1) E' passato un bel po' di tempo dalla pubblicazione del 12" e dal promo "Grigio". Cosa è successo nel frattempo?
- Beh, è uscito "Cyanure", il primo full-length Cd. E prima, esattamente tra l'uscita del 12" e "Grigio", gli impegni sono stati concentrati sulla stesura dei brani e alla loro registrazione. Inoltre Mariano Iantorno ha lasciato il gruppo e ho preferito continuare da solo piuttosto che integrare un nuovo elemento che avrebbe comportato un rallentamento (necessario) alla realizzazione dell'album. Devo dire che nel frattempo ho avuto modo di dedicarmi ad altre band come chitarrista e bassista, esperienze decisamente goliardiche: i Reptile House (una tribute band dei  Sisters of Mercy), e gli Electric Company, con i quali suono cover di gruppi meno noti come Play Dead, Siekiera, ecc...

2) L'album è uscito per la GB Productions: come siete arrivati alla collaborazione? Vuoi parlarcene?
- E' molto semplice: Gianmarco Bellumori, il titolare dell'etichetta, è uno dei componenti dei Reptile House. Gli ho
semplicemente chiesto di far uscire "Cyanure" per la GB. Inoltre i brani sono stati registrati presso il Wolf Recording Studio (sempre di proprietà di Gianmarco), c’è stata quindi la possibilità di collaborare a 360°: dall'aspetto artistico-produttivo a quello
"amministrativo". Il risultato finale è dato dal confronto delle nostre rispettive concezioni musicali. Credo che per lui sia stata la prima esperienza come produttore artistico di un lavoro non suo... ma dovrei chiederglielo!

3) Puoi dirci qualcosa per quanto riguarda i testi?
- Credo sia assolutamente necessario per poter esprimere ciò che si sente nel miglior modo possibile utilizzare la propria madre lingua. Essendo poi legato alla wave italica degli anni '80 è anche una scelta stilistica. Se penso poi che ho bisogno di tempi biblici per scrivere un testo, se dovessi farlo in inglese o in qualsiasi altro idioma, ci impiegherei un'eternità!

4) La matrice darkwave dei tuoi brani è marcatissima... In un'epoca in cui certe sonorità sembrano andare perdute perché hai deciso di andare avanti con questo stile?
- Semplicemente perché è la musica che amo. Sono istintivamente legato a questi suoni, a queste atmosfere. Credo che non sia più una scelta stilistica ma ciò che scaturisce naturalmente quando suono e compongo. Ormai non riuscirei a suonare nient'altro (anche se molti sostengono che io sia un ottimo chitarrista blues... mah, contenti loro!).

5) La cover dell'album, che mi ha riportato alla mente alcune pubblicazioni krautrock di fine '70 primi '80, è molto distante dai cliché del goth...
- E’ una storia lunga: trovai il disegno tra gli appunti di meccanica di un mio amico e lo utilizzai per realizzare la copertina del primo demo, nel 1994. Molte persone ne furono colpite proprio perché diversa dalle cover in voga in quel periodo. Quando ho iniziato a lavorare alla grafica di "Cyanure", pensavo allo stesso disegno per avere un elemento di continuità anche "visiva" con ciò che avevo fatto in passato. Ho poi scelto definitivamente
quando qualcuno mi ha detto: "Esprime al meglio il tuo tormento interiore".

6) Dimmi se mi sbaglio, ma Avant-Garde è sempre stato un progetto solista attorno al quale hanno ruotato
svariati musicisti. Non hai mai pensato di allargare la formazione a più elementi?
- Non sbagli, anche se ho sempre voluto pensare ad un gruppo vero e proprio. Ora siamo in tre; oltre a me ci sono Alessandro Conte (basso) e il "solito" Gianmarco (chitarra). Questo permette di arricchire molto gli arrangiamenti, anche se poi i brani sui quali lavorare li compongo sempre io.

7) Non hai avuto un'attività live molto intensa, come mai? Hai progetti per il futuro a riguardo?
- Tra il 1997 e il 2000 abbiamo suonato abbastanza, soprattutto dopo aver partecipato al festival di Bassiano (Latina). Successivamente, essendo rimasto da solo, non avevo modo (e sinceramente neanche voglia) di organizzare dei live set. Ora invece è possibile e stiamo prendendo contatti per poter suonare il più possibile. Qualche data è già stata fissata.

8) Le ultime parole sono per te.
- Non posso far altro che ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione dell'album (anche involontariamente). Non penso che ci sarei riuscito se non avessi avuto il supporto di alcune persone che ho avuto modo di incontrare negli ultimi due/tre anni… ovviamente voi siete tra queste… grazie!
Sito Ufficiale:
www.oniricapaura.net
[Intervista a cura di
Max 13-34 per Erbadellastrega.it - Ottobre 2004]
 
 

 
° AVANT-GARDE - "Grigio" [Private, 2003]
Era con grande attesa che attendevo il seguito a quel grandioso 12" di qualche anno fa, ed ora, finalmente, il nuovo promo targato Avant-Garde è tra le mie mani!!! Purtroppo solo nelle mie e in quelle di qualcun altro fortunello, visto che ne sono disponibili solo 25 copie... Non sto qua a dirne molte: questo lavoro è ottimo. Per chi aveva amato le sonorità delle vecchie produzioni, qui troverà pane per i propri denti. Come fare a resistere alla titletrack, con il suo incedere incalzante immerso in tonnellate di Flanger? Come posso far finta di niente mentre le atmosfere soffocanti di "Brucia" mi inchiodano alla sedia con gli occhi sbarrati? E "335"? Mai, davvero, mi
erano tornati così alla mente i migliori Corpus Delicti (quelli di "Sylphes") e scusate se è poco!!! un assaggio di "Cyanure" non può che far aumentare (se ce ne fosse ancora bisogno) l'attesa per il full-lenght vero e proprio. Una conferma piacevole, un modo di proporre musica che dimostra come si possa restare legati a sonorità "datate" senza risultare obsoleti e noiosi ed anzi, coinvolgendo l'ascoltatore in continuazione. Tenete d'occhio Alessio Schiavi e la sua piccola creatura, sarebbe un peccato perdervi le loro gemme... [Max 13-34]
 
° AVANT-GARDE - "Cyanure" [Gb Productions, 2004]
Dopo aver atteso qualche mese dalla pubblicazione del promo "Grigio", ecco finalmente arrivare nelle mie mani il nuovo lavoro di Alessio Schiavi. Non mi ci vuole molto per capire che le ottime aspettative del disco precedente non erano state deluse. Si parte con "Lovesong?" e già le carte in tavola diventano chiare: nessuna concessione ai trend del momento, qui solo ed esclusivamente pura darkwave nello stile della migliore scuola anglosassone della prima metà degli anni ’80. Ritmiche tribali serrate, voce profonda che declama testi in italiano, niente flauti, arpe, tastierine o chitarrozze… sembra di essere davvero nell’84 o giù di lì, e non è da intendersi come cosa
negativa, anzi! Le già note "Grigio" e "335" si fanno ascoltare che è una bellezza (in particolare la prima, una hit da dancefloor da non sottovalutare) ci portano a "Vincolo eterno", "Fatuo" e "Clessidre", che ci mostrano il lato più tribale degli Avant-Garde, con sprizzate di percussionismo alla Killing Joke prima maniera. "Brucia" e la bellissima "Frasi nel vento” vanno dritte come un treno, fino ad arrivare alla conclusiva "Cyanure", mini suite che nonostante la lunghezza non annoia assolutamente ed anzi coinvolge sempre più ad ogni nuovo ascolto. Insomma, Alessio Schiavi ha fatto di nuovo centro, confermandosi come uno degli artisti più umili ma efficaci della scena goth italiana. Ce ne fossero di più, forse, le cose (perlomeno per i recensori e gli ascoltatori) andrebbero davvero meglio... [Max 13-34]
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