A strange Day... Sono in pieno momento revivalistico. Bobbettone del periodo '79-'83 esce dalle casse (o cassette della frutta, data la qualità) della macchina mentre, insieme alla mia consorte, ci dirigiamo verso Igea Marina. E' Venerdì 9 Maggio. Il concerto sarebbe il giorno successivo, ma cogliamo l'occasione per farci un week-end al mare prima che lo stesso diventi un'enorme piscina per bagnanti selvaggi e sabbiodonti assortiti.
Chi suona domani? Come chi? I Sanguis et Cinis, no? E molti di voi diranno "E allora ?…". E allora un po' per curiosità, un po' perché dopo il concerto dovevo mettere i dischi, eccoci qui a passeggiare sulla spiaggia di notte dopo esserci riempiti la panza di pesce (olè!). Ma questo c’entra poco, andiamo al dunque…
La sempre impeccabile organizzazione della D.a.F. Colony/Isola del Rock non si smentisce. La band fà il soundcheck nel pomeriggio ed alla sera cena di gruppo. Al tavolo noi, Davide Ceccarelli (il capoccia di D.a.F. Colony), Sebastiano (il promoter) e Mirko dell'Isola del Rock. Non so come dirlo, ma stranamente non c'è un aria rilassata, e di certo non per colpa dell'ottima compagnia e dell'ottimo cibo, quanto per un presagio di flop imminente. Voci di corridoio (nemmeno così troppo "di corridoio") parlano di 20-30 perone la sera prima al "Blackout" di Roma, col locale che si è riempito solo a metà spettacolo avanzato perché i gestori hanno deciso di fare entrare senza il sovrapprezzo del concerto (quindi solo discoteca). Se penso che la differenza tra i due prezzi era di un paio di Euro, mi viene da sorridere a pensare a tutti quelli che sono rimasti fuori per risparmiare... Anche se ci suona mi fa schifo, due Euro non mi cambiano la vita,
soprattutto ad una serata dove sò che ne spenderò molti di più tra consumazioni ed extra... Vabbeh, de gustibus...
Sta di fatto che, in ogni caso, la serata ha inizio. E di gente non ce n'è poca... di meno! La performance dei Sanguis slitta di
qualche quarto d'ora anche per questo, nella speranza che qualcun altro si presenti, ma nulla. Ora, che dire? A me i Sanguis non piacciono, ma mi rendo conto che suonare davanti a 25 persone delle quali il 79% totalmente disinteressate non deve essere proprio il massimo. I nostri ci provano, ma nessuno balla, pochi incitano e gli applausi sono tiepidini quanto un panino dal porchettaro più ignobile che potreste trovare in inverno. Non è servita nemmeno la cover di Rebel Yell di Billy idol per far sorridere un'audience disattenta ed annoiata. Arrivederci Sec o addio? A questo punto, sinceramente, non lo so...
La serata è poi continuata con me come Dj. L'uomo sbagliato nel momento sbagliato, dato che di scalette death-rock non si poteva nemmeno parlare, e nemmeno quelli che io ritengo "classici" hanno fatto effetto (vedi spellbound o play for today). Alla quarta richiesta di Lallabai dò forfait, lasciando in mano a Davide l'ingrato compito di far danzare qualcuno: ebm, punk, goth, goth metal... nulla da fare. Oltre ad una manciata di irriducibili, il vuoto abissale...
In conclusione posso solo aggiungere che mi dispiace. Mi spiace per D.a.F. Colony e L'Isola del Rock che si sono sbattuti e che sono rimasti fregati. Mi spiace per i Sanguis et Cinis perché, nonostante non siano eccelsi, di certo non sono peggio di molte altre band idolatrate e portate ad esempio. E mi spiace per chi non c'era. Perché gli eventi ad Igea per me non sono semplici concerti o serate. Sono un'occasione per stare assieme in un luogo tranquillo, semplice ed accogliente. Io l'ho sempre vista così, una bella serata tra amici, con belle atmosfere. Che stavolta non ci sono state, o meglio, sono state rovinate. Grazie comunque a chi c'era, Davide, Mirko, le ragazze dello staff, Elisabeth e Morloi della Rosenoire e a tutti gli altri. Ci rifaremo
la prossima volta! ;-) [Recensione a cura di Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Maggio 2003]
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