1) Come vi siete conosciuti? E qual è stato il vostro percorso formativo?
- Ci conosciamo da una vita, io e Vincenzo abbiamo anche frequentato lo stesso liceo. Stessi anche i percorsi musicali: siamo tutti partiti dalla rock-wave anni ottanta e poi, in seguito, ognuno di noi ha sviluppato un gusto più personale.

2) La vostra musica può essere triste e malinconica, oppure romantica e  gioiosa... rispecchia il vostro stato d'animo? Pensi che potrà cambiare in futuro?
- Diciamo che rispecchia lo stato d'animo del momento in cui i pezzi sono stati concepiti. Sicuramente in futuro ci saranno
evoluzioni/cambiamenti, mi inquieterebbe l'idea di conservare un unico irreversibile stato d'animo vita natural durante.

3) Come sono i rapporti con gli altri gruppi italiani? C'è collaborazione tra band oppure è una specie di gara a chi arriva più in alto?
- Nel corso degli anni abbiamo conosciuto, stretto amicizia e mantenuto i contatti con diverse band, una su tutte gli Hiroshima Mon Amour di Teramo. Personalmente posso assicurarti che quando tra gruppi c'è amicizia e stima reciproca la "gara a chi arriva più in alto" è pressoché inesistente o, se mai, si trasforma in una competizione sana e costruttiva.

4) Che mi dici della scena darkwave attuale?
- Sinceramente non è che la segua molto, ultimamente ascolto anche altro. Comunque, sebbene non siano solo e propriamente darkwave, un gruppo che ammiro molto sono i CFF e il Nomade Venerabile, e non lo dico né per campanilismo (visto che sono nostri concittadini) né per l'amicizia che mi lega a loro.

5) Le influenze di Cure e Depeche Mode sono evidenti... quali sono gli altri artisti che hanno modellato il vostro background musicale?
- Mmm... tanti, alcune influenze sono più evidenti, altre meno. Personalmente posso elencarti Joy Division, Bauhaus, Sisters of Mercy, Mission, Cure, Cult e il rock italiano fiorentino anni '80 durante la mia fase adolescenziale, in seguito Depeche Mode, Massive Attack, Mesh, Death in Vegas, Black Rebel Motorcycle Club... ora ascolto indistintamente da Patti Smith ai PGR a Moby.

6) Avete suonato davvero molto in giro per l'Italia... dunque non è così difficile come sembra suonare dal vivo?
Che impressioni avete ricevuto durante i vostri tour?
- Credo che adesso, rispetto a dieci anni fa, sia molto più facile fare musica dal vivo, soprattutto se si lavora con un certo metodo. Quanto alle impressioni, ti risponderei "le più svariate": ogni concerto è a sè stante, cambia il contesto, il pubblico e con esso una serie di fattori "azione/reazione" che influiscono sul nostro stesso approccio al concerto. Ovviamente ci sono concerti che cancelleremmo e concerti che ricordiamo con estremo piacere.

7) Nella vostra vita, che valore ha la musica?
- Per anni ha svolto un ruolo catalizzante e totalizzante, sarei ipocrita se ti dicessi che lo è ancora. O forse lo è tuttora ma non me ne rendo conto.

8) Come giudicate il fenomeno delle band "costruite a tavolino", studiate per vendere?
- Mi interessa poco: ascolto ciò che mi piace e non compro il resto.

9) Ci sono brani di artisti famosi che avreste voluto poter scrivere voi?
Certo, tantissimi... Qualche titolo? Beh, in quest'ultimo periodo sto ascoltando continuamente l'ultimo di Canali, canzoni come "Precipito" o "Fumo di Londra" mi piacciono davvero molto. Se poi passassi in analisi le intere discografie degli
artisti degli ultimi due decenni, ci sarebbe davvero l'imbarazzo della scelta...

10) Guardando il vostro Dvd, la prima cosa che mi viene in mente è: mio dio, Simon Gallup e Dave Gahan...
- Sorrido e penso che Vincenzo nel fisico e nelle movenze ha davvero molto di Simon Gallup. Sebiano/Dave Gahan? Questa invece è nuova! Non so... sicuramente è un bel complimento!

11) Svariati Cd autoprodotti, live a non finire... come è possibile che nessuna casa discografica si sia interessata
alla vostra proposta?
- In realtà è così. Forse abbiamo un sound troppo "straniero" e, quindi, troppo poco vendibile. Abbiamo avuto proposte poco interessanti, ciò che cerchiamo è un contratto con management completo, ovvero un salto di qualità tangibile, in alternativa preferiamo l'autoproduzione.

12) Qual è stata la vostra più grossa soddisfazione personale?
- Il primo pensiero, in astratto, è il calore della gente: in assoluto è forse la maggiore gratificazione che si possa ricevere. Chi suona sa cosa significa. A livello concreto ci sono episodi, momenti indimenticabili, per esempio una gran bella soddisfazione è stata quando l'anno scorso siamo stati chiamati come headliner al Festival delle Periferie di Genova, e anche in quell'occasione il primo ricordo è la splendida accoglienza ricevuta, la gentilezza e la disponibilità degli organizzatori e un pubblico, quella sera, davvero favoloso.

13) Cosa pensi possa riservarvi il futuro?
- Con tutta sincerità non so. Risposta laconica ma assolutamente vera.

14) La vostra casa sta bruciando, quali album salvate?
- A casaccio afferro al volo tutto il materiale che riesco a recuperare dei Diaframma!

15) Quali sono i vostri progetti futuri?
- Recentemente abbiamo parlato della possibilità di registrare un nuovo Cd ma al momento non sappiamo nè se e nè quando rientreremo in studio. Ci sono diverse idee, tutte da valutare...

16) Le ultime parole sono per voi.
- Grazie mille per questa intervista, e un saluto a tutti i lettori di Erbadellastrega.it!
Sito ufficiale:
www.cadabra.org
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Giugno 2005]
 
 

 
° CADABRA - "Live and alive - Cd + Dvd" [autoprodotto, 2005]
E' la prima volta che mi capita sotto mano un Dvd autoprodotto di una band italiana e devo dire che come "prima volta" non c'è male. I Cadabra sono già noti agli assidui lettori di queste pagine, recensiti un paio di annetti fa col demo "Sound moquette". Non erano male e continuano a convincere col loro sound in bilico tra darkwave classica degli anni '80 (Cure in primis), elettropop di stile Depeche Mode e nuove soluzioni sonore. Più di tre ore di video con spezzoni tratti dal "Summer Festival Tour 2003" e dal "Bleeding Tour 2004", oltre ad una performance acustica girata a Bari nel 2004 ed il video clip della canzone "Sleeping". Allegato inoltre un Cd live con un concerto tenuto al "Blue Note" di Campobasso. Che altro dire? I nostri sanno suonare, sanno tenere il palco discretamente e la carne al fuoco su questo Dvd è veramente molta. Interessante notare le sfumature che differenziano le esecuzioni dei brani nelle diverse location, a dimostrazione che i nostri non sono semplici manichini, ma sono padroni dei
propri mezzi. Ottimo antipasto in attesa del prossimo vero lavoro in studio, sperando che qualcuno si accorga di loro invece di investire nelle solite 4 cazzate alla Sanremo. Il tutto costa 10,00 Euro. Molto onesto. [Max 13-34]
 
° CADABRA - "Blood and blades" [autoprodotto, 2003]
Dopo il discreto successo di "Sound moquette" che è stato portato in giro per i club e le piazze di mezza Italia per svariati mesi, esce questo "Blood and blades" che non porta particolari variazioni sul tema. Darkwave classica coi nomi storici ben impressi nei neuroni e nel dna, per cinque canzoni oneste e dirette, senza troppi fronzoli e pretese. Non sono degli innovatori né dei veri e propri fenomeni i Cadabra, ma sono schietti, non copiano smaccatamente nessuno e vanno avanti per la loro strada. Forse potrebbero osare un pochino di più a volte, cercando soluzioni meno ovvie, ma ciò non toglie che il Cd si lascia ascoltare senza problemi, pur non risultando
eccessivamente memorabile. Dovrebbe uscire qualcosa di nuovo entro il 2005. Attendo fiducioso. [Max 13-34]
 
° CADABRA - "Sound moquette" [autoprodotto, 2002]
Vengono dalla calda ed accogliente Puglia i Cadabra, band dedita ad una pop/wave con chiari riferimenti eighties, sulla scena da più di 4 anni. Dopo numerose apparizioni live, partecipazioni a concorsi e radioshow e la pubblicazione di alcuni demo, Francesco Radicci e Geppi Cuscito (accompagnati qui da alcuni ospiti) approdano finalmente al debutto su Cd. Tocca a "Santa Monica" aprire le danze, col suo incedere fluttuante che ci riporta indietro di 20 anni buoni. "Luna", con un riff un pò troppo simile a Let's go to bed, non dà e non toglie nulla. "Blooms" è piacevole, così come "Planet honey", una specie di "Blue monday" dei giorni nostri.
Quest'ultima fa da antipasto al pezzo più dolce del Cd, "Kissing", caratterizzata da un buon arpeggio di chitarra acustica a 12 corde. In "The Jesus I need" i Cadabra si buttano in pieno nell'electropop di chiara scuola DM, mentre a mio parere, "A thousand suns" se prodotta meglio ha tutte le carte in regola per diventare un hit nei dancefloor electropop italiani e non, trascinante com'è e con una parte centrale veramente azzeccata. "Love target", il pezzo che chiude il lavoro, è un lungo crescendo "cure-ggiante" che sicuramente mieterà decine di vittime emotive durante i live act. In definitiva, un lavoro discreto che farà la gioia di tutti quelli che fra voi amano le sonorità tipiche di bobbettone Smith, Depresch Mod e simili. Per chi invece ama il goth, quello vero, consiglio di passare ad altro. [Max 13-34]
 
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