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° STURM CAFE - "So
seelisch, so schon!" [Progress/Audioglobe,
2005] |
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Quanto tempo! Era
davvero da tanto, tanto tempo che nel mio
lettore non entrava un Cd
"nuovo" con della sana ebm
vecchio stampo, e intendo l'ebm più
ballabile, un po' alla D.A.F. per
intenderci. Aspettatevi quindi di trovare
copie più o meno sfacciate di "Der
Mussolini", ritmi quadrati, drum
machine e uno, al massimo due (ma è
raro) synth che seguono una linea base,
con la voce che canta sopra in tedesco
marcatissimo. Molto pop, dal mio punto di
vista. E terribilmente irresistibile.
Trenta minuti e rotti per undici pezzi
che, per quanto mi riguarda, sono tutti
dei potenziali hit da dancefloor,
nostalgico e non. E' impossibile tenere
fermo il piedino e non c'è un solo |
momento
di calo per tutto il disco, che fa della
semplicità e della schiettezza il suo
punto di forte. Come già detto, ebm
vecchia maniera. Tutto è già stato
detto a suo tempo credo, ma uscite come
queste servono a rinfrescare la memoria.
Godibilissimo e consigliato. Andate a
farvi un giro sul sito ufficiale,
scaricate i demo e il video nella sezione
media e fatemi sapere. [Max
13-34]
Sito web: www.sturmcafe.tk |
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° THE DONKEY IS REBELLING
AGAINST THE FARM RULES - "Riding" [Bad
farm records, 2005] |
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Dalla Sicilia ecco
un progetto folle. Avverto tutti i darche
e niu ueivers che siamo fuori tema, nel
senso niente sonorità oscure o
decadenti. Non so bene perché questo Cd
mi sia arrivato, ma ascolto tutto e
quindi ecco cosa vi aspetta. Diciassette
tracce per quaranta minuti di musica, in
bilico tra country, post rock e rock and
roll. Il concept che sta dietro al disco
è molto carino, ovvero la storia di un
imprenditore un po' bastardo che
raggiunge i suoi sporchi scopi e,
paradossalmente, ottiene il consenso
della gente (ehm, mi ricorda
qualcuno...), i ragazzi sanno suonare, le
canzoni sono molto molto piacevoli, ben
composte ed arrangiate. E ho il netto
sospetto |
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° COM-PULSION -
"Machines" [Decadence, 2005] |
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Non vorrei
sbagliarmi ma questi ragazzi in
precedenza erano una cover band dei
Depeche Mode. Cosa che già dovrebbe
schiarirvi le idee a riguardo. Ecco
arrivare un dischetto che in 11 canzoni
per poco più di un ora ci inonda la
stanza di sonorità synth pop easy
listing, con richiami più o meno
evidenti a gruppi quali Cultur Kultur,
De/Vision e compagnia bella.
L'accattivante artwork del lavoro
accompagna l'ascolto dei brani, che
scivolano via bene e fanno battere il
piedino qua e là. La produzione è su
ottimi livelli, anche se dopo un po' il
fatto di trovarsi di fronte all'ennesimo
deja vu è evidente. Piacevoli e
"leggerini", potrebbero essere
ottimi per accompagnare |
viaggi
lunghissimi, notti rilassate o momenti
dolci. I rimandi ai Depeche Mode sono
evidenti (e come poteva non esserlo?) ma
devo ammettere che i nostri sanno
attingere bene. Manca forse qualche hit
vera e propria, qualche pezzo che spacchi
e che possa diventare una hit da
dancefloor, ma potrei sbagliarmi
"Virus" potrebbe essere la
prescelta, ma a mio giudizio gli manca il
"tiro". Ripeto, piacevoli
sicuramente, ma se avete già dischi del
genere attenti, potreste confondere i
Com-Pulsion con molte, molte altre band.
[Max 13-34]
Sito web: www.decadancerecords.it/compulsion |
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° THE MARIGOLD -
"Divisional" [Black desert, 2004] |
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Da Chieti mi
arriva questo dischetto di una band che
non avevo mai sentito nominare. Nati nel
1998, in seguito a molti cambi di
formazione e a tre demo, eccoli arrivare
al debutto su Cd. Nella press-realese
vengono descritti come il perfetto
incrocio tra A Perfect Circe, Cure ed
Helmet. Io la vedo diversamente. Trovo
che i Marigold siano anche figli del
grunge. Impossibile non avvertire tracce
fortissime di Soundgarden
("Tried" ne è un esempio),
Alice In Chains periodo Facelift
("Nada") e via dicendo. I Cure
sinceramente non li ho sentiti, se non
per alcuni arrangiamenti di fondo che
potrebbero rimandare alla band di Robert
Smith, ma è innegabile che il |
corpo di
ogni brano è costruito attorno a spine
dorsali ben più solide. Forse
"Coercive mind" e la seconda
parte di "Divisional"
(lunghissima suite molto interessante,
che fluttua tra chitarre stratificate,
psichedelica e acidità varie) hanno
qualche punto in comune con La Cura, ma
devo ammettere che stavolta si tratta
solo di pura e semplice ispirazione e non
di mero scopiazzamento. Molto bella anche
la ghost track, "The same sea",
vero punto di contatto con la dark wave
di questo lavoro, quasi una mini
"Carnage Visors" registrata
nell'era Disintegration. Il disco è ben
registrato, le parti musicali
accattivanti e precise. Avrei lavorato un
po' di più sulla voce, sia come
interpretazione che come effetti, ma per
essere un debutto va più che bene.
Ammetto che sta girando a ripetizione nel
lettore da qualche giorno, mi piacerebbe
non poco vederli in sede live
Complimenti. [Max
13-34]
Sito web: www.thematigold.com |
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° KLONAVENUS -
"S/T" [autoprodotto, 2005] |
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Cosa succede
quando due ex membri dei Sinking With
Love si rincontrano e decidono di fare
qualcosa assieme?... Tatààà! Un demo
Cd di elettro dark! Il che non c'entra
assolutamente nulla con il passato, ma il
bello della vita è che spesso i
cambiamenti portano aria nuova e
positiva. Probabilmente i nostri erano
stanchi di utilizzare strumenti
"classici" e hanno deciso di
vedere cosa veniva fuori tentando di
esprimersi attraverso macchine e
computer. Che dire? A me il lavoro non è
dispiaciuto per niente. In bilico tra
soluzioni più easy-listing ("Future
silente") e composizioni più
complesse ("Your beauty is
lost" che denota l'attività
parallela di Saffio, compositore |
di
colonne sonore) i quattro brani scivolano
via piacevoli. Rimandi a Project
Pitchfork & Co. ma senza quella
stratificazione di suoni pomposa e noiosa
che caratterizza molte uscite del genere
negli ultimi anni. Nonostante il demo non
mi abbia fatto gridare al miracolo, tengo
conto che il progetto è nato solo nel
Maggio di quest'anno. Quindi credo che
siamo sulla buona strada. Aspettiamo
nuove cose. [Max
13-34]
Sito web: www.klonavenus.it |
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° FLOATING MIND -
"Deep visions" [Urgence disk records,
2005] |
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Il progetto di
Roberto Vitali viene presentato come un
lavoro electro ambient. Bene. Se non
sapete dove incastrare questa categoria,
faccio prima a farvi un esempio.
Grossolano forse, ma che potrebbe
indirizzarvi verso ciò che vi aspetta.
Prendete Aphex Twin, immergetelo in un
bagno di acidi a forma di colonna sonora.
E siamo vicini al risultato. Tutto il
lavoro può essere visto come un viaggio
siderale lungo e sinuoso, tra atmosfere
gelidamente rarefatte e suoni sintetici
che hanno movenze più umane di quello
che potremmo aspettarci. Come tutti i
lavori del genere, avrei preferito avere
un supporto video che accompagnasse
l'ascolto del Cd, |
anche se
devo ammettere che il lavoro non è
assolutamente pesante o inascoltabile ed
anzi è molto più gradevole della
maggior parte delle cose simili che
circolano. Se amate certe sonorità, un
ascolto lo darei molto volentieri
[Max
13-34]
E-mail: rvitali@infomaniak.ch |
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° LA CASA ROSA CONFETTO -
"Il caffè mi rende nervoso" [Aphathya,
1990-2005] |
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Vedermi arrivare a
casa la ristampa in versione
ultralimitata di questo demo mi ha fatto
fare un salto indietro di quindici anni
buoni. Quando, piccolino e sfortunato,
dato che vivevo in un luogo distante da
tutto e tutti, internet non c'era e i
negozi erano troppo distanti, comprare
per posta era la cosa più normale. Ore
ed ore a sbirciare tra gli annunci delle
riviste "alternative" (vedi
Rockerilla o simili) e a scrivere lettere
(a mano. Si sembra anacronistico, ma se
mi dicevate e-mail od internet all'epoca,
vi avrei riso in faccia. Figuriamoci se
mi spiegavate il concetto di file
sharing. Ahahah niente cassettine? Niente
poste che rubano i pacchetti? Niente
titoli scritti a mano quasi |
incomprensibili?
Hahaha noooo... non ci credo!).
Arrivavano a casa tutte queste liste
fotocopiate, battute a macchina o a mano,
solo alcune, rarissime, stampate al pc.
Piene di titoli rari e meno, prezzo medio
era 10.000 una cassetta da 90. E i più
magnanimi infilavano anche più dischi un
una musicassetta. Altri invece erano
proprio dei distributori e dopo un po'
uno diventa affezionato. Quindi dalla
stessa persona che mi passò i demo del
Giardino Violetto, Sopor Aeternus (che
ultimamente ho saputo essere un pezzo
raro
lo venderò!), Corpus Delicti
ed altri, mi inviò due demo di questa
band dal nome affascinante. Adoravo i
Carillon del Dolore, e Casa Rosa Confetto
mi ispirava da morire. Insomma misi 'sta
cassetta nello stereo aspettandomi la
cosa più dark del mondo, così non fu,
ma mi piacque da morire. Totalmente
folle, era una lunghissima
improvvisazione di questi folli,
probabilmente in cucina, con tanto di
telefoni che squillavano e loro che
rispondevano, pezzi (?!) propri e cover
massacrate (l'inarrivabile "Sandro
Pertini is dead" è da oscar) in
sequenza, senza un ordine logico preciso.
Un basso, una chitarra, una tastiera. E
quello che c'era sotto mano. A distanza
di quindici anni questa porcata mantiene
intatti pregi e difetti. Ovvero
registrazione pessima, caos totale ma
attitudine eccellente. Ovvero facciamo,
registriamo e ce ne sbattiamo. Senza
tirarsela. Senza pose. Un po' come fare
uno schizzo su un foglio. Attitudine che
manca, molto, negli ultimi dieci anni. Da
buttare nel cesso o da tenere tra i
vostri demo preferiti. A voi la scelta.
Io opto per la seconda. E aspetto le
ristampe degli altri demo! :-) Presenti
in coda tre tracce inedite sempre del
periodo. [Max 13-34]
Sito web: http://lcrc.altervista.org |
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° COMEDI CLUB -
"S/T" [Sub, 2005] |
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Interessante
questo Cd dei Comedy Club, molto Birthday
Party che sposano i Marlene Kuntz e
all'organo in chiesa ci sono i Cramps.
Testi in italiano non male, sostenuti da
sferzate quasi psychobilly qua e là, a
partire da "Mosca cieca",
passando per gli attacchi sonori di
"Guarda là come piove", la
cadenzata e saltellante "Quanto t'ho
voluto bene", l'anthemica
"Comedy club", la marleniana
"Baci", fino a chiudere con la
plumbea "Milady mai". Un lavoro
sopra la media, che si fa ascoltare con
molto molto piacere. Sette pezzi
multisfaccettati, che potrebbero
funzionare da dio su MTV come in un club
gotico, dato che non sono poche le
sonorità accostabili a band |
che
popolavano e popolano l'ambiente
"oscuro". Vi dico solo che se
avessero cantato in inglese e si fossero
vestiti da zombi o simili, potrebbero
essere la new sensation di quello che
oggi chiamano deathrock (anche se per me
il deathrock è tutt'altro... ma avete
capito, credo). Un ascolto ci sta tutto,
fate voi. [Max
13-34]
Sito web: www.subrecords.com |
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° OSTARA -
"Immaculate Destruction" [Trisol, 2005] |
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Erano in molti ad
attendere questo disco degli Ostara, band
che ha saputo negli anni regalare
emozioni e belle canzoni. E finalmente il
disco è uscito. E molti, ci potrei
giurare, hanno gridato allo scandalo.
Perché questo non sembra essere un disco
degli Ostara, ma di un'altra band. E i
cambiamenti mi piacciono, ma devono
funzionare. E stavolta non ha funzionato
del tutto. Presentato in un bellissimo e
lussuosissimo doppio digipack (il secondo
Cd contiene live e remix, carino ma
evitabile), ha un ottima produzione.
Arrangiamenti ben fatti. Ma
non so.
Mi suona molto, troppo americano, nel
senso che mi ha ricordato non poco un
certo tipo di alternative rock |
molto in
voga i questi anni, che qua e là si
tiene per mano col nu metal meno
intransigente. Chitarre pesanti e
presenti su tutti i brani, tempi
saltellanti, ritornelli catchy... si,
tutto mi ha riportato a quelle sonorità.
Immagino "Feast of the fall" in
heavy rotation su MTV con video annesso,
Ostara che suonano e storia triste in
sottofondo. "Red honey" si
muove sui vecchi territori fino a metà,
per poi ributtarsi nella "nuova
fase". "Story lament" è
una ballatona ad effetto, carina ma nulla
più. Insomma, il disco non è brutto.
Davvero. Ma dimenticatevi del tutto
"quegli" Ostara, mettete da
parte tutti "quei" riferimenti
musicali. Siamo su altri lidi, altre
sonorità. Un disco che farà sicuramente
acquistare alla band molti nuovi fans, ma
che inevitabilmente allontanerà lo
zoccolo duro. Fate voi. [Max
13-34]
Sito web: www.ostara.net |
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° AH CAMA-SOTZ - "The
way to heresy" [Hands production/Audioglobe,
2005] |
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Dopo un silenzio
lungo due anni riempito parzialmente solo
dal live "Ghost in the shadow"
riecco a voi, siori e siore,
"il" Ah Cama-Sotz. La formula
base non è cambiata. E quindi i fan non
resteranno assolutamente delusi. Sedici
tracce in bilico tra elettronica,
ambient, sperimentazione con un carico
emotivo impressionante. Inutile
selezionarne alcune, dato che questo
disco a mio avviso va vissuto in blocco.
Quasi un ora di musica per togliere il
fiato, come non mi capitava dall'ultima
volta che ho messo nel lettore "Dead
cities" dei grandissimi Future Sound
of London. Nero, nerissimo, quasi
claustrofobico in certi tratti, "The
way of heresy" è la colonna ideale
per |
i vostri
incubi peggiori. Sinistro e vizioso, è
uno di quegli album che potrebbero
restare a lungo nei vostri stereo,
purché siate pronti ad assorbirne ogni
grammo di malignità. Qualche gradino
sotto il capolavoro dell'anno nel genere.
O forse no... Non c'era modo migliore per
festeggiare il decennale di una delle
band di punta dell'electro mondiale. Un
grande ritorno. [Max
13-34]
Sito web: www.ahcama-sotz.com |
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° AETHERE - "Pulvis
umbra sumus" [autoprodotto, 2005] |
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Dark ambient scura, molto
scura e pesante. Nella bio si dice
influenzato da Burzum e questo già
dovrebbe darvi un idea generica delle
sonorità proposte da Loki Deformis.
Cinque tracce per poco più di mezzora
che non sono male, ma... insomma, il mio
difetto con l'ambient è questo. E non mi
stuferò mai di scriverlo. Al massimo vi
stufate di leggerlo... Voglio un supporto
video! Avrò la mente bacata, ma davvero
per quanto ben fatto, dopo un po' non
riesco a perdermi nei suoni, quanto a
sentirmi soffocare. Solo per veri
appassionati del genere. [Max
13-34]
Sito web: www.bladesoflight.com |
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° THE PROTAGONIST -
"Songs of experience" [Cold meat
industry/Audioglobe, 2005] |
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Dopo sette anni di
silenzio, il 2005 sembra essere l'annata
del ritorno vero e proprio di The
Protagonist. Quest'estate era già uscito
il mini "Interim", ma erano in
tanti a non essere sazi. E, finalmente,
ecco qua il nuovo album. Anche se proprio
nuovo nuovo non è, dato che alcune
tracce sono delle canzoni già comparse
su compilation, rivestite a nuovo per
l'occasione. Ma poco importa. Le
citazioni su questo Cd sono molteplici,
così come i camei. "The sick
rose" contiene brani di William
Blake interpretati da Jonathan Grieve
("Contrastate"),
"Strife" ha estratti da Romeo e
Giulietta di Shakespeare con alla voce
Tomas Petterson (Ordo Rosario
Equilibrio). |
Dovrei
dire che questo album è neoclassico, e
in certa parte lo è, ma cè molto
di più. Musiche tribali e rituali,
epiche e grandiose, venate di ambient
sempre e comunque con gradazioni che
variano dal grigio scuro al nero. Non uno
sprazzo di luce, non un filo di vera
speranza. Solo ed esclusivamente
oscurità. Per gli appassionati, un
grande ritorno. Per i neofiti,
probabilmente un buon punto di partenza.
Ottima conferma. Da notare sul sito
ufficiale un disclaimer alquanto curioso
e coraggioso, a suo modo. [Max
13-34]
Sito web: http://protagonist.coldmeat.se |
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° TEHO TEARDO -
"Tower/Microphone" [Finalmusix, 2005] |
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Questo nuovo
lavoro di Teho Teardo non è da vedersi
come un "disco", ma come una
vera e propria installazione. Per il
lavoro in questione, infatti, Theo ha
fisicamente trasformato una vecchia torre
in un gigantesco microfono,
microfonandola in 24 punti diversi
all'interno ed all'esterno delle crepe
che si sono create nei decenni. Suonando
(credo) tastiere, chitarre, ecc... e
microfonando il suono dalla torre, il
risultato è affascinante, seppur un po'
incompleto. Si ha l'idea che il progetto
splendido non sia arrivato al suo climax,
perdendo per strada qualche
caratteristica. La torre
non
suona come potrebbe e credo
che sia dovuto al fatto che l'ascolto in |
questione
l'ho fatto in casa e non lì sul posto,
cosa che ovviamente va a discapito della
resa finale dato che, ripeto, si parla di
un installazione. Progetto comunque
molto, molto interessante, commissionato
dal Festival dell'Arte contemporanea nel
2005. [Max 13-34]
Sito web: www.tehoteardo.com |
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° PSYCHONAUT 75 -
"Pylon of daath" [Musa ermetika, 2005] |
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Originariamente
registrato e pubblicato nel 1998 su
cassetta, viene ripubblicato con aggiunta
di bonus tracks il debutto degli
Psychonaut 75, band in cui militano
membri degli Hexentanz. Le sonorità sono
accostabili a questi ultimi e le
tematiche trattate idem. Nercomancia,
magia rituale, ossa (umane) usate come
strumenti veri e propri, erotismo,
fascinazione per l'occulto. Tutto è
estremamente oscuro in questo lavoro a
partire dai brani finendo per il concept
che aleggia per tutta la durata del
disco. Musica rituale/esoterica che
sfocia nell'industrial ossessivo e
claustrofobico che farà la gioia degli
appassionati del genere. 777 copie
"normali" e 111 in |
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° FORETASTE -
"Beautiful creature"
[Boredom/Audioglobe, 2005] |
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Arriva dalla
Francia il debutto su lunga durata dei
Foretaste, dopo "Discordance",
Ep uscito qualche tempo fa. Il duo, come
in precedenza, si muove nel synthpop che
più synthpop non si può. Produzione
buona ma non iperleccata, che dà un
tocco abbastanza "underground"
al tutto, rendendomi la portata meno
indigesta. Perché Sylvie Billy alla voce
e Pierre Atoch a tutto il resto sono
bravi nel fare ciò che fanno. I brani
sono orecchiabili, non totalmente
scontati e ballabili. E' che li
confonderesti con altri mille. Tutto qua.
Undici brani dei quali quattro già
presenti sull'Ep di cui sopra, rivestiti
o col taglio rifatto. Potrebbe avere
molto appeal. Potrebbe entusiasmare. |
O
lasciare indifferenti. Solo per
appassionati. O al massimo prima andate
sul sito ufficiale ad ascoltarvi gli
assaggini. [Max
13-34]
Sito web: www.foretaste-music.com |
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° ATRIUM CARCERI -
"Kapnobatai" [Cold Meat
Industry/Audioglobe, 2005] |
|
Simon Heath ci
riprova per la terza volta. E per la
terza volta ci propone un Cd di dark
ambient. C'è poco da dire, dato che il
genere o lo si adora o lo si evita come
la peste e questo non è un disco che
potrà far cambiare idea, a prescindere
da quale sia. Come mio solito, sottolineo
come manchi una parte visiva. Che ci devo
fare? dischi così sono splendide colonne
sonore, ma come (quasi) tutte le colonne
sonore, senza video lasciano un po'
così. Sia chiaro, il disco non è
assolutamente male e si eleva un palmo
sopra decine di altre produzioni simili
dove nemmeno ci si sforza di dare un
senso alle composizioni, cosa che invece
qua è curata nei minimi particolari. |
Un
sottofondo niente male. Ma per quanto mi
riguarda, niente di più. Solo per amanti
del genere. [Max
13-34]
Sito web: www.coldmeat.se |
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° UNTER NULL - "The
failure epiphany" [Alfa-Matrix/Audioglobe,
2005] |
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Industrial ebm
danzereccia e graffiante quella proposta
dal solo project di Erica Dunham, Unter
Null. Lei alla fine definisce la sua
musica "electronic death metal
terroristic industrial". Cioè, mi
sembra chiaro... Conosciuta per bazzicare
nell'ambiente Suicide Commando, ha alle
spalle un Ep ed un paio di brani che
hanno tirato abbastanza nei dancefloor di
mezzo mondo ("Sick fuck" e
"Your nightmare"). Il motivo è
chiaro, la produzione è ottima. Non si
perda mai di vista l'obbiettivo (far
ballare) e il mezzo con cui raggiungerlo
(canzoni graffianti che vorrebbero
sembrare cattive e forse a loro modo lo
sono). La voce sempre iperfiltrata della
nostra eroina fa |
capolino
qua e la tra ritmi incalzanti, tastieroni
e via dicendo. Niente di realmente nuovo.
Niente che mi faccia gridare al miracolo.
Ma sono convinto che in pista possa
funzionare e che a qualche appassionato
possa pure piacere. Certo che se avete 17
copie di "Only theater of pain"
in casa, fossi in voi, starei alla larga
da prodotti simili. Ma se vi cibate di
electro, harsh e roba simile, un ascolto
lo darei. Poi fate voi. [Max
13-34]
Sito web: http://unternull.biohazardmusic.com |
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° ANDROID LUST -
"Dragonfly" [Project/Audioglobe, 2005] |
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Conoscevo il
progetto Android Lust capitanato dalla
bella ed affascinante Shikhee per
"The dividing" carinissimo
album uscito qualche tempo fa. Piacevole
ibrido tra rock, elettronica e pop che mi
ha conquistato al primo ascolto. Questo
"Dragonfly" è un Ep di quattro
tracce, con due versioni della titletrack
e due altri brani ed è una specie di
antipasto per l'album vero e proprio che
dovrebbe uscire nelle prime settimane del
2006, "Devour, rise, and take
flight". Senza fare troppi giri di
parole questo Cd, come l'album che lo ha
preceduto, è davvero molto, molto bello.
Piacevole, non noioso, stimolante e
creativo, ha la sua forza nella
versatilità delle |
composizioni
di Shikhee. Dalle due splendide versioni
di "Dragonfly", al remix di
"Hole solution" in chiave
danzereccia, per finire alla
claustrofobia "Mother" abbiamo
sedici minuti di musica davvero
convincente. Materiale che va oltre le
semplici definizioni o classificazioni,
che mi ha riportato alla mente il
coraggio di artisti quale Bjork (periodo
"Post") o Snake River
Conspiracy. Da tenere d'occhio. La
curiosità aumenta e non vedo l'ora di
ascoltare l'album vero e proprio! [Max
13-34]
Sito web: www.androidlust.com |
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° DECADENCE - "Where
do broken heart go?" [Cold meat
industry/Audioglobe, 2005] |
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Questo gruppo
vince molti oscar. L'oscar per il nome
più inflazionato che mi sia mai capitato
di leggere. L'oscar per i testi più
idioti che abbia letto negli ultimi mesi
(tra porno soffice, gigolò
molto
144 la cosa
ah vabbè, l'144 non
cè più, ma mi avete capito).
L'oscar per le foto interne più ovvie e
noiose (cioè, cazzi tatuati o una tipa a
cui cola dalla lingua qualcosa che
dovrebbe essere sperma non sono il
massimo o, meglio, potrebbero esserlo ma
non in un contesto che vorrebbe essere
musicale). L'oscar degli arrangiamenti
più mielosi ed ovvi degli ultimi anni
(prendete i Death in June periodo
"But what ends...", vestiteli
da Olmo, il personaggio di |
"Mai
dire tv", mettetelo su Love Boat a
luci rosse e siamo lì
). L'oscar
della voce maschile "recitante"
più soporifera e tanti altri oscar
simili. Una palla enorme. Da far volare
dalla finestra. Ho sempre avuto stima in
Karmanik, ma credo che a volte prenda
delle buche colossali. E i Decadence sono
una di queste. Ma per piacere
dai
da dimenticare. [Max
13-34]
Sito web: www.coldmeat.se |
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° DE/VISION -
"Subkutan" [E-wave/Sony/Audioglobe,
2005] |
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Avete presente i
De/Vision? Che vi aspettate da loro?
Appunto. Questo nuovissimo
"Subkutan" non apporta grandi
modifiche alla formula synthpop di
derivazione depechemodiana di Steffen
Keth and Thomas Adam, se non per delle
puntatine nell'electroclash, comunque
sempre patinato e iperprodotto. Più di
tre lustri nell'ambiente non sono pochi e
i nostri sanno fare il loro dovere nel
migliore dei modi, con dodici tracce ben
composte e suonate, che non mancheranno
di esaltare fan di vecchia data come
neofiti amanti del genere. A partire da
"Subtronic" è già tutto
chiaro. Melodia, romanticismo,
elettronica, ballate strappalacrime,
pezzi più "up" |
e chili
di pop da star male. Danzabili, molto
radiofonici e patinatissimi, meritano il
loro status, anche se in questo nuovo
album mancano gemme come "Your hands
on my skin". Non male comunque anche
se a questo punto la domanda nasce
spontanea: meglio rischiare qualcosa di
nuovo o continuare a vita a ripercorrere
sentieri già ben battuti (da altri)?
Essere o non essere? Anyway, piacevole
per gli appassionati, per gli altri
probabilmente indifferente. Provatelo,
alla fine se i Depeche Mode fanno il
tutto esaurito ai concerti in mezz'ora,
amanti di sonorità simili ce ne
dovrebbero essere a chili, o no? [Max
13-34]
Sito web: www.devision-music.de |
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