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° NECROPHONIE -
"sm0002" [Sottomondo edizioni, 2006] |
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Continuano le
release per Sottomondo edizioni, prodotto
particolari per palati di un certo tipo,
considerati spazzatura da alcuni ed arte
pura da altri. Una cosa è certa, questo
nuovo lavoro che comprende materiale dei
Necrophonie registrato negli ultimi dieci
anni, è tutt'altro che un lavoro facile,
ma di certo ha un impatto sonoro che non
può lasciare indifferenti. Electro,
soundscapes e sonorità allucinat(ori)e
vengono sparate a raffica dall'impianto
stereo, facendo inginocchiare le cellule
cerebrali violentate da questo muro
sonoro e, se non bastasse il sonoro, c'è
anche il video, nella traccia media di
"m11.10.9.3.11.m8". Vizioso e
lacerante, questo |
Cd come
detto in apertura non è per molti. Ma è
efficace. Asfissia. Ecco cosa si prova. E
sono convinto che gli autori
apprezzerebbero questo aggettivo. Avanti
così. [Max 13-34]
Sito web: www.sottomondo.com |
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° CHARLOTTE'S SHADOW -
"Hush" [Art records, 2006] |
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Dopo il debutto
"Love & Hate/No Tears"
riecco tornare gli spagnoli Charlotte's
Shadows, che con il recente
"Hush" confermano le
impressioni che mi aveva dato il disco
d'esordio. I nostri ci sanno fare, hanno
le radici ben piantate negli '80 a
cavallo tra coldwave, new romantic e
Bowie, creando canzoni che seppur si
svolgano come un pranzo di nozze (inutile
dopo l'antipasto chiedersi se ci sarà il
dolce o il sorbetto...) sono piacevoli
quel tanto che basta per farle girare
un'altra volta nel lettore. Peccato per
la pessima registrazione, sono convinto
che una produzione all'altezza avrebbe
giovato alle tredici tracce qui presenti,
ma tant'è... non grido al miracolo |
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° PANZAR -
"Pratotypon" (Old Europa café, 2005] |
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Peter Andersson dei Raison
d'Etre continua a riversare su dischetto
le sue ispirazioni e, questo Panzar, ne
è la prova. Disco duro, assolutamente
crudo e diretto, harsh violenta e senza
sconti per undici tracce che faranno
strage nei cuori più rudi degli amanti
del genere. Sottolineo però che non si
tratta di un album vero e proprio, bensì
di una raccolta di materiale registrato
tra il 2000 e il 2005, proveniente da
sessioni live, studio o remix (qui
presente il loro remix di "Victory
of death" dei Folkstorm). [Max 13-34]
Sito web: www.oldeuropacafe.com |
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° S.Q.E. - "Rise of
the vulcans" [Old Europa café, 2006] |
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Dopo un acclamato
ma semi sconosciuto debutto, ecco il
secondo lavoro di J Greco. Elettronica,
minimalismo, ricerche sonore per un disco
che affascina ed ammalia, in grado di
ridonare un senso alla parola
sperimentazione. Per nulla ridondante o
pacchiane, le nove tracce che compongono
il lavoro si fanno ascoltare con piacere
e rapiscono l'ascoltatore quel tanto che
basta per estraniarlo dal mondo esterno.
Amabili le incursioni nel dub
("Narcotic"), così come
irresistibili le finezze acustiche
("S.w.a.k."). Un album davvero
ottimo, che conquista sempre di più ad
ogni ascolto. Interessanti e ben riusciti
gli intrecci collaborativi con personaggi
apparentemente |
distanti
dall'artista newyorkese, vedi tra gli
altri Tony Wakeford dei Sol Invictus con
una versione destrutturata di "House
on the hill" o Kris Force degli
Amber Asylum, che collabora vocalmente ed
al violoncello in tre brani. Da ascoltare
assolutamente. Ne sono rimasto rapito e
succederà anche a voi. Ghost track
spiazzante. [Max 13-34]
Sito web: www.sqemusic.com |
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° LONSAI MAIKOV Vs.
DISSONANT ELEPHANT - "Thee darkening ov
powers" [Oec, 2006] |
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C'era una grande
attesa per questa nuova uscita del
progetto Lonsai Maikov, ma ero rimasto un
po' spiazzato quando ho saputo che ad
accompagnarlo in questa avventura ci
sarebbe stato il progetto Dissonant
elephant, dato che faticavo a trovare
punti d'incontro tangibili tra le due
formazioni, per quanto scarsa, comunque,
sia la mia cultura su di loro. Bene, devo
dire che ciò che ho sentito quando il
dischetto ha cominciato a girare nel
lettore mi ha colpito non poco. Questo
modo così unico e particolare di unire
folk, pop ed elettronica è affascinante
e potrebbe essere davvero un nuovo
sentiero da battere. C'è tutto, c'è il
calore, l'emotività e la passione di un
buon |
disco
folk, mischiato ad un elettronica
presente, sì, ma non invasiva. Un lavoro
che va gustato al buio, nella pace più
totale, al fine di coglierne le più
piccole sfaccettature. Particolari che lo
rendono oggetto da possedere per tutti
gli amanti del genere. Buono. [Max 13-34]
Sito web: www.oldeuropacafe.com |
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° LARK BLAMES -
"Chimney" [Old Europa café,
2006] |
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Cosa succede
quando per un anno due menti come Marc
Blackie degli Sleeping pictures e Lloyd
James dei Naevus sperimentano melodie
assieme? E cosa succede quando i due
decidono di registrare tutto al volo e di
mixare senza pensarci troppo su per
lasciar praticamente intatto il senso di
immediatezza delle improvvisazioni? E
cosa succede se ad un mosaico del genere
partecipano qua e là sia la grandissima
Rose McDowall (conoscete Strawberry
Switchblade, Curent 93, Coil e via
dicendo, vero?), sia quel folle di John
Murphy (SPK, Associates e molti altri)?
Succede.... Chimney. Che è tutto
fuorché catalogabile. Si passa con
nonchalance dall'ambient |
al rock
a pastiche in salsa exotica, il tutto
senza dare mai l'impressione della
forzatura ed, anzi, lasciando palpabile
lo spirito primordiale di sperimentazione
sonora che sta alla base di questo
inconsueto progetto. Un disco particolare
e suggestivo, che farà sicuramente la
gioia di una frangia di ascoltatori
selezionata ma esigente. [Max 13-34]
Sito web: www.oldeuropacafe.com |
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° HENRIK NORDVARGR BJORKK
- "The dead never sleep" [Old
Europa café, 2005] |
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Come possiamo
chiamare un lavoro composto da quattro
tracce? Ep? Ok. Ma quando due di queste
tracce superano i quindici minuti? E' un
album? Non lo è? Si, lo so, questi sono
gli eterni (futili) dilemmi di ogni
recensore o amante di musica. Ma data la
loro sovracitata pochezza, soprassederò.
Il sig Nordvargr (impossibile dimenticare
i suoi Mz412 e tutti i vari sideproject
che hanno lui a capo, vedi Folkstorm)
mantiene sempre le sue promesse e se da
lui ci si aspettava un macigno oscuro,
rarefatto e dilatato di dark ambient da
questo lavoro, eccovi, il piatto è
servito. Rumori sinistri vanno ad
incastrarsi in questo magma sonoro che è
la colonna sonora dell'inferno. |
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° NAMENLOS - "The
dandy dare" [autoprodotto, 2006] |
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Tornano i Namenlos
da Perugia, già fautori di un demo di
cui si è parlato tempo addietro. Con il
nuovo lavoro i nostri correggono il tiro,
spostando l'asse verso una simil-ebm
pesantemente bagnata nell'electro, e
nonostante il prodotto finito non faccia
gridare al miracolo, si nota un
miglioramento più che buono. L'opener
"Question of masks" crea
l'atmosfera, mentre la perversa e
sensuale "Decadanse" rimanda ad
un certo electrogoth in bilico tra
mid-'90 e nuove proposte di derivazione
ebm. Ottimo il "tiro" de
"La morte dell'estetica", che
se registrata meglio potrebbe diventare
un ottimo brano da includere in qualche
compilation di grido del settore. Chiude |
il
lavoro la straniante "L'etica del
dandy", di chiara matrice mansoniana
periodo "Antichrist..."
(ricordate le tracce
filoelectro-industrial? Ecco...). In
definitiva, un passo in avanti per la
ricerca di una propria personalità è
stato fatto e non è male. vedremo gli
sviluppi. [Max 13-34]
Sito web: www.namenlos.it |
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° VLAD IN TEARS -
"Seed of ancient pain" [autoprodotto,
2006] |
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Eh... allora...
questo dischetto non è male. Per una
serie di motivi. Se amate le sonorità di
tutte 'ste gothic metal band che girano
da un po' di anni (Him o simili), avete
flirtato col metal classico e melodico
per anni e ascoltate goth da poco tempo,
se i Moonspell sono ai vostri occhi tra i
paladini del goth, bene. Questo disco è
per voi. E non lo dico con ironia,
perché i Vlad in tears fanno benissimo
quello che fanno. Ottima registrazione,
begli arrangiamenti, carica e melodia al
punto giusto legate ad un immagine forse
non originalissima ma adatta al contesto.
Il problema è che io, personalmente, non
amo queste cose. Faccio parte di quella
frangia di persone |
che se
proprio devono trovare legami con la
scena oscura ed il metal, allora va ai
Godflesh, che tra Swans e Loop qualche
aggancino (sonoro, attitudinale e lirico)
lo avevano. Quindi per evitare di far
passare per pessima e pacchiana una band
che, probabilmente, non lo è, non dico
nulla. Fate voi, io alla fine ascolto
roba vecchia. Sono out, diciamo... Ah,
presente anche una traccia rom.
Evitabile, invero. [Max 13-34]
Sito web: www.vladintears.com |
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° LETUM -
"Broken" [Cold meat
industry/Audioglobe, 2006] |
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Il mondo disperato
e desolato di Mattias Henriksson è una
visione che sconvolge. Spaziale e
cosmico, ecco come potrei descrivere
questo lavoro. Ambient, ovviamente, ma
non noioso come la maggior parte dei
prodotti del genere che circolano negli
ultimi anni. E' meno difficile, infatti,
perdersi in questi suoni, immaginando di
vagare nell'universo, persi per sempre
senza possibilità di ritorno. A tratti
quasi epico, "Broken" risulta
essere, per il sottoscritto, uno dei
migliori lavori partoriti in casa Cold
Meat negli ultimi anni. Mettete Odissea
2001, togliete l'audio e ascoltate questo
album. Ne rimarrete affascinati. [Max 13-34] |
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° FOLKSTORM -
"Folkmusik" [Old Europa café, 2005] |
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Gli amanti
dell'industrial non dovrebbero avere
problemi nel riconoscere questo moniker,
ma per gli altri ricordo che Folkstorm
era un progetto parallelo "a
termine" di un certo Sig.
Nordvargr... Non so bene perché abbia
deciso di ridare vita a questo progetto,
ma tant'è. Il risultato è buono, nove
tracce marziali ed ossessive, tra
industrial vecchia scuola, taglia e cuci
vari, dischi del ventennio miscelati e
tanta asfissia. Non un lavoro facile, ma
di certo disturbante e disturbato. E sono
sicuro che Nordvargr apprezzerebbe questo
giudizio. [Max 13-34]
Sito web: www.nordvargr.com |
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° ROME -
"Berlin" [Cold meat industry, 2006] |
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Sarò breve. Anzi,
brevissimo. 'Ste cose non sono male, ma
sono solo per appassionati. Perché
personalmente di cloni dei cloni dei
cloni degli Ordo Rosario Equilibrio o dei
Death in June fine '80 primi '90 ne ho le
tasche piene. Perché a fronte di tanta
pretenziosità nelle liriche e nella
presentazione di un lavoro vorrei almeno
un minimo di originalità. E forse
l'avrò più avanti, dato che questo Ep
di sei tracce è un preambolo per un
album vero e proprio ma, se le carte da
giocare sono come queste, lasciamo
perdere... Cose così mi fanno capire
perché Spiritual Front, ad esempio, è
davvero oltre. [Max 13-34] |
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° NIGHTMARE -
"Anima" [Crown nippon crown/Audioglobe,
2006] |
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Devo essere
onesto. Praticamente per me la scena
alternative in Giappone (o visual, come
la chiamano) è un mistero. Non la
capisco, non la capivo e difficilmente la
capirò. Non capisco il fenomeno
"gothic Lolita" ad esempio e
non capisco come facciano le band a
passare, da un disco all'altro, dall'hair
metal americano di bassa lega all'hip hop
alla new wave, anche se il filo
conduttore è sempre e comunque la
caricatura. Questo album dei Nightmare (o
delle? Mica si capisce... e non venitemi
a dire "Ma come!!!"...) non si
discosta dai clichè del genere (ma è un
genere? Bah, in un certo senso si...) ,
tra ammiccamenti a Placebo in chiave
cartoon ("Neoteny"), |
assalti
sonori degni dei Bee Hive o degli Europe
blandi ("Livevil"), Rage
Against the Machine meets Goldrake
("Gianism roku") e ballatone
che manco Bon Jovi ("Sessou")
scivola via questo disco. Ora, che devo
dire? Cercherò di essere obiettivo. Il
disco è suonato e composto egregiamente,
la produzione è splendida, così come
curata la grafica ed il look. I nostri
fanno bene il loro lavoro, ma è tutto
così... finto! Forse è proprio questo
il punto, l'anello mancante che mi sfugge
per poter affrontare al meglio l'ascolto
di cose simili: la finzione. Così come
il fenomeno gothic Lolita è una
caricatura (grottesca?Splendida? Geniale?
Squallida?) dell'abbigliamento, dischi
così sono una caricatura di ciò che la
musica dovrebbe essere. O meglio, una
fotografia ritoccata pesantemente a
photoshop. Perché alcuni passaggi sono
molto piacevoli (la calma strumentale che
va ad unire "Sessou" e
"Mahora" ad esempio), ma il
tutto va inevitabilmente ad affondare in
un calderone di stereotipi. Only for
fans. [Max 13-34]
Sito web: http://nightmare-web.com |
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° AUTOPSIA - "The
Berlin requiem" [Old Europa café, 2006] |
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C'era molta attesa e
curiosità intorno all'uscita di questo
dischetto tra gli appassionati
dell'industrial vecchio stampo. Ed è
quindi con piacere che ho ascoltato
questo ritorno (che poi è anche la vera
prima uscita su Cd) degli Autopsia, band
proveniente dall'est europeo che, nel
bene e nel male, ha fatto tanto parlare
di sè. Il destino di questo dischetto
potrebbe essere il medesimo. Difatti
musica del genere o si ama o si odia,
oppure semplicemente bisogna trovare il
mood adatto per l'ascolto. Digipack
essenziale ed efficace. [Max 13-34]
Sito web: www.autopsia.net |
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° VIGILANTE - "Juicio
final" [Black rain, 2006] |
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Se dico che un
prodotto del genere è destinato solo ai
fans del combo cileno sono chiaro? Bene.
Questo Ep, infatti, raccoglie tre tracce
tratte dal debut album uscito l'anno
scorso, di cui si è già parlato su
queste pagine. Le tracce sono identiche,
se non che la lingua usata è lo spagnolo
invece dell'inglese. E, davvero, cambia
poco poco. Poi abbiamo la solita
carrellata di remix, ben cinque, che in
quanto tali possono piacere o meno, ma
non sono frutto "solo" dei
Vigilante, quindi... L'unica vera novità
è "Justice", pezzo duro e
secco che va a mischiarsi e a confondersi
con quanto prodotto in precedenza dalla
band. Sempre ebm con chitarroni in
evidenza, nulla di nuovo insomma. |
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° ARPIA -
"Terramare" [Andromeda, 2006] |
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Sono attivi dal
1984 questi Arpia, band proveniente da
Roma e, seppur la loro attività è stata
spesso discontinua, tra demo, 7" e
Cd questo "Terramare" è la
sesta uscita ufficiale. Non ho
assolutamente idea di cosa facessero
prima, di certo ora ci troviamo di fronte
ad una band preparata e seria, che
propone un ibrido tra doom, metal, wave
con spruzzate di prog qua e là. Poetici
e sensibilmente profondi, gli Arpia
affrontano con questo lavoro alcune
tematiche in maniera davvero convincente.
Terra/mare, uomo/donna e dualismi vari,
intrecciati e decomposti fino ad essere
ricongiunti ed affiancati sullo stesso
piano. Ottime liriche, ricercate e |
sensuali,
ottimi produzione e artwork. Un lavoro
non destinato al pubblico goth in senso
stretto, ma che sicuramente stimolerà i
lettori più curiosi ed amanti delle
sonorità sopraccitate. [Max 13-34]
Sito web: www.arpia.info |
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° NEUN WELTEN -
"Vergessene pfade"
[Aauerbach/Audioglobe, 2006] |
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Mumble... allora, partiamo
col dire che i Neun welten sono davvero
dei musicisti non male, che le loro
canzoni medievali non sono male, che la
produzione generale non è male, che
l'artwork non è male, che le voci
femminili che si incrociano con quelle
maschili non sono male, che la scelta di
usare strumenti acustici per quasi tutto
l'album non sia male, che il tedesco non
ci sta male, che il concept che si
sviluppa su tre temi distinti non è
male. Insomma, questo disco non è male,
però... [Max 13-34]
Sito web: www.auerbach.cd |
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° TENHI -
"Airut:aamujen" [Auerbach/Audioglobe,
2006] |
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Compagni di etichetta dei
Neun welten, i Tenhi dal mio punto di
vista stanno parecchie spanne sopra il
combo
simil-neoclassico-medievaleggiante-e-roba-varia.
Delicati, impalpabili, dolci e sognanti,
i nove brani che compongono questo album
si fanno amare al primo ascolto. Il
pianoforte la fa da padrone, anche se non
siamo di fronte ad una cosa
"così" eterea, anzi.
Evocativo, caldo, vivo e passionale è un
album che potrebbe entrare di diritto tra
le cose migliori uscite del genere negli
ultimi mesi. [Max 13-34]
Sito web: www.auerbach.cd |
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° SAROS - "Five
pointed tongue" [Hungry eye, 2006] |
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Mumble.... mi sa
che stavolta la Hungry eye si è
sbagliata. Nel senso che sto disco con
EDS c'entra poco poco... I Saros,
quartetto della Bay Area, ci propongono
infatti cinque tracce che vanno a
ripescare il thrash primordiale (Exodus e
Sodom sono qui citati più volte, tanto
per dire che non pescano solo dalla
vecchia scuola Bay Area, ma che puntano
l'occhio anche all'Europa che fu), death
californiano con riferimenti vaghi al
doom. Le composizioni sono lunghe ed
articolate (alcuni brani sfiorano o
superano i dieci minuti), dimostrando la
voglia dei nostri di andare oltre le
bordate secche e dirette tipiche del
genere (che fu?). Peccato solo che
manchino quei |
picchi
che catturino davvero l'attenzione.
Tecnicamente validi, compositivamente
medi, il risultato è anonimo, perlomeno
se si conoscono a memoria le basi dalle
quali i nostri attingono. Solo ed
esclusivamente per amanti del genere.
Che, per inciso, NON C'ENTRA NULLA con
Erba Della Strega. [Max 13-34]
Sito web: www.saros-metal.org |
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° BAD SECTOR -
"Reset" [Old Europa café, 2005]
° TOMMASO LISA - "Rebis periferiche" -
Libro [Old Europa café, 2006] |
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Quando la poesia è musica,
o la musica è poesia. O la poesia è
poesia e la musica è musica. Musica
poetica o poesia musicale. Tutto questo e
nulla di ciò. Semplicemente vivo. Il
poeta fiorentino Tommaso Lisa ci presenta
questa raccolta di poesie trasversali
scritte negli ultimi anni ed ha deciso di
far accompagnare il suo libro dal Cd
"Resect" di Bad Sector,
progetto storico elettroambient
capitanato da Massimo Magrini. L'unione
di queste due forme d'arte portate a
questi livelli è eccellente: leggere i
poemi di Tommaso Lisa mentre il Cd gira
nel lettore è uno dei viaggi mentali
migliori che si possano fare negli ultimi
anni. Freddo glaciale che esplode in una
bolla di calore. Ma non è realtà. E
ritorna l'acciaio. Ottimo lavoro. [Max 13-34]
Sito web: www.oldeuropacafe.com |
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° ESPERIMENTO VIOLETTO N°
9 [fanzine autoprodotta, 2006] |
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Dopo essermi perso qualche
numero, eccomi tornare a parlare di
Esperimento Violetto, fanzine
autoprodotta dietro cui si celano Davide
e Fri, oltre ad alcuni collaboratori.
Passano i numeri ma la passione non
scende e, anzi, spinge i ragazzi di Udine
a fare di più. Il risultato è buono e,
come sempre in questi casi, va sostenuto
al cento per cento. Oltre a recensioni
varie, retrospettive sugli '80,(ci sono
anche gli Sgorbions!!!!), uno speciale su
Esher, arte, musica, poesia e cultura. Il
tutto, as always, GRATISSE!! Sostenete
questi ragazzi e collaborate con loro.
Come già detto altre volte, amo la gente
che parla poco ma "fa". Avanti
così. Ah, i ragazzi hanno anche aperto
un forum, andate a darci un occhio... [Max 13-34]
Sito web: www.esperimentovioletto.forumfree.net |
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° CARPE NOCTEM N° 7
[fanzine autoprodotta, 2006] |
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Marta va veloce. E non
molla. Siamo arrivati al numero sette e
Carpe Noctem non mostra segni di
cedimento, anzi. Tra arte, cinema
(gustosissima l'intervista a Francesco
Cortonesi) e musica scorrono via veloci e
piacevoli le pagine in formato tascabile
della 'zine. Come sempre autoprodotta,
come sempre gratuita. Aiutatela a
crescere, inviate le vostre recensioni e
i vostri deliri e sostenete attivamente
iniziative simili. Marta, non cedere MAI.
Ottimo lavoro. [Max 13-34]
E-mail: carpenoctemzine@hotmail.com |
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