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° EN VELOURS NOIR - "La danse interdite" [Musa ermetika, 2005]
In seguito alla perdita del master del primo disco dell'one-man project En Velours Noire, dopo anni di demo e mini Cd Luigi Maria Mennella ci riprova. Avvolto in una particolare e singolare confezione, una specie di Dvd "ridotto" dato che il Cd è un 3", questo "La danse interdite" è un piccolo viaggio in musiche di altri tempi. Sembra di stare a Parigi, negli angoli delle strade ad inizio secolo, con suonatori di strada intenti a dare l'anima per le note che escono dai loro strumenti. Fisarmoniche, fiati, accenni di pianoforte… Molto jazz nell'approccio, che ricorda vagamente un'attitudine alla Tuxedomoon, anche se il tutto è molto più sperimentale seppur monotematico. Lavorerei un po' di più sulla voce, soprattutto in fase di mixaggio, dato che si stacca un po' troppo dal resto degli strumenti. Lavoro interessante, anche se di difficile ascolto per chi non è familiare con queste sonorità. [Max 13-34]
Sito web: www.mennella.info/evn.htm
 
° FROZEN PLASMA - "Hypocrite" [Infacted records/Audioglobe, 2005]
C'erano una volta i Namnambulu, progetto capitanato da Vasi Vallis che in un paio di stagioni raggiunse la vetta delle chart alternative del synthpop. Poi come succede spesso tutto va allo sfascio. Vasi ora ci riprova con i Frozen Plasma. Affiancato da Felix Marc alla voce (già nei Diorama)  ci propone questo mini che dovrebbe essere un antipasto per l'album vero e proprio in uscita per i primi mesi del 2006. Tre versioni differenti della titletrack affiancate da un altro brano, "Betrayed", che obiettivamente non si discosta molto dalle altre tracce se non per alcuni innesti acustici. Synthpop del più classico o ebm commerciale o chiamatelo come vi pare. Ma siamo lì.
Ballabili, ben prodotti, vagamente malinconici, simili a molte altre uscite. Troppo. Aspettiamo il disco vero e proprio per vedere se ci sono novità anche se ho l'impressione che sto brano potrebbe diventare una hit. Ma il mondo del Synthpop ed affini è strano... [Max 13-34]
Sito web:
www.frozenplasma.com
 
° PUNISH YOURSELF - "Sexplosive locomotive" [Active, 2005]
Non è facile oggi trovare gruppi convincenti come i Punish Yourself. Sembrano dei glamsters anni '80, sulla falsa riga di Faster Pussycat, Hanoi Rocks ed affini, ma il tutto viene catapultato nel futuro. Vernici fluorescenti che ricoprono le loro figure ed electropunk al posto del blues stradaiolo. Per il resto le tematiche sono quelle. Sesso e droga e sesso e droga. Ok, magari qua c'è anche il sesso omosex (guai a parlarne a Nikki Sixx ed affini, altri tempi) ma poco importa. La fiera dell'eccesso è fatta anche per andare oltre ogni limite "concesso" dal perbenismo. Benvengano dunque questi zombies cangianti, grondanti perversione e sensualità malata da ogni
poro. Grande look, eccellente lavoro grafica di copertina, ottimi suoni che per precisione e violenza farebbero impallidire le decine di imitazioni di Manson che circolano ultimamente. Un'ottima conferma, sperando di assistere al più presto ad uno dei loro leggendari live act. Una band così se spinta a dovere potrebbe entrare diritta in quel tipo di mainstream "contro" e fare faville, supportata da videoclips (molto bello quello di "Rock and roll machine", presente come traccia extra) iperprodotti e da una serie di interviste "mirate". Ottimi. [Max 13-34]
Sito web:
http://punishyourself.free.fr
 
° TYING TIFFANY - "Undercover" [Jato music, 2005]
Partiamo con lo sfatare un mito. Miss Violetta è una (ex?) suicide girl che fa electroclash "casalingo". Tying Tiffany ha le stesse caratteristiche con la differenza che Miss Violetta sembra essere perennemente in acido o sotto speed a livello musicale, mentre Tiffany è molto, molto più pop. Le carte sono sempre quelle, electroclash semplice, luoghi comuni a gogo, voce monocorde ed ammiccante, riferimenti più o meno espliciti, testi al limite del nonsense, ma ripeto, qui niente sperimentazioni vere e proprie. Solo gradevolissimo pop vestito di electroclash, that's all. E non è poco. Da "LCD soundsystem is playing at any house" (chicca pop) a "Last weekend"
(folle collage sonoro) il salto non è poi così grosso se subito segue la ballabilissima "Sugar boy sugar girl" o la micidiale "I'm not a peach", che non può non entrarvi in testa al primo ascolto. O ancora la cantilena di "I wanna be your mp3" con elenco di titoli punk e campionamenti a tema… o la geniale boiata di "Running bastard"? Insomma… Obiettivamente non dovrei dare una lira ad un disco simile, ma non posso fare a meno di reputarlo molto, molto, molto piacevole perché ti viene voglia di muoverti, di battere il piedino, e ti mette il sorriso. Ti riempie la testa di refrain che non si schiodano per ore e quando finisce lo rimetti dall'inizio, magari nascondendolo quando arrivano a casa gli amici musicofili come te che vorrebbero disquisire su quale ristampa di "Ashes" sia migliore o sul numero di copie che possiedono di "Nowa Alexandria" dei Siekiera. Perché il pop piace a tutti, solo che un po' ce ne vergogniamo. Io no. E questo disco mi piace parecchio. Con tutti i suoi duemila difetti. Perché suona fresco, diretto, senza filtri. Sfacciato e punk a modo suo. Per chi non ha paraocchi, un ascolto lo darei. [Max 13-34]
Sito web:
www.tyingtiffany.com
 
° NAMENLOS - "Danzando sul sepolcro di dio" [autoprodotto, 2005]
Amo Perugia. È una città splendida, affascinante, calda e solare. Uno si aspetta sonorità pop da posti simili, al massimo cantautoriali o raffinati. E invece no. Perché i Namenlos sono tutto tranne che "orecchiabili" in senso stretto. Sonorità a cavallo tra industrial metal (un po' di Marilyn Manson, un po' di Squid/616 Abortions... anzi, più Squid/616 Abortions a dirla tutta) si sovrappongono (ma nemmeno tanto) alla darkwave più classica. Una registrazione amatoriale purtroppo penalizza non poco le loro composizioni, rendendole a volte molto meno efficaci di quello che potrebbero essere. Mi sento di sottolineare che il genere scelto necessita assolutamente
di mezzi ad un certo livello, altrimenti si perde buona parte del feeling. Ma tant’è. I testi, in italiano, inglese e francese, sono declamati dalla frontgirl Siren Oscene, a cui si affiancano Moya alle tastiere e Friedrich Lestat Namenlos al basso, programming, ecc... Rifiuto della società e del sistema, blasfemie e altri concetti simili sono rintracciabili nelle liriche e nell'immagine dei nostri. Le canzoni non sono male, anche se eviterei di includere cover (la qui presente "Who killed Mr. Moonlight" è da suicidio) per concentrarsi su materiale proprio. Consiglio solo di stare attenti ad una cosa. Il limite tra provocatorio/intellettuale e ridicolo è labile. Saperlo gestire è un arte. Un tocco di stile in più non guasterebbe. Ricordo che è possibile scaricare il demo per intero, gratuitamente, dal sito ufficiale della band. [Max 13-34]
Sito web:
www.namenlos.it
 
° JENNY’S JOKE - "Ninth scene" [Videoradio, 2005]
Molto carino questo disco dei Jenny’s Joke, ben suonato e con molto feeling. Le sonorità proposte dai nostri si muovono tra post rock di classe e riscoperta della wave chitarristica anni '80, con riferimenti vari a Polvo, Marlene Kunt, Karate ma anche a Radiohead e Coldplay, tanto per fare due esempi odierni. Arrangiamenti ridotti all'osso, cosa che permette alle canzoni di mostrarsi nude e crude per ciò che sono. E sapete che vi dico? Sono davvero belle. Intense e "sentite", si fanno amare al primo ascolto. Allegato al Cd un booklet che è un vero e proprio libretto d'accompagnamento, dove ogni canzone è rappresentata con un disegno, anche lui minimale,
secco ma pieno di pathos come le composizioni incise sul supporto di plastica che gira ininterrottamente nello stereo. Prendetemi per folle, ma il tutto, dall'artwork, alla passione che trasuda da brani quali "The trip song" o "Red", alla scelta sonora, mi ha riportato alla mente più di una volta i Dinosaur Jr, e non a livello di clonazione, quanto nella maniera di intendere un lavoro nella sua complessità. Ascolto obbligato per tutti coloro che amano un certo tipo di musica e vogliono stare lontani da eccessi visivi e sonori per andare invece subito al sodo. Ottimo. [Max 13-34]
Sito web:
www.jennysjoke.too.it
 
° DARK SANCTUARY - "Exaudi vocem meam - part I" [Avantgarde music, 2005]
Sono passati dieci anni da quando la demo tape "Bruises" portò alla luce la realtà Dark Sanctuary. Dieci anni in cui ne è passata di acqua sotto i ponti, fino ad arrivare ad oggi, con la prima parte di un progetto, "Exaudi vocem meam", articolato in due dischi. Leggendo tra le note che il secondo capitolo vedrà la luce nei primi mesi del 2006, mi tuffo nell'ascolto del dischetto in questione.  Che dire? Un ora di musica calda, malinconica e coinvolgente, tra delicati passaggi acustici, voci femminili convincenti e avvolgenti, parti recitate ed atmosfere decadenti. Insomma, un disco che può essere letto in due maniere: o è un piacevole viaggio o è una palla tremenda.
Senza vie di mezzo. Perché la forza dei Dark Sanctuary è nell'essere così, prendere o lasciare, senza occhiolini a destra e sinistra per accalappiare più pubblico. Massimo rispetto dunque in attesa della seconda parte. Sconsigliato a chi vive di solo pane ed Alien Sex Fiend. [Max 13-34]
Sito web:
www.dark-sanctuary.com
 
° MALEDIA - "Black heaven" [autoprodotto, 2005]
Provengono dalla capitale questi cinque ragazzi dediti ad un gothic metal ben suonato ed eseguito che potrebbe dare dal filo da torcere, se ben curato e prodotto, a nomi altisonanti della scena italiana e non. Formatisi nel 2000, hanno umilmente seguito il tipico percorso della gavetta, arrivando oggi a questo mini di tre tracce registrate in modo ultraprofessionale. Bella la voce di Luana, mai troppo esposta anche se magari andrebbe "lasciata un po' andare". Azzeccata anche quella complementare di Daniele, ruvida ma non fastidiosa. Buoni i musicisti, quasi assenti i soliti noiosissimi virtuosismi che spesso annacquano lavori del genere. Dall'opener "Black heaven",
passando per "Hopeless desire" per finire in "Nightfall" la tensione emotiva non cala mai, cosa abbastanza rara tenendo conto delle sonorità proposte. Tre tracce aggressive ma non troppo, venate di malinconia, che appagheranno sicuramente gli amanti del genere. Non sono tra questi, ma i nostri sanno suonare e non sono noiosi. Non posso che consigliargli di andare avanti così. [Max 13-34]
Sito web:
www.maledia.com
 
° DORNENREICH - "Hexenwind" [Prophecy, 2005]
Arrivati alla quinta prova discografica, i tedeschi Dornenreich continuano a non convincermi per nulla e il motivo è abbastanza semplice. A me i Lacrimosa non piacciono, per nulla proprio, e non parlo delle ultime cose. Non mi piace nulla di quello che abbiano fatto, ma niente di niente. Non dico che i Dornenreich siano le copie sputate ma gli assomigliano molto. Troppo. Come attitudine, stesura dei pezzi, melodrammaticità modello colonna sonora della piovra e roba così. Qualche chitarra qua e la. Voci sussurrate, dolci e incazzate. Canzoni lunghe, pure troppo (un intro, una da quattro minuti e tre tra i 12 e i 14....) che si trascinano, non coinvolgono,
annoiano. Forse ai fan dei lacrimosa piaceranno, motivo per cui non posso solo dirne male. E' che a me Tilo Wolff non mi ha mai detto nulla, quindi... [Max 13-34]
Sito web:
www.dornenreich.com
 
° DREAMSIDE - "Spin moon magic" [Dfd, 2005]
L'ibrido tra sonorità metal e fascinazioni gotiche sembra aver trovato terreno fertile, data l'enorme uscita di prodotti simili negli ultimi anni. Parlo di band come i famosissimi Evanescence, che spopolano ormai da tutte le parti... I Dreamside si infilano alla perfezione in questo settore, con un disco prodotto in maniera impeccabile, una cantante convincente ed ispirata e una manciata di canzoni molto buone. Ci sono le ballate romantiche e decadenti ("Forsaken" per esempio) le nenie goticheggianti ("Somewhere bifore") e i pezzi più d'impatto ("Into a frenzy"). Un disco che non ha enormi difetti se non quello della prolissità. Nella sua omogeneità mancano infatti
alcuni brani che spicchino su altri, delle hit, per intenderci, e alla lunga i pezzi si assomigliano un po' troppo l'uno con l'altro (se escludiamo gli interludi come "Songs of the sirens"). Un disco valido, che non cambierà la storia. Si fa ascoltare con piacere, ma si lascia anche dimenticare in fretta. Da segnalare il brano "Open your eyes" (di cui è compresa anche la traccia video: niente di che, invero) con Rogue dei Cruxshadows come ospite alla voce. Ecco, se vi piacciono da morire i CS, potreste amare anche i Dreamside. Se invece i primi vi lasciano indifferenti, potreste avere lo stesso risultato. [Max 13-34]
Sito web:
www.dreamside.nl
 
° AYRIA - "Flicker" [Alfa matrix/Audioglobe, 2005]
Prima o poi sarebbe successo. O forse, data la mia poca passione per il genere, è già successo, ma me l'ero perso... Bene siori e siore, dopo l'ebm in tutte le salse, ecco l'ibrido VERO tra il pop Mtv e l'ebm!! Ma come, non c'era già? No, non a questi livelli. E sapete che vi dico? Che preferisco questo a mille altre cose che vorrebbero ma non possono (o vogliono davvero). Ayria ha la tipica immagine da adolescente santa e sensuale (un po' alla Britney Spears, volendo) che mi ha ricordato non poco una Madonna vagamente più ebiemmara, sia nel look che nelle musiche. Le cose sono chiare sin dal pezzo d'apertura, "It's been fun", che davvero sembra
un brano di madonna remixato da pippo o pluto. Catchy e piacevole, così come la seguente "Counterblow". "Pink dress" invece vorrebbe essere un pochino più malinconica e "dura", ma non convince appieno, mentre i suoni tipicamente eighties di "Post apocaliptic girl", pur facendo un pochino sorridere, faranno sicuramente breccia negli '80 addicted sparsi un po' in tutto il mondo. In definitiva, non c'è molto da dire se non "molto piacevole". Per azzardare un paragone: se gli Orgy sono i Duran Duran e gli Interpol i Joy Division (...), Ayria è Madonna. Vedete voi. [Max 13-34]
Sito web:
www.ayria.com
 
° DAHLIA - "Le grand jeu" [Wagram, 2005]
Dalla Francia ecco arrivare questo Cd. Di loro non so nulla, ho cercato informazioni ma niente. Quindi posso solo dirvi com’è sto disco. E' carino, davvero. Niente dark goth wave, ecc... ma un piglio alla primissimi Rem che non guasta, canzoni pop/alternative piacevoli e frizzanti, qualche punta di malinconia qua e là e via. Rigorosamente in francese i testi mi risultano per questo assolutamente incomprensibili, ma tant’è. Non male per un viaggio in macchina, magari in una bella giornata di sole. [Max 13-34]
Sito web:
www.dahlia-music.com
 
° THE STORYTELLER - "Underworld" [BlackLodge/Audioglobe, 2005]
Attivi sin dal 1995 gli Storyteller approdano al quarto album. Propongono un metal melodico e sinfonico, con chiari richiami ai Maiden più epici e gruppi simili. Non sono esperto, questo è un sito che si occupa di musica dark e affini, quindi più che dire che i nostri sanno suonare e scrivere canzoni in modo più che buono non so cosa altro aggiungere. Fate vobis... [Max 13-34]
Sito web:
www.storyteller.nu
 
° DIED SMILING - "Evolution of the fist" [Casket records/Audioglobe, 2005]
Produzione ipercompressa. Chitarroni. Growling (leggeri alla fine) qua e là, voci melodiche. Nu metal a sprazzi, echi di Pantera, Faith No More un po' spompati, Sepultura post "Arise", ecc... ecc... ecc... Bravi, eh, ma nulla di nuovo sotto il sole. Nulla di memorabile e nulla di nemmeno vagamente accostabile al darche. Quindi siete avvertiti. [Max 13-34]
Sito web:
www.diedsmiling.com
 
° SOLEFALD - "Red for fire - an icelandic odyssey part I" [Season of mist, 2005]
Non li conoscevo e non approfondirò. Tra black metal sinfonico, attacchi in bilico tra il death tecnico che sfociano in cori lirici e roba varia non mi dicono nulla di che. Saranno pure bravi, ma non sono i miei lidi. Un consiglio alle band e alle etichette: evitate di mandarci questi dischi, gli dedichiamo queste righe solo per dovere di cronaca e per non cestinarli senza risposta. Bye Bye. [Max 13-34]
Sito web:
www.solefald.com
 
° ANOREXIA NERVOSA - "The september Ep" [Listenable records/Audioglobe, 2005]
Black metal melodico e sinfonico per una band che conoscevo solo di nome, ma mi dicono che sono tra i più apprezzati degli ultimi anni nel genere. Ep "lungo", con otto tracce, di cui quattro live version e tre cover. Quindi credo destinato solo ai fans. E non capisco perché destinato ad Erbadellastrega.it che non si occupa di questo genere musicale... [Max 13-34]
Sito web:
www.mother-anorexia.com
 
° TESTWITCH ISOLATOR - "Lets dance" [Csk/Audioglobe, 2005]
Piccoli ragazzini crescono. Si sono formati nel 2004 e nel 2005 escono con 'sto disco iperprodotto. Mmm... comunque sia... un misto tra Today Is The Day, System of a Down, un po' di grindcore, un po' di pop punk negli stacchetti. Sono efficaci. Ma non ho capito che c'entrino con Erbadellastrega.it. Boh... [Max 13-34]
Sito web:
www.testswitchisolator.co.uk
 
° NON POSSO CAMBIARE (colonna sonora dei RAN) [Pokibuki film, 2005]
Devo ammettere che è la prima volta che mi arriva un cortometraggio da recensire. Spero di riuscire a rendere l'idea dato che non è esattamente il mio campo. Nell'arco di diciassette minuti ci viene presentata una storia che se all'apparenza può sembrare banale ha un finale a sorpresa che fa il suo effetto. Notte, Stefano è agitato, molto agitato. Lascia l'appartamento dove Laura sta ancora dormendo, fugge in un bosco, lungo dei binari, si ferma, riflette, riparte attendendo l'alba, momento in cui Laura si sveglia e cercandolo capisce che è successo qualcosa. Non ci sono dialoghi nel film e spetta ai grandissimi RAN dare il supporto sonoro ideale per accompagnare le immagini. Nel corso di una suite lunghissima (praticamente quanto la durata del film) Romina e Giorgio riescono con la loro solita classe a dare il giusto peso alle note per esaltare al meglio le emozioni e sensazioni
che le immagini procurano allo spettatore. Inutile dilungarsi sulle doti vocali di Romina, una delle poche vere cantanti della scena italiana degli ultimi anni, e superfluo rimarcare quanto Giorgio col passare del tempo stia diventando sempre più padrone del suo bagaglio d'esperienza musicale riuscendo a mettere e togliere il necessario, invece di sovraccaricare il tutto per nascondere qualche lacuna. Due veri artisti. Un bel matrimonio, questo Dvd. Complimenti. [Max 13-34]
Sito web:
www.pokibuki.com
 
° ESPERIMENTO VIOLETTO N° 6-7 [fanzine autoprodotta, 2005]
Avevo già sentito parlare di questa fanzine autoprodotta che aveva radici ad Udine ma non ero mai riuscito a darci un occhio. Finalmente me la sono trovata tra le mani, e non posso che essere contento di operazioni come questa. Operazioni che tra mille sacrifici danno il giusto valore alla carta stampata, supporto che per quanto sia, sarà sempre mille volte più affascinante e "viva" del web. La fanzine, curata e redatta da Davide e Fri, spazia vari argomenti che vanno dal musicale al letterario al cinematografico. Sul numero sei, tra le altre cose, un interessante intervista a Von Thronstahl e articoli su Isabella Santacroce,
l'Idrija, recensioni e molto altro. Buona impaginazione e molto entusiasmo. Per riceverne una copia GRATUITAMENTE a casa, contattate pure l'indirizzo e-mail qui sotto. Avanti così!!!
Nel numero sette articoli sulla casa editrice Newton, sul Museo della tortura a Rimini, intervista al regista Davide Scovazzo, recensioni di libri, racconti, disegni e tanto altro. Lodevole come sempre. Avanti così! [
Max 13-34]
E-mail:
esperimento.violetto@libero.it
 
° CARPE NOCTEM N° 4-5 [fanzine autoprodotta, 2005]
La nostra amatissima Marta Darkbaby non molla, e fa benissimo!!!! Ha superato la soglia del fatidico quarto numero (quante fanzine o simil-tali hanno mollato mooolto prima... ovviamente intascandosi comunque tutti i demotape delle band... vabbè, discorso lungo) e tira dritta come un treno. Non posso non ammirare persone come lei che, senza far troppo rumore, si sbattono nel concreto per cercare nel loro piccolo di mantenere viva una scena o un'ideologia, ovvero quella dell'autoproduzione e della libera espressione. Su questo numero troverete articoli sull'amato/odiato gothic metal, una retrospettiva sui mitici
Goblin, recensioni e approfondimenti su alcune sottoculture "estetiche" del goth. Per avere una copia gratuita, contattate Marta all'indirizzo qua sotto.
Con il numero cinque Carpe noctem cresce. E come ad ogni creatura vivente, crescendo si cambia pelle. Nuova veste grafica, nuovo formato "compact", nuova carta patinata per un progetto che nonostante questo resta completamente GRATUITO e quindi fruibile da tutti coloro ne fossero interessati. Su questo numero una lunga ed interessante intervista agli L'ahka Muza, recensioni di libri, festival e Cd e uno speciale molto ben curato sul black metal italiano, dalle origini ai giorni nostri. Non mollare Marta!!!! Segnalo inoltre che Marta cerca collaboratori, sia per articoli, sia per distribuire in locali, negozi e discoteche della sua fanzine. Una mano, fossi in voi, glie la darei. Grande!!! Amo le cose piene di passione! [
Max 13-34]
E-mail:
carpenoctemzine@hotmail.com
 
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