1) Prima di tutto, presentatevi ai lettori italiani.
- Siamo i Quídam, un gruppo goth-deathrock di Barcellona. Attualmente siamo in quattro: Paco Bolí (chitarra, voce e programming),
Whitby (voce), The Raven (basso) e Bela (tastiere).

2) "Once upon a time at paganlovesong" non è il vostro primo Cd-r, giusto? Ci raccontate la vostra storia?
- I Quídam hanno una lunga storia. Paco Bolí ha fondato il progetto nel 1995 quando decise di creare una band propria dopo aver militato in altre formazioni che non lo soddisfacevano appieno... voleva fare qualcosa di suo, personale e particolare. Durante gli anni alcuni membri sono entrati ed usciti, fino ad arrivare alla formazione attuale. Il primo demo è del 1996 e da allora sono stati realizzati diversi lavori come "A L'Extrany" (2000) e "Demo 2002" prima di "Once upon a time...". Anche le sonorità dei Quidiam erano leggermente diverse, molto più lente, profonde ed introspettive, rispecchiavano lo stato d'animo di Paco in quegli anni. Oggi invece cerchiamo di esprimere l'altro lato della musica, quello più energico e selvaggio. Il prossimo album conterrà tutte queste caratteristiche e potete star certi che non deluderà le aspettative.

3) Avete un album in uscita di cui "Once..." non è altro che un promo. Sembrano esserci molte aspettative a riguardo... volete parlarcene un po'?
- Stiamo cercando di fare un ottimo lavoro, perlomeno il massimo delle nostre possibilità, per riflettere appieno quello che sentiamo e quello che vogliamo.
Tuttavia al momento abbiamo due nuovi membri nella band, e quindi l'uscita del Cd è stata posticipata ad autunno. Credo che l'atmosfera prevalente nel lavoro sia un certo tipo di pazzia, di follia mischiata al lato selvaggio dell'uomo. Da un lato siamo molto eccitati a riguardo e siamo impazienti di avere il lavoro finito tra le mani, ma dall'altra parte siamo coscienti che autoprodursi, sia livello di registrazione che di mixaggio e via dicendo, richiede davvero molto tempo. Vi promettiamo che il lavoro vi stupirà.
Conterrà nove canzoni, tre delle quali già presenti sul mini Cd ma completamente riregistrate e remixate in modo nettamente migliore. Se dobbiamo fare un lavoro, ripeto, preferiamo aspettare un po' ma dare il meglio a chi ci vuole ascoltare. E' una questione di rispetto per chi ci segue e di soddisfazione per noi.

4) Leggendo i vostri testi non mi sembra proprio che siate la tipica band che butta giù due righe a caso...
- Assolutamente no. Per noi è molto importante il messaggio che proponiamo. Vogliamo assolutamente rendere chiaro il mondo pazzesco in cui, consapevolmente o meno, viviamo. Un mondo fatto di folli, dominato dalla pazzia, dalle deviazioni più malate dell'essere umano. Le menzogne, le etichette, l'ipocrisia... Il progresso non è sempre positivo, soprattutto a livello emotivo... questo è il nostro messaggio, e speriamo di renderlo il più chiaro possibile.

5) Ultimamente molte band goth negano di far parte della scena... voi che ne pensate? Vi sentite affiliati più o meno ad un determinato movimento?
-
 Certo che facciamo parte della scena goth! Ci siamo entrati mooolto tempo fa, non siamo propriamente dei novellini. Abbiamo sempre amato e supportato il movimento con tutti i nostri mezzi... è l’unica scena in cui, onestamente, ci sentiamo veramente a casa. La scena goth ha una storia molto lunga ed ha subito molti cambiamenti
negli anni. Sinceramente non amiamo molto la piega che sta prendendo ultimamente, perlomeno l'immagine distorta che sembra dover uscire per forza da molte testate, club, webzine... Noi crediamo solo nel goth, death-rock, post punk e nel batcave. Non ce ne frega nulla e non ci piacciono le cose più commerciali! Amiamo le band che fanno un buon lavoro e che hanno qualcosa dentro di vero da esprimere... non amiamo quelli che stanno qua solo perché fa figo esserci ed apparire.

6) La drum machine è una scelta o un obbligo? E' una domanda che faccio spesso alle band che la utilizzano, ed
ogni volta ho ricevuto risposte diverse... vediamo, ora tocca a voi! :-)
- Beh, sinceramente se conoscessimo qualcuno in grado di suonare bene la batteria all'interno del genere goth, sicuramente sarebbe già con noi. Ma è molto difficile. La maggior parte dei batteristi che abbiamo incontrato ed audizionato suonavano roba metal, doppia cassa a palla, macello... non smettevano di fare i pestoni manco due minuti alle prove! Quindi, a conti fatti, è molto più facile crearti i tempi delle canzoni con una drum machine. Diamo molta importanza alle ritmiche, non vogliamo che la cosa sia rovinata dal caso o da elementi non in linea con il nostro spirito.

7) Quanto è importante l'esperienza live?
- Importantissima!!! Puoi dare tutta la tua energia sul palco, mostrare il tuo lato espressivo più istintivo... è molto diverso rispetto all'ascolto “casalingo” del Cd, perché è molto più dinamico e diretto, ed adoriamo il feeling che si instaura tra noi e l'audience. Incredibilmente bello, si!

8) Progetti futuri?
- Nulla di programmato al momento, solo finire il nostro album, distribuirlo, fare concerti, divertirci ed incontrare un sacco di gente.

9) Nell'eventualità di poter realizzare tre sogni...
- I sogni?! Non diventano MAI realtà, ahahah! Crediamo che la cosa migliore sia trovare soddisfazione nelle cose in cui credi. Tutto quello che desideriamo oggi è poter continuare a fare la nostra musica.

10) Ok, le ultime parole sono per voi...
- Vogliamo ringraziare Erbadellastrega.it per il supporto e per aver creduto in noi. State facendo un ottimo lavoro. Speriamo di poterci vedere presto lì in Italia per qualche concerto. Incrociamo le dita! :-)
Sito ufficiale:
www.quidamcave.com
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Settembre 2004]
 
 

 
° QUIDAM - "Once upon a time at pagan love songs" [autoprodotto, 2004]
Dalla Spagna, terra caliente e mediterranea che vent'anni fa vedeva passeggiare sulle proprie strade gente come i grandi Paralisis Permanente, ecco che mi arriva questo promo niente male. I Quidam sono un trio composto da Paco (voce, chitarre, basso, programming), Bela (tastiere) e Whitby (voce). I nostri ci propongono una miscela di death-rock/nuova scuola ma con parecchi riferimenti alla darkwave che fu ("Long ages ago"), cosa che li rende molto più interessanti rispetto ad altre band odierne della scena. I brani sono tutti potenzialmente buoni, hanno carica, orecchiabilità, ballabilità. Peccato per la voce di Withby, che nelle parti più alla "Rozz Williams
pre-Only theater of pain" risulta essere troppo forzata e di conseguenza, fuori luogo. Ma tolto questo non posso dire nulla di male. Un lavoro decoroso che mette buone basi per il primo vero Cd di prossima uscita. Attendo curioso! Ah, dimenticavo, il Cd è limitato a 75 copie... se correte forse ne recuperate ancora una! ;-) [Max 13-34]
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