Ci sono dei concerti che ti spiazzano. Davvero. Ti aspetti qualcosa di ben preciso, sia a livello musicale sia di situazione, ed invece le tue attese vengono completamente ribaltate.
Eppure dovevo aspettarmelo: venti anni di carriera con decine di album all'attivo vorranno pur dire qualcosa! Ecco forse cosa mi ha fregato: una discografia così ampia e stilisticamente eterogenea può trarre in inganno. Non si sa mai in che fase sia il gruppo o l'artista in questione, quindi ci si basa sull'ultimo prodotto pubblicato.
Resta il fato che, nello specifico, gli In the Nursery sono un pezzo di storia. E dato che la storia ci piace, già alle nove e mezza di sera mi ritrovo con mia moglie di fronte ai cancelli del "Jam Club" di Mestre.
Dopo essere stati splendidamente accolti dal Dj Whippin' boy, Emy e gli altri ragazzi di Sekt-Id, entriamo nel locale per scambiare quattro chiacchiere con amici vecchi e nuovi bevendo qualcosa. La domanda che ci si poneva era la solita: "quanto sono conosciuti gli In The Nursery? Arriverà tanta gente?"... Beh, mai come in questo caso il pubblico Veneto (e non) ha risposto in massa, dimostrando grande attenzione, interesse e partecipazione per l'unica data Italiana del gruppo dei gemelli Humberstone.
E', infatti, un Jam stracolmo quello che accoglie l'entrata in scena dei quattro musicisti. Scenograficamente scarno, il palco è pieno di percussioni con
tanto di gong alla "Pink Floyd At Pompeii" sul fondo e timpani enormi. Molto suggestivo. E le strizzate d'occhio e d'orecchio al
danzereccio allora? Nulla (tranne un brano a metà setlist vagamente dance-oriented)!
Giuro, mai mi sarei aspettato da questa banda di "vecchietti" una performance simile, così carica emotivamente. Ritmo più che suoni, con la splendida voce della cantante a creare acquerelli di melodie su liriche mai banali. Come se il tribalismo più sperimentale dei primissimi Creatures si fondesse con la marzialità dei Mother Destruction trasformandosi in un brano dei Portished.
Non sono stato chiaro? Mhm... forse no, ma credetemi, non è facile descrivere uno show che ho vissuto non brano per brano, ma come una unica suite, con gli In The Nursery che snocciolavano come se niente fosse i loro venti anni di storia con una semplicità disarmante. Non pretenziosi, non primedonne, semplicemente grandi.
E, per una volta, grande anche il pubblico che ha partecipato calorosamente ad un esibizione che se non si può definire indimenticabile, poco ci manca. I sorrisi dei fratellini Siffredi (così soprannominati da alcune ragazze nell'audience per l'incredibile somiglianza con il famoso attore porno...) [direi che invece di avere una cultura a 360 gradi ne hanno una a 90! :-) N.d.Malex] la dicono lunga sulla buona riuscita della serata, grazie anche ad un organizzazione ineccepibile ed ad una resa acustica ottima.
I presenti non hanno dubbi e sono concordi: grande, grande show! Grazie Mestre, grazie In the Nursery! E che la prossima volta sia al più presto possibile!
[Recensione a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Giugno 2003]
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