1) Prima di tutto presentatevi ai lettori di Erbadellastrega.it...
- I Secret Disease sono composti da Fabio (musica, voce, testi) e Claudia (voce e testi)

2) Cos'è esattamente il "male segreto"? Perché avete scelto questo nome?
- Il "male segreto" è una condizione psico-esistenziale di sofferenza, a volte anche intensa, che però resta nascosta a chi ci osserva dal di fuori. Così a volte ci troviamo a fare una vita "normale" mentre ci sentiamo tutt'altro che "normali". Credo che tutti
abbiamo delle ferite segrete che ci condizionano. Abbiamo scelto questo nome semplicemente perché rispecchia una nostra condizione.

3) La musica può essere anche una forma di stigmatizzazione di questo male?
- In generale sì, ma per noi non è questo lo scopo principale: suoniamo perché ci piace e perché fa parte della nostra vita.

4) Considerate la musica "arte"? O meglio, cosa può essere considerato "arte" ai vostri occhi? Come vivete e sviluppate la vostra?
- Cla: secondo me sì. Per me l'arte è soprattutto espressione e trasmissione di un mondo interiore. Il mio modo di vivere l'arte si esprime principalmente nel cantare e nello scrivere testi.
- Fabio: sì, la musica è arte, anche se non tutti la trattano come tale. Credo che la differenza tra un modo e l'altro di far musica, ma più in generale per tutti gli ambiti, sia la volontà di esprimersi e comunicare qualcosa. Chi crea non è semplicemente un "creativo" ma diventa un "creatore". Personalmente cerco di esprimermi in modi diversi, principalmente attraverso la poesia, ma anche con la fotografia e la musica, che è forse il modo più divertente e culturalmente meno impegnativo.

5) I riferimenti stilistici presenti nel vostro demo denotano un amore nei
confronti delle sonorità goth rock chitarristiche tipiche dei primi anni '90. Vi ritrovate in questa idea? quali sono le vostre fonti di ispirazione musicale?
- I nostri punti di riferimento sono diversi, ma per quanto riguarda i suoni dobbiamo molto ai Mephisto Walz, anche se li abbiamo resi più rock, soprattutto per adattarli alle linee di basso e alle parti ritmiche. Poi ci piacciono molto le chitarre acustiche e l'e-bow dei Love Spirals Downwards, ma è impossibile definire dei punti di riferimento precisi.

6) Come e quando vi siete avvicinati alla scena goth? Quali sono le cose di tale scena che sentite più vostre e
quali, invece, rinnegate o sentite lontane dal vostro modo di essere?
- Fabio: io ho cominciato a 14 anni, "stregato" da "Close to me" dei Cure. Ho avuto la fortuna di poter condividere molte esperienze con gli amici, arricchendoci a vicenda. Mi piace l'idea di poter condividere con altri un immaginario molto vasto e difficilmente apprezzato da chi ne è al di fuori, ma che purtroppo molto spesso si riduce a luoghi comuni abbastanza scontati.
- Cla: ho cominciato ad entrare nel mondo goth quattro anni fa, ascoltando il primo album dei London After Midnight, di cui mi sono subito innamorata. Poi seguendo i Cure e Christian Death ho capito che stavo prendendo la via giusta. Andando alle feste e frequentando i miei nuovi amici ho trovato una nuova identità.

7) Come nasce un brano dei Secret Disease?
- Dipende, alcune canzoni sono delle rielaborazioni di idee nate nell'adolescenza. Comunque non abbiamo un "modus operandi" preciso. Una canzone in fondonasce un po' per caso.

8) Di cosa parlate nei vostri testi? Avete dei messaggi precisi?
- Per lo più hanno per oggetto una visione dell'amore tormentata e malinconica, non abbiamo un messaggio preciso da lanciare.
9) Fabio, dato che sei già un autore di libri di poesie, non hai mai pensato a proporre un reading di scritti oppure, al limite, uno spoken word?
- Tocchi un tasto dolente: la poesia ha poco spazio, anche se praticamente tutti scrivono. Sinceramente credo che un reading sarebbe più apprezzato in contesti strettamente letterari, anche perché le mie poesie non sono propriamente "goth" scrivo
della mia vita reale ed interiore. Riguardo agli spoken words, confesso di non amarli. Piuttosto inserisco dei frammenti delle mie poesie nelle canzoni, pur con i limiti della traduzione.

10) Claudia, tu sei di origine elvetiche. Com'è la scena lì? Ci sono molte differenze rispetto al nostro stivale? :-)
- Sinceramente frequento di più l'ambiente italiano. In Svizzera frequento i
vari siti e andando ai concerti o serate. Non credo che esita diversità, perché alla fine é solo la lingua che cambia, la scena é sempre quella. Musicalmente siamo più vicini alla scena tedesca. Riguardo alle persone, devo dire che gli svizzeri sono molto più chiusi degli italiani. :-)

11) Cosa c'è nel futuro dei Secret Disease?
- Innanzitutto stiamo lavorando a delle nuove canzoni per poter presentare il primo album completo. Stiamo cominciando a creare il nostro sito e vorremmo esibirci di più dal vivo, dopo le prime positive esperienze live. In oltre vogliamo dare spazio anche al nostro altro progetto neoclassico di cui speriamo di poter parlare in seguito.

12) Grazie per la disponibilità, le ultime parole sono per voi!
- Vorremo ringraziare Erbadellastrega.it per quest'intervista e per la recensione
del nostro demo e quanti ci stanno sostenendo e incoraggiando. Per ora se volete contattarci scriveteci tranquillamente via mail. Grazie a tutti! Contatti, E-mail: my_secret_disease@yahoo.it
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Luglio 2004]
 
 

 
° SECRET DISEASE - "Secret Disease" [Male segreto, 2004]
Uniti non solo nella vita ma anche nella musica, Fabio e Claudia (ovvero i Secret Disease) ci propongono cinque brani di chiaro stampo goth wave, con riferimenti agli Xymox più chitarristici degli esordi. "The final sin" è orecchiabile e ballabile, e si contrappone ad "In your room", più riflessiva e malinconica. "Flames of passion" è quella che mi ha convinto maggiormente, con quelle sonorità tipicamente ’80 e quelle chitarre Mephisto Walziane che tanto mi garbano. La sorpresa però arriva con "Dancing", dove il lato romantico della band viene messo da parte a favore di una sfuriata punk/death-rock che non può non lasciare il segno: secca, diretta, senza
mezzi termini, colpisce per la sua disarmante immediatezza. Chiude il lavoro una seconda versione di "In your room", qui in chiave acustica, che completa il quadro della malattia segreta. Semplice e bella la grafica, buona la registrazione (seppur "fatta in casa") le uniche pecche riguardano le voci, lasciate un po' troppo in disparte nel mixing finale. Avere le voci "troppo pulite" in mezzo a tutti gli altri suoni effettati fa perdere d'importanza quello che a mio parere è lo strumento principale di un brano cantato. Un ottimo inizio, continuate così! Ah, per la cronaca, per chi fosse interessato, il Cd non è in vendita, ma è GRATUITO! Basta richiederlo direttamente alla band. Wow! :-) [Max 13-34]
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