1) E' passato un anno dalla nostra prima intervista e molte cose sono cambiate... ad esempio la vostra lineup.
- Si, siamo diventati un duo dato che il nostro tastierista ha deciso di restare negli States [la band si è recentemente trasferita a Berlino. N.d.Max]. Vogliamo molto bene a Billy ma lo spostamento non era la cosa giusta per lui in questo momento, quindi abbiamo cercato di non demordere e tramutato questa perdita in una occasione per sperimentare qualcosa di nuovo continuando a
rinnovarci. Le cose che ne stanno uscendo sono molto più tropicali, un gruppo che marcia con batterie elettroniche ed acustiche che si mescolano e tonnellate di sax in più. Non ho idea di quanto durerà questa fase da "duo" ma sicuramente nel frattempo cercheremo di tirar fuori cose fighissime dalla situazione.

2) Sembra che non ve ne importi molto delle etichette e che non vi spaventi stupire l'ascoltatore continuando a cambiare radicalmente sound.
- Non facciamo assolutamente musica per compiacere una parte di ascoltatori che sia aspettano cose ben precise da noi. Non ci importa. Ci piace sperimentare e uscircene con suoni nuovi e nuove direzioni da seguire in continuazione. Credo che il nuovo album sia molto più ipnotico, sperimentale e ballabile di "Songs for...".

3) I testi sembrano essere più diretti e precisi dei precedenti...
- L'isolamento dell'individuo nella società è basato sull'immagine ed è anche in relazione con l'amore.

4) Da dove nasce la scelta di trasferirvi a vivere a Berlino?
- Credo che sia stata Berlino a sceglierci... sono certa che abbia influenza su quello che stiamo facendo, sai, il vivere in un posto nuovo... Eravamo davvero stufi di vivere a San Francisco e siamo felici di essercene andati specialmente ora che Bush sarà presidente degli USA per altri quattro anni....

5) Continuate a pubblicare split, singoli, apparizioni su compilation...
- La comunità è davvero importante per noi. Abbiamo fatto split con molte band di amici perché volevamo che le nostre musiche si diffondessero insieme nel mondo. Credo che questa sorta di unità sia molto importante nella scena underground dove fin troppi
musicisti si buttano merda addosso a vicenda. Non credo nei matrimoni, tranne che su vinile! Una compilation è sempre una sorta di documentario, un momento storico in cui diverse band hanno creato qualcosa sotto le stesse condizioni sociali del periodo.

6) Che mi dite dell'ultima tournee italiana? Vi ha seccato l'accoglienza non sempre calorosa da parte della gente presente ai concerti?
- Amiamo l'Italia e ci siamo divertiti molto, non credo abbiamo avuto alcun tipo di problema!

7) Progetti futuri?
- Abbiamo appena realizzato uno split remix 12" con i Von Iva (San Francisco) su
Prince House Records ed anche "Nostalgia del buio", una compilation con oltre quaranta band edita dalla Cochon Records che include gruppi come Glass Candy, Kill Me Tomorrow, Dada Swing, Hanin Elias Feat Khan, Gravy Train, Black Ice, Phantom Limbs, Sixteens, Mahjonning e tanti altri. Nel prossimo futuro abbiamo in programma uno split 12" con gli Spector Protectors (San Francisco) che uscirà per la Release the Bats e stiamo collaborando assieme a Namosh
(Berlino) per un album che uscirà per una etichetta spagnola (www.gsshgssh.com). Stiamo poi definendo una raccolta di remix che uscirà a Febbraio per la Hungry Eye Records (New York) e per la Pale Music (Berlino). Stiamo infine lavorando a molte nuove canzoni, non so ancora se per un disco od un Ep. Vogliamo viaggiare il più possibile e "live somewhere tropical part time"!

8) Tour nel nostro Paese?
- Speriamo di sì. Vorremmo tornare al più presto in Italia, fosse per noi ci suoneremmo anche tutte le settimane. Abbiamo solo bisogno di booking. Speriamo in Febbraio/Marzo, ma prima sarebbe meglio... ;-)

9) Le ultime per te, Jessie!
- Cheers!!!
Sito ufficiale:
www.thevanishing.com
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Novembre 2004]
 
 

 
° THE VANISHING - "Still Lifes Are Failing" [Fatal Recordings, 2004]
Già sorrido. Eccome se sorrido. Voglio proprio vedere se qualcuno parlerà ancora di death-rock riferendosi ai Vanishing. E voglio vedere se qualcuno griderà allo scandalo per questo Cd. Perché per quanto sia, sarà difficile, molto difficile trovare analogie tra il vecchio ed il nuovo, musicalmente parlando. Si, ci sono dei ponti, ma qua viene davvero tutto disintegrato!!! Insomma, per farla breve, ho ancora le cellule cerebrali nel caos più totale, perché dopo giorni e giorni di ascolto questo disco non mi molla. Il basso non c'è più, le melodie violentate da un attacco elettronico glaciale e malato con la M maiuscola, e sia chiaro, non sto parlando di ebm, o roba simile,
ma di elettronica che affonda le sue radici nella sperimentazione dei primi '80 pescando a piene mani, reimpastando e vomitando il tutto dalle casse con un intensità inaudita! L'opener "Lovesick", già presente in una versione acerba nel demo split Zonetech/Autonervous è da cardiopalma, e spiana il terreno alle nuove glaciali versioni di "Paralyzed" e "Still Lifes" che fanno da ponte a "Lovers in hell", "Toothless tigers" o la mastodontica, cinematografica, malata e vagamente progressiva "8:18"... Insomma cos'altro devo dire? Descrivervi tutto l'album pezzo per pezzo? Secondo per secondo? Perché quì, che lo vogliate o no, abbiamo di fronte un CAPOLAVORO! Questo album è tutto quello che dovrebbe essere un disco di electrowave senza averne i cliché. E’ un disco che ridà un senso alla parola "Musica". E' una band che nonostante tutto continua a fregarsene altamente del mondo che gli gira intorno e fa di testa sua. E disintegra la concorrenza senza batter ciglio. Non ho parole. La band DEFINITIVA di questo inizio millennio. [Max 13-34]
 
° THE VANISHING/SIXTEENS - "Split" [Gsl, 2004]
Se la musica serve a dare vita, emozioni, scuotere i sensi e riempire l'anima, roba come questo split è MUSICA. Vedere sullo stesso vinile due tra le band più interessanti degli ultimi anni proporre due brani a testa che spaccano tutto non può lasciare indifferenti. Il remix di "Still lifes are failing" (nella versione presente sulla compilation "Witches of the West") dei Vanishing è ancora più tribale e sinistro dell'originale, con la voce sensuale e malata di Jesse che ammalia, seduce ed accoltella ai nervi tanto è splendida, così come "Victim card" (molto "Get in a car") col suo saltellante ritmo da danza voodoo sfrenata sull'asfalto umido di olio di un'autostrada deserta colpisce,
shocka ed affonda. Da cardiopalma. I Sixteens non sono da meno, con l'ipnotica "Synthetic blends" (vi siete fatti le pere di P.I.L. da ragazzini, eh?!) e una nuova versione della splendida cantilenante "This knife" (anche questa già presente su "Witches of the West") che chiude in modo elegantemente schizoide uno split che non può mancare assolutamente nella vostra collezione di dischi. Il futuro è questo. Non accorgersene ed idolatrare le solite scimmiottate è un'offesa all'intelligenza umana. Fate voi. [Max 13-34]
 
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