRAZIE ITALIA!


 
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