Inutile negarlo.
"Catastrophe Ballet" il secondo disco dei
Christian Death resta una pietra miliare nella musica
goth e non solo. Dieci brani eccellenti, un pathos
irraggiungibile che, a distanza di anni, continua a
svettare qualitativamente sulle decine di uscite che
inflazionano il mercato. Dei Christian Death e di Rozz si
è parlato molto e molto si continuerà a parlare, ma per
una volta sono riuscito, grazie a Constance Redgrave (che
fu bassista in Catastrophe Ballet e partecipò alla prima
parte del tour dell'84), ad avere una visione diversa
delle cose. Non da chi li ha visti od intervistati
all'epoca, ma da chi c'era dentro, in un ruolo che oserei
definire da "capro espiatorio". Una posizione
di certo non facile, ma che lucidamente e senza problemi
di ego personali, può fare chiarezza su alcuni punti che
sono stati discussi ed ipotizzati più volte dai fan
della storica formazione americana. Gentilissima,
Constance ha risposto alle domande che gli ho posto...
ecco quello che ne è venuto fuori. 1) Partiamo dagli inizi... I Christian Death originali si sciolsero nel 1983. Rozz ricevette l'offerta dal boss dell'Invitation au Suicide di ripubblicare "Only theater of pain" per il mercato europeo, fare un tour in Europa e registrare un disco nuovo. La leggenda racconta che lui, rimasto senza Rikk, James e Gorge, prese i membri dei Pompeii 99 ("perché non avendo tempo per cercare vari elementi, fu più facile per me prendere una band già esistente...", così disse in un intervista nel 1993). Nacquero dunque i Christian Death mk2. Ma tu non facevi parte dei Pompeii 99, sbaglio? - Si hai ragione. Non ho mai fatto parte dei Pompeii 99. La storia in realtà può essere riassunta come una delle miriadi di coincidenze che capitano nella vita... Nel Novembre 1983 stavo andando ad un audizione per una band con Rosie Flores (artista country abbastanza nota negli USA, n.d.Max) in una sala prove ad Hollywood. Arrivai prima ed entrai in questo studio semi buio, a lume di candela, con tutte queste persone nell'ombra che suonavano della musica davvero intensa. Uscii subito dato che mi resi conto che non era la band di Rosie. Pochi minuti dopo Gitane uscì e mi chiese "Sei una bassista? Ti interesserebbe fare un album ed un tour in Europa?"... Dopo aver provato con loro la sera seguente, accettai. Incontrai Rozz qualche settimana dopo quando andammo a Pomona per fare una foto session e riportarlo ad Hollywood per provare e per fare il primo concerto a dicembre. Lo ricordo come molto timido, acuto, pungente ed attraente. 2) Avevate fatto qualche show in America prima di partire per l'Europa, come il gig all'Alexandria Hotel... Cosa ti ricordi di quegli spettacoli? E dell'apparizione televisiva al Media Blitz nel 1983 (erroneamente datata 1984 nella versione Dvd di "Death Club", uscito di recente per la Cleopatra, n.d.Max)? |
- Credo che gli show in
California e la partecipazione al Media Blitz prima di
partire per l'Europa siano le cose migliori che abbiamo
fatto. Ogni show fu differente ed unico e servirebbe
molto tempo per descriverli... Finirei per riempire un
libro... Erano sempre tutto esaurito, molto intensi e
Rozz era in ottima forma in quel periodo. Ero rapita nel
guardarlo, tutti subivano una fascinazione enorme... Era
come un falco, si pavoneggiava e si guardava e poi
schizzava via veloce e feroce. C'era anche una forte
tensione sessuale in queste performance, che in seguito
diventò apatia e disinteresse. Ma è un'altra storia. 3) E dei concerti europei cosa ricordi? - Gli show francesi sono stati molto... vari. Alcuni splendidi, altri molto, molto difficili. Il pubblico francese è stato molto ricettivo nei confronti degli show e dell'album. Ma dicendola fino in fondo, l'alchimia nella band era cambiata, soprattutto dopo lo show di Londra in Aprile. Credo sia stata una combinazione di fattori. La depressione e la stanchezza causata dalla mancanza cronica di soldi, i troppo pochi concerti e il troppo bere ed altro prima durante e dopo gli show... tutto questo ci cambiò. Credo che in quel periodo abbiamo perso quasi tutta la nostra spontaneità a costo di sopravvivere. Io e Rozz eravamo fragili caratterialmente e la situazione ci aveva disfatto un po'. Le tensioni tra Rozz ed Eric (Westfall, tecnico del suono e produttore per i tour e i dischi "Catastrophe Ballet" ed "Ashes", nonché coautore di alcuni brani, tra i |
quali
"Lament", n.d.Max) stavano crescendo di
intensità e non mi sentivo più parte del discorso.
Gitane aveva problemi con Valor. Lei era ancora calma e
più in disparte, ora che aveva un bambino che
necessitava di attenzioni. David sembrava arrabbiato e
freddo per la maggior parte del tempo. Valor gettava
frustrazioni e chitarre, andandosene dal palco più di
una volta. Alla fine non eravamo una famiglia felice...
Nonostante questo, gli spettacoli erano tutti al limite,
pieni di energia e credo che dal punto di vista
dell'audience, fossero eccitanti. 4) Cosa mi puoi raccontare riguardo le sessioni di registrazione di Catastrophe Ballet? - L'album fu fatto e finito in una settimana, lavorando 24 ore al giorno. Lavorammo velocemente e duramente. Il momento migliore di quella settimana fu quando io e Rozz ci appartammo e scrivemmo quella che diventò "Cervix couch" una sera in cui entrambi avevamo bisogno di staccare dall'intensità dello studio. Il punto più basso fu causato dalla difficoltà che mi procurò incidere le parti di "As evening falls". Alla fine la schiena era a pezzi e restai dolorante in modo serio per tutto il resto del tour. 5) Perché lasciasti la band? - Non lasciai il gruppo. Fui silurata e letteralmente abbandonata a Parigi. Fui fortunata, perché alcuni amici a Londra mi avevano avvertita riguardo il fatto che Valor (che nel frattempo aveva preso in mano il potere decisionale all'interno della band, dato che Rozz stava troppo male per gestire la cosa) aveva offerto la mia strumentazione per sostituirmi nei Christian Death, altrimenti non l'avrei mai saputo e sarebbe stato troppo tardi... Dopo aver preso le mie cose dalla cassetta di sicurezza a Parigi, tornai all'hotel e dopo una discussione breve e penosa mi fu dato l'equivalente di 150 Euro attuali, il che non era assolutamente sufficiente per tornare a Los Angeles. I miei amici di Parigi e Londra si presero cura di me finché non riuscì a tornare in piedi di nuovo. Non tornai più ad Hollywood fin quando non ebbi abbastanza denaro per farlo. Lavoravo in Inghilterra, stavo bene e non vedevo il motivo per cui avrei dovuto tornare. 6) Che ricordi hai dei membri della band, come musicisti e come persone? - Ricordo felicemente Rozz Williams come un fantastico, eccentrico genio, dallo spirito molto arguto e una miriade di contraddizioni. Estremamente intelligente, molto divertente, timido al limite del dolore, totalmente in controllo ed alla guida nella musica su un palco, ma quasi incapace o riluttante perfino nell'andare a comprare un pacchetto di sigarette in un negozio. Gentile, |
dolce, artistico e
fragile. Abbiamo condiviso momenti molto belli assieme,
solitamente quando non c'era nessun'altro in giro, tipo
quando condividevamo stanze d'albergo o nelle traghettate
da e per la Francia. Se c'è un grosso rimpianto nella
mia vita è averlo perso quando mi cercò nel 1996 ed io
ero in tour (Rozz molto probabilmente cercò di
contattarla per farla suonare con lui, come Gitane fece
con James Beam, per alcune date inglesi di supporto al
disco di "Dream home heartache", n.d.Max). Sono
felice di avere avuto il pensiero casuale di scrivergli
nel 1997, sei mesi prima che morisse, per potergli dire
molte cose che erano rimaste in sospeso durante gli anni
e che volevo sapesse. Mi spiace solo che non abbia
risposto. Anche se in realtà, in un certo senso, lo
fece. Ma, di nuovo, questa è un'altra storia... Gitane Demone rappresenta un ricordo leggermente malinconico per me. Non abbiamo mai davvero legato e mi spiace molto per questo. Lei era impegnata, incinta del suo primo figlio (Sevan Kand, colui che potete sentire piangere in "Of the wound", da Ashes, cantare su "I hate you" da "All the Hate" dei Christian Death di Valor, ora nei Sixth Chamber). La cosa è già impegnativa nella vita normale, figuratevi in tour, e soprattutto in un tour come questo. La ricordo molto "scura", tranquilla, introspettiva, professionale e sempre vestita come un'attrice anni '30. Anche incinta di nove mesi con un marito tutt'altro che presente e premuroso (...) lei riusciva a mantenere il suo fascino per la maggior parte del tempo. |
Ero impressionata. Ho
sempre invidiato il suo senso dello stile e sentivo che
non avrei mai potuto avere quella classe e presenza. Il
mio problema è che lei ovviamente era alleata del marito
e dato che io e lui proprio non potevamo vederci, tenevo
le distanze anche da lei. Valor. Cosa posso dire? Ci siamo scornati dall'inizio e nonostante non ci sia mai stata intesa tra di noi, devo dargli i suoi meriti. Lui è stata la ragione per cui il tour fu fatto e il disco inciso. Cocciuto fino all'osso e deciso nei suoi intenti, buon musicista... Ma NON una buona persona a livello umano. "Attenta! Posso rovinarti la salute quando voglio..!". Era così e credo che lo sia ancora. Un bullo di terz'ordine, disonesto, deviato e mascalzone. Forse ha il carattere giusto per stare nel giro del music business, ma davvero, non auguro il suo karma a nessuno. David Glass lo ricordo come un musicista tecnicamente eccelso, probabilmente il più professionale e preparato di noi tutti. Era il braccio destro di Valor e perlopiù freddo e distante con me. Come sezione ritmica abbiamo incominciato ad interagire bene prima dell'incisione del disco, ma non fu perfetto, perché io ero in crisi e lui molto critico. Lui è rimasto il buco nero dei batteristi in tutta la mia carriera. Onestamente non posso dire di averlo veramente conosciuto, tranne aver diviso una stanza d'albergo in Kings Cross per sei settimane. Eravamo totalmente differenti. Il suo modo di suonare era potente e tecnicamente brillante, cerebrale e non sbagliava mai. Io ero e sono una musicista molto emozionale e nonostante reputi batteristi simili delle persone assolutamente da rispettare, non mi trovo molto a mio agio in situazioni simili. C'è poco divertimento e per me il divertimento è il perno su cui ruota tutto. Eric Westfall è probabilmente l'eroe che mai viene nominato ed era senza ombra di dubbio il sesto membro effettivo della band. Avendo lavorato negli anni con ottimi produttori tra i quali, negli ultimi tre dischi, il leggendario Phil Brown. Mi sento di poter dire che Eric ha fatto un lavoro eccellente su Catastrophe Ballet. Le circostanze erano difficili e richiedevano un lavoro di ventiquattro ore per sette giorni su sette. Nonostante tutto, per mantenere gli equilibri, masterizzò tutto da solo. Il suo calmo supporto, il suo continuare a dare input creativi e il buon equilibrio che ne risultava creò un enorme differenza dall'album a quello che facevamo dal vivo. In quelle occasioni il suo modo di mixare era essenzialmente il nostro setup individuale. Punto. Valor suonava attraverso il mio piccolo amplificatore Pignose amp e dunque, non avendo più la strumentazione necessaria, dovevo passare attraverso il PA, quindi diciamo che i live show erano abbastanza confusi e "rimediati" dal punto di vista tecnico. Il rispetto di Eric nei miei confronti come musicista fu importantissimo. Mi insegnò che le tensioni all'interno delle band a volte sono essenziali nel processo di lavoro creativo, e nonostante le faccende possano essere davvero scomode, il risultato sarà comunque ottimo, ed è quello l'unico obiettivo da raggiungere. Credo che l'album parli da solo (lo crediamo anche noi!!!! N.d.Max). Una nota personale... credo che ci siano ancora dei residui di rabbia e dolore, nonostante siano passati molti anni. La sua scarsa cavalleria in questioni di cuore era dura da digerire, soprattutto se proveniva da una persona così calda ed intelligente. Sexy fino all'eccesso, divertente e molto talentuoso, fu, anche se un po', un mio amico vero. Perlomeno questo pensavo, nonostante tutta la storia. Ma forse mi sbaglio, perché quando lo cercai dieci anni fa per avere il numero di Rozz che mi aveva chiamato, fu molto poco amichevole e scostante. Mi diede comunque il numero di telefono di Gitane e gli sono grata per questo e per tutto il supporto che mi ha dato durante la registrazione di quello che fu il mio primo album. Alla fine fu grazie a lui e a Rozz che io presi parte attivamente al progetto. Fui l'ultima ad entrare nella band e la prima ad andarmene e stavo davvero bene solo suonando on stage e nella musica in generale. Il resto del tempo era davvero difficile andare avanti. 7) Cosa hai fatto in seguito per tutti questi anni? - Quel tour fu davvero un bivio che cambiò radicalmente la mia vita. Ora vivo e lavoro a Londra da oltre 20 anni. Per avere un rapido riassunto della mia carriera, visita pure www.spikedrivers.co.uk/constance.html |
La mia band degli ultimi
sei anni, The Spikedrivers, è la cosa più divertente
che puoi vivere con i tuoi vestiti addosso, hehe... Amo
suonare ed andare in tour con Ben e Maurice, con tre
album alle spalle e continuo a sentirmi davvero fortunata
ad averli trovati. La musica che facciamo e la libertà
che ho nello scrivere nella band è unica nella mia
esperienza di vita. Potete ascoltare qualcosa sul nostro
sito www.spikedrivers.net 8) Sei rimasta in contatto con qualche ex membro dei Christian Death negli anni? - No, non del tutto, anche se ci siamo incrociati qualche volta. Gitane ed io abbiamo avuto una conversazione piacevole a Londra, dopo esserci casualmente incontrate per strada, e un'altra volta al telefono quando stavo cercando di recuperare l'indirizzo di Rozz. Sentivo e continuo a sentire che probabilmente io e lei potremmo passare una serata piacevole di fronte ad una buona bottiglia di vino un giorno o l'altro. Chissà, potrebbe sempre capitare. 9) Quindi cosa ti resta di quel periodo? Rabbia, gioia, delusione? - Tranne che negli ultimissimi tempi, ho sempre cercato di non tornare a quei momenti. Venti anni fa queste persone, i miei partner, senza nemmeno discutere, mi hanno letteralmente abbandonato in una terra che non conoscevo senza la |
possibilità di
tornarmene a casa. Quando penso a questo, sento ancora
rabbia. Ma la vita è troppo corta per vivere così,
quindi cerco di pensarci il meno possibile. 10) Due Catastrophe Ballet portano la tua firma ("Awake at the wall" and "Cervix couch") ma, se non si possiedono le versioni originali in vinile su Invitation Au Suicide, la cosa resta nascosta, dato che i credits sono scomparsi da tutte le ristampe successive (tranne pochi casi, dove nei crediti compare anche Rozz, per il resto l'album è sempre stato successivamente accreditato SOLO a Valor... ehm... n.d.Max). Che ne pensi? Mai avuto problemi di royalties, ecc...? - Seeeeeeee... "problemi di royalties, ecc...". Non ho mai visto un soldo né per l'album né per il tour. Niente. Per ripetere ciò che ho detto prima, davvero non vorrei avere il karma di quell'uomo. Prima o poi se lo porterà via! 11) Dato che stiamo ricordando... spero non ti dispiaccia se ti chiedo il ricordo più bello e quello più brutto di quel periodo... - Il punto più alto è sicuramente stato il concerto all'Alexandria Hotel. Guardare Rozz, vederlo mutare dalla persona timida e calma che era alle prove in un uccello cacciatore ed assassino che volava sul pubblico è stato emozionante. Era così bello e VIVO quella sera. Sono stata davvero onorata a poter stare con lui sul palco ed è una cosa che difficilmente dimenticherò finché vivo. Il punto più basso fu lo show a Lione, sei mesi più tardi, quando un infelice e differente Rozz passò metà concerto sdraiato sul palco visibilmente ubriaco. Valor buttò la sua chitarra e distrusse il palco. Io mancai un'introduzione perché avevo Rozz che mi stringeva un braccio e non lo voleva lasciare e David mi urlava incazzato per questo, come se fossi responsabile. Di certo non un finale di cui io sono fiera, ma all'epoca non sapevo (ancora) che fosse finita. L'ho scoperto solo due settimane più tardi... e pensare che tutto era iniziato in un modo così splendido... 12) Ok, Constance, grazie mille per la tua pazienza, lascio le ultime parole per te. - Credo che non possano esserci le "ultime parole". A volte capitano cose nella vita che te la cambiano all'improvviso e anche se non sempre il mutamento è in positivo, se dovessi rifare tutto da capo, lo rifarei. Le cicatrici e le bruciature sono il risultato di uno scontro a fuoco e... non sai quanto soffra per la sua assenza, ma sono grata per il fatto di averlo conosciuto. Davvero... Riposa in pace Rozz e vai con Dio. [Intervista a cura di Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Luglio 2006] |