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° SUPREME COURT - "Yell it out" [Black rain, 2005]
Interessante mix tra electro vecchio stampo, ebm e spunti techno questo secondo disco dei Supreme Court, band capace di creare ottimi brani "da ascolto" (grandi "Corroded brains", "Next exit extinction"), puntate romantiche ("Trust in the holy light"), occhiolini ai Depeche mode ("Dreaming reality?"), hit da dancefloor ("Mass media murder", "Natural born victims") e tuffi nell'electro body music che fu ("Never again", Satisfy my needs"). Una band in grado di condensare tutto questo in un Cd, riuscendo a non annoiare anche un profano del genere come me non è cosa da poco, anzi. Interessanti anche le liriche con attacchi più o meno diretti ai mass media in
primis, ma anche a tutte le organizzazioni che influenzano la nostra esistenza (religione, politica, ecc...) non di certo innovative, ma sicuramente scritte con testa ed in modo convincente. Forse l'unico neo sta nella troppa somiglianza tra alcune tracce a causa probabilmente di una scelta di suoni ed arrangiamenti non sempre efficace, cosa che fa risultare l'ascolto "casalingo" del Cd un po' pesante, anche a causa della non breve durata del disco (attorno ai 55 minuti). Una prova più che decorosa, comunque. [Max 13-34]
Sito web:
www.supreme-court.tk
 
° GRENDEL - "Soilbleed Ep" [NoiTekk, 2005]
Non conoscevo questa band, dedita ad una arsh ebm d'impatto, ma devo ammettere che mi incuriosiscono già dall'intro della prima traccia, "Soilbleed (v3)", nella quale ripropongono dei sampler tratti da Full Metal Jacket (un capolavoro, per il sottoscritto). Un mini-Cd interessante, contenete 3 versioni di "Soilbleed", oltre ad altre 3 tracce, su cui spicca il remix di "Zombienation", ibrido tra l'arsh e la dance più attuale. La formula usata dai nostri non è particolarmente innovativa, con innesti samples cinematografici, voci ultradistorte, ritmiche pesanti ma ballabili e grosse venature di melodia. Ciò non toglie che l'attenzione resta alta per tutta la durata del
dischetto, cosa non comune nelle uscite del genere. Disco indicato più per i dancefloor che per l'ascolto casalingo, riserva una sorpresa eccezionale in chiusura, con la splendida "Dream 2", lenta, malinconica e dolcissima. Sarà un caso che proprio qui troviamo nelle vesti di ospite il sig Tomas Petterson alias Ordo Rosario Equilibrio? Personalmente, la traccia migliore del lavoro, assieme ad "Interrogation leash". [Max 13-34]
Sito web:
www.grendel-base.com
 
° SIVA SIX - "Rise new flesh" [Decadance records, 2005]
Non è assolutamente male questo debut dei Siva Six. Dieci tracce di ebm violente ed ossessive che a tratti mi hanno ricordato Hocico e simili. Ottima scelta dei suoni, degli effetti e soprattutto della voce "incazzosa". Se devo trovare qualche critica per il futuro, direi che una ricerca più approfondita sulle basi ritmiche non sarebbe male. In un genere così inflazionato come l'ebm cercare il pizzico di originalità in più è essenziale per elevarsi sopra la media delle bands in circolazione. I Siva Six mi sembra ce la possano fare, complice forse il fatto di avere radici radicate nel metal (i due membri hanno collaborato con Septic Flesh e Rotting Christ, tra gli altri) cosa che
indubbiamente gli permette di avere un bagaglio musicale più tecnico e meno approssimativo di decine di altre band in circolazione. Incanalare la violenza oscura di canzoni come "Streetcleaner" ed elevarle alla loro massima potenza le renderebbe perfette. Ci siamo quasi... [Max 13-34]
Sito web:
www.sivasix.com
 
° THE BIRTHDAY MASSACRE - "Violet" [Repo, 2004]
Quando mi arrivano Cd così, con una presentazione grafica accattivante e vagamente trendy, non posso che pensare ad Mtv, video in heavy rotation e classifiche. L'apparenza inganna? No, almeno non in questo caso. I Birthday Massacre finiranno, prima o poi, per far tutto questo. Perché hanno tutte le carte in regola per farlo. Look curatissimo che ogni teenager vorrebbe far proprio, cantante del gentil sesso affiancata da una band di "piacioni" alternativi, ottima produzione ed una serie di canzoni che più catchy non si può. Il genere su cui si muovono i nostri è un ibrido tra ritmi ballabili, Marilyn Manson, Orgy, Cure, Evanescence e compagnia bella, il tutto
immerso nello zucchero e nel miele. Una serie di potenziali hit single ("Happy birthday", la semi ballatona "Violet", "The dream" con una produzione alla Curve...), testi mai troppo intricati e cervellotici... Insomma, una bella fetta di torta golosa che, se spinta a dovere, farà faville sia in Germania che negli USA e, magari, pure da noi. Personalmente non sono assolutamente attratto da cose del genere, ma se band come Him o Evanescence sono considerate, oggi, "goth", non mi stupirei di sentire un brano dei BM in qualche club oscuro. In definitiva i nostri il loro lavoro lo sanno fare e bene, non c'è una sbavatura che sia una, persino i brevi interludi strumentali d'atmosfera sparsi all'interno dell'album sono fatti bene. Tutto sta al gusto personale. Il mio non è stato appagato ma se siete attratti da quanto scritto sopra provate a dargli un ascolto. [Max 13-34]
Sito web:
www.nothingandnowhere.com
 
° PSYCLON NINE - "Inri" [NoiTekk, 2005]
Cosa sarebbe successo se Marilyn Manson periodo Antichrist Superstar fosse stato ancora più acido, avesse cantato come Dani Filth e avesse eliminato tutti gli strumenti tradizionali a favore di campionatori, tastiere, ecc...? Non ne ho idea, ma credo che la soluzione sarebbe stata simile a questo disco degli Psyclon Nine. Violento, malato, vizioso, romantico e ballabile, è uno di quei dischi che vanno ascoltati ripetute volte prima di entrare nel mood giusto, ma che una volta memorizzati non lasciano scampo. Perfino le chitarre in black metal style presenti qua e là ("The feeding" su tutte) sono convincenti. Un disco che potrebbe accontentare sia gli amanti
dell'electro più oltranzista, sia quelli del metal estremo, a patto che gli ascoltatori siano open minded. Personalmente lo ritengo un ottimo disco, nonostante i soliti luoghi comuni anticristiani espressi nelle liriche mi abbiano stufato un po'. Buona la cover dei Ministry "You know what you are" posta in chiusura del disco a dimostrazione di quali siano le radici dell band. Allettante anche il videoclip di "Divine infect" presente nella traccia rom. Consigliato a chi ama i generi sopraccitati e vuole tentare qualcosa di nuovo che non siano gli Hocico. [Max 13-34]
Sito web:
www.psyclonnine.com
 
° SOLUZIONE - "Ciliegia" [J.O.S.T, 2004]
Mmmm... che dilemma... Questo disco, debutto dei veneti Soluzione, è un'arma a doppio taglio, perché è pop, molto pop. Prendete Bluvertigo, Subsonica, Zerozen, Depeche Mode e Cure periodo Wild Mood Swings... insomma, pop. E il pop è bello, molto, ma alla lunga tutto quel dolciume lascia un po' un gusto strano in bocca. Non so, non è amaro ma nausea un po', ecco. Perché aperture melodiche solari come "Il voto" sembrano non raggiungere quello che dovrebbero, ovvero far muovere il piedino. Tutto il disco, alla fine, viaggia su questi binari. Non è brutto, ma necessita assolutamente di un restyling che lo faccia andare da qualche parte.
Trovate un produttore con le palle, fatevi girare un bel video (anche se, alla fine, quello di "Quasi dimenticavo", ripulito e rieditato non andrebbe male) e buttatevi. Le carte in tavola per una stagione o più in heavy rotation su Mtv ci sono tutte ma bisogna affilare le unghie. [Max 13-34]
Sito web:
www.soluzione.biz
 
° FIABA - "I racconti del giullare cantore" [Camelot, 2005]
Non avevo mai sentito parlare dei siciliani Fiaba, probabilmente perché non amo particolarmente il genere da loro proposto che si muove attorno a sonorità progressive, vagamente metal con intarsi medievali qua e là. Inutile dire che a prima vista i nostri possono far sorridere, date le tematiche trattate nei testi (fondamentalmente fiabe con elfi, streghe, folletti, fate, gnomi e cose simili) ma dico subito che questo è un parere personale, in quanto non ho mai amato il fantasy. Quindi io sono il peggior recensore che i nostro potevano trovare!!! Eppure, eppure... Eppure non posso negare che ho ascoltato svariate volte il Cd, rimanendo molto affascinato dalla
complessità delle composizioni e dall'intelligenza nell'utilizzo ponderato della tecnica strumentale/vocale dei singoli (veramente eccellente), cosa che rende l'ascolto molto fluido e lineare. Dando un occhiata al sito, poi, ho potuto ammirare le loro performance live e vi assicuro che non posso che essere felice che esistano bands così. Ripeto, per questioni di gusto personali non mi piacciono, ma cacchio, questi suonano davvero. Niente basi, macchine o effetti a tonnellate, solo bravura passione e cuore. I testi, poi, a guardarli bene non sono molto diversi da duemila altre cose che ci ascoltiamo quotidianamente, solo che essendo in italiano risultano molto più diretti e quindi la critica, per noi popolo esterofilo, scatta automatica. Ma è un errore, dato che i racconti non sono niente male, soprattutto la capacità dei nostri nel dare la giusta ambientazione musicale durante lo svolgersi delle storie. Una band da tenere d'occhio, che merita comunque tutto il rispetto dei veri musicisti. E lo dice un profano... Ah, in allegato, anche un DVD con il cortometraggio fantasy che fa da clip ad "Angelica e il folletto del Salice". Ultima nota: nell'agosto 2004 sono stati chiamati da Fish, ex Marillion (a proposito di progressive e fantasy..."Ma loro sò inglesi, sò più fighi...sò..." appunto...) a fargli da supporto nelle sue date italiane. Non male, no? [Max 13-34]
Sito web:
www.fiabaweb.com
 
° SCHNEEWITTCHEN - "Omonimo" [Kostanin records, 2003]
La prima cosa che colpisce di questo Cd è, non vogliatemene, l'artwork. I capezzoli rossi della Barbie Goth Marianne Iser catturano subito l'occhio, così come la sua espressione inespressiva (capito il gioco di parole?) catturata più volte nel packaging in questione. Ma le sorprese arrivano quando il Cd entra nel lettore. Immaginate i primissimi Lacrimosa, arricchiteli di melodrammaticità, seppur ironica, a sprazzi. Togliete la voce di "Gino Lupo" e mettete una cantante in bilico tra Lydia Lunch, Nina hagen e Marlene Dietrich... una schizoide che può essere dolce e perversa a seconda di come inclina un semitono, versatile e duttile come raramente ne capita di
sentire. Una bella voce? No. Ma terribilmente affascinante. Così come attraenti sono i tappeti sonori creati dall'alter ego di Marianne, Thomas Duda, perfetto e preciso come un rasoio impazzito che tesse trame su trame tra il decadente. Quattordici tracce pregne di emotività, rigorosamente cantate in tedesco, che potrebbero riempire le vostre anime molto più di certa feccia che gira sul mercato. Un ascolto è d'obbligo. [Max 13-34]
Sito web:
www.konstantinrecords.de
 
° TWENTY RIPPED ANGEL - "Days full of night" [Lime records, 2005]
Dalle ceneri degli ottimi Orangeseed Parade ecco a voi i Twenty Ripped Angel. Non cercate, però, ponti con il passato perché le sonorità figlie di Bauhaus e Sisters of Mercy si sono perse per strada lasciando spazio ad un industrial rock oscuro che mi ha riportato alla mente più di una volta Mynistry (gli ultimi), Marilyn Manson, Y Front e simili. Probabilmente sono io, ma per quanto il disco sia registrato e suonato bene e le canzoni non siano assolutamente male, il tutto mi è sembrato un poco pesante e monotono. Mancano dei guizzi, delle canzoni che si elevino sopra le altre e che davvero facciano la differenza. Intendiamoci, come già detto i nostri non
sono male, e come punto di partenza è ottimo, ma per staccarsi dai soliti cliché ci vuole qualcosa in più. Il genere proposto, inoltre, è in netta saturazione e non bastano innesti nu metal o passaggi fortemente elettronici per distinguersi. Un album che potrà sicuramente piacere agli appassionati del genere, magari senza sconvolgergli l'esistenza, ma regalando un'ora di godimento. Purtroppo, a partire dai testi bruttini, ci sono molte cose da migliorare. Un po' di coraggio in più nelle composizioni non guasterebbe, per non rischiare di cadere presto nel dimenticatoio delle band buone ma non eccellenti. [Max 13-34]
Sito web:
www.twentyrippedangel.com
 
° PIXEL - "Fiori 0.2" [Overlook, 2005]
Vengono dalla capitale questi Pixel, band che dalla propria ha una grossa convinzione per il proprio lavoro ed una dedizione totale per tutto ciò che propongono. Il disco è registrato e prodotto in maniera egregia. Le canzoni ci sono ma, se proprio devo fare un appunto, l'influenza dei Nine Inch Nails è molto, troppo evidente. Davvero, in più parti del disco (penso all'opener "Traccia zero", molto simile come struttura ad un'altra opener di un'altro disco che si chiamava "The Fragile"...) sembra di ascoltare i NIN. E non è una brutta cosa, anzi. Questo vuol dire che, davvero, i nostri non scherzano. Tutto è studiato nei minimi dettagli, pulito e rabbioso. Notevole
anche la scelta di cantare in italiano, cosa che rende più diretto il messaggio che i nostri vogliono trasmettere dalle canzoni. Storie in bilico tra pulp, amori devasta(n)ti e vita vissuta, sussurrate od urlate, sputate o leccate... anche se cose come "Kiodi da 9 pollici" (ehm...) le avrei evitate ciò non toglie che il lavoro sia ottimo. Certo, l'originalità non è il massimo, ma se amate i NIN c'è pane per i vostri denti. Per gli altri, lasciate perdere. [Max 13-34]
Sito web:
www.overlookitalia.com
 
° TEMPUS FUGIT - "Promo 2004" [autoprodotto, 2004]
Dalle ceneri dei Tryoxin, band black metal francese, nascono questi Tempus Fugit, fautori del demo che sta girando nel lettore. Quattro tracce discrete che, ad eccezione di "Hopes and Pride" (vagamente goth metal alla Lacuna Coil alleggeriti), si muovono tra atmosfere dilatate e leggere, melodie ed armonie su cui la voce non perfetta ma efficace di Claire può muoversi a piacimento. Non mi dispiacciono ma alla lunga le composizioni risultano un poco prolisse e stucchevoli. Riuscire a far scivolare via le note invece che renderle (involontariamente) dei macigni non è cosa da poco, lo so, ma servirebbe per dare un tocco di freschezza ad un lavoro discreto
ma che va a finire nello scaffale delle band con ottimi propositi ma risultati non sempre al livello delle aspettative. Come opera prima può anche andare ma mi aspetto un netto miglioramento per il futuro. L'originalità è rara ma riuscire a staccarsi da certi schemi abusati è un dovere per ogni band che voglia creare della musica che venga ricordata. In ogni caso, per i curiosi, il demo costa solo 3,00 Euro, oppure lo si può ascoltare gratuitamente sul sito ufficiale della band. [Max 13-34]
Sito web:
http://tempfu.free.fr
 
° RETRISTA - "Retrista" [autoprodotto, 2005]
Con un cantante dalle doti vocali ancora da sviluppare ma decisamente di buon auspicio per il futuro (fa più volte l'occhiolino alla melodia malata alla Layne Stanley-Eddie Vedder), ecco qua, dalla provincia di Padova, i Retrista. Sei tracce più qualche bonus senza titolo, che cercano di fare luce sulla musica del terzetto. Un ibrido tra l'indie nostrano (lodevole la scelta del cantato in madrelingua), atmosfere darkwave e spruzzatine di grunge qua e là. Molto interessanti, anche se scolastiche, "Dissolvenze" e "Lanci di pietre". Un demo che, nonostante la registrazione assolutamente non all'altezza, si lascia ascoltare con piacere. Da qui a fare un disco vero ne deve
passare di acqua sotto i ponti, ovvio, ma sembra che le basi ci siano. Cercare una formula propria, smussando le inevitabili sbavature del background musicale personale è il consiglio che mi sento di dare a questi ragazzi. E, magari, limitate al minimo i passaggi di tastiera (non intendo gli incisi o le parti soliste, bensì quelle mescolate al resto) e le chitarre metallozze che spezzano la magia di alcuni passaggi, rendendo meno fluido l'ascolto. Aspetto il prossimo passo. [Max 13-34]
E-mail:
jabe@libero.it
 
° NICHILISMO - "Declino della morale" [Videoradio, 2004]
Un consiglio: quando mandate in giro i vostri lavori cercate sempre e comunque di essere il più professionali possibile. Un Cd-r con i titoli stampati su un foglio ed un floppy con accluse l'immagine di copertina in bassa qualità ed una foto (nemmeno limpida) della band non sono il miglior biglietto da visita per una band emergente. So che spesso si pensa alle webzine come una cosa più "alla mano" ma non è una questione di ruoli o meno. E' una questione di dimostrazione di passione nei confronti del proprio operato, altrimenti non mi spiegherei il perché di presentazioni eccellenti da parte di band estere od italiane... magari amatoriali, ma comunque "piene
e vive". Anyway, passando al disco vero e proprio, questo "Declino della morale", frutto di dieci anni di attività onstage e in studio da parte della band fiorentina, non è assolutamente male. Registrato in modo discreto e suonato con passione, si muove tra atmosfere fortemente noise, post grunge e qualche spruzzatina di wave qua e là. Ottima la scelta del cantato in italiano con testi mai banali anche se, a volte, troppo simili allo stile di Cristiano Godano. Nonostante i nostri se la cavino bene con le "bordate soniche", li preferisco nelle situazioni più alienanti e psichedeliche, dove a volte ho visto lo spettro del Cobain più malato ed introverso del periodo fino a Bleach. Non è un masterpiece ma può essere di sicuro un ottimo punto di partenza. [Max 13-34]
E-mail:
nichilismo@hotmail.com
 
° INART - "Inart" [autoprodotto, 2004]
Gothic metal molto sinfonico, evocativo ed emotivo. Ecco la miscela proposta da questo duo veronese. La registrazione, nonostante il prodotto sia "fatto in casa" è molto buona, cosa che rende sicuramente più efficaci le composizioni, anche se la vera regina delle influenze è quell'atmosfera diffusa di black metal goticheggiante e melodico. Chessò, i Moonspell che ogni tanto bevono ina birra con i Cradle of Filth... tecnicamente non sono dei mostri, ma sicuramente sanno tenere in mano gli strumenti in maniera più che decorosa. Le canzoni non sono male ma ricalcano sentieri già battuti centinaia di volte che me li fa risultare, alla lunga, un poco prolissi.
Trovare un pizzico di originalità è l'obiettivo da raggiungere per questi due ragazzi nel prossimo futuro: i mezzi ci sono tutti. [Max 13-34]
E-mail:
inarts1@tin.it
 
° CARPE NOCTEM N. 3 [fanzine autoprodotta, 2005]
Siamo arrivati al fatidico numero 3! Perché dico fatidico? Perché in tutti questi anni ho visto nascere e morire decine di fanzine e poche, pochissime, superavano il numero 2 (se non addirittura il primo!!!). Complimenti vivissimi dunque a Marta "Darkbaby" che, avvalendosi di collaboratori esterni, non demorde e porta avanti il progetto in modo più che dignitoso riuscendo comunque a mantenere tutta la faccenda aggratis. In virtù di questo non la meno tanto sulla grafica ecc... (che comunque non è male, anzi) e vi dico subito che i contenuti ci sono, scritti davvero con passione. Articoli sulle famigerate Living Dead Dolls, le Barbie delle dark, mi verrebbe da dire. Approfondimenti sui Real Vampires, una descrizione accurata dello Scream Bloody Gore di Bologna (locale che propone metal estremo a cadenza regolare), presentazione della band Bleak Vision ed altro ancora.
Il tutto, come sempre, gratis. Non ho parole, davvero. Ragazzi là fuori, partecipate alla fanzine, aiutate Marta a farla diventare sempre più convincente, inviando materiale cartaceo o fotografico. Non c'è due senza tre, ed il quattro vien da se. Aspetto ansioso. Avanti così!!! [Max 13-34]
E-mail:
carpenoctemzine@hotmail.com
 
° ENRICO PIETRANGELI - "In un tempo andato con biglietto di ritorno" [Proposte editoriali]
Perché questo libro mi è piaciuto molto? Perché c'è musica ovunque. Un po' come Nick Hornby, l'autore di "Alta Fedeltà" e "Un ragazzo", Enrico riesce a creare una storia NON musicale in cui, però la colonna sonora è palpabile. Anni '70 finendo per sbattere la faccia verso il fine decennio. Storie d'amore incastrate a tutto quello che girava all'epoca. Politica, eroina, musica, desideri, sogni, delusioni, legami... Un libro che non può non affascinare ed attrarre, di quelli che cominci a leggerlo e non riesci a smettere finché non l'hai finito (perlomeno, a me è successo così... una notte in bianco, ma senza rimpianti). Un libro che non è solo intrattenimento, ma che fa riflettere. Che testimonia in modo vivido un periodo storico di cui tutti parlano, ma di cui, spesso, vengono tralasciate le situazioni REALI. Perché il mitico '77 alla fine non era nemmeno così tanto mitico. Perché i paragoni che si possono
trarre da allora ad oggi, sono sconvolgenti. E basta arrivare alla fine di questo libro per capire cosa intendo... Una soluzione alle cicatrici lasciate dopo le ferite riportate in seguito al crollo della grande illusione di fine '70? O forse un semplice rassegnarsi agli eventi? Sta a voi deciderlo... Una lettura d'obbligo per tutti coloro che amano i romanzi "reali" e che a letture fantasy o simili preferiscono cose più concrete, vive. Si trova in tutte le migliori librerie a 9,00 Euro. [Max 13-34]
Sito ufficiale:
www.proposteditoriali.com
 
° IL GIARDINO VIOLETTO - "Danse macabre" [In the night time, 2005]
Quando i sogni poco a poco si materializzano, fino a diventare realtà. Quando tre lustri fa Daniele B., ragazzo di Bergamo che vendeva dischi alle fiere del disco e per posta, mi passò questo demo ero ancora un ragazzino. Ricordo ancora la copertina "raffazzonata" della cassetta, una serie di statue di monaci morti o qualcosa del genere. Molto stile Soporello primissimi tempi. Quella cassetta divenne per me un oggetto da adorare. Poco importava se il fruscio era enorme. Poco importava se non capivo il perché mancasse "Perversion 2" (scoprii solo anni dopo che non era altro che "Perversion 1" messa in coda). Quel demo era da infarto. Lo passai
a molti miei amici e tutti rimasero scioccati di fronte ad un lavoro così pesante, ma al contempo tremendamente affascinante e morboso. Notti intere, in quegli anni, a cantare le due tracce in italiano e a mimare come in trance le ritmiche ossessive su tavoli, pali della luce, qualsiasi cosa facesse rumore. Come una tribù di qualche millennio fa. Tribalismo, ecco cos'era. Tribalismo malato, ossessivo, morboso. C'era erotismo su quel nastro magnetico. C'era alienazione. Allucinazione. Tutto. E il mistero aumentava, dato che fonti certe (Daniele e Diego, noto Dj della scena romana che nel bene e nel male tanto ha fatto negli anni '90 per mantenere vivo l'ambiente. A lui il merito di aver duplicato molti di quei demo che sono arrivati poi negli anni tra le nostre mani) davano per sciolti i GV addirittura subito dopo la registrazione di quel capolavoro che avevo tra le mani. Altri tempi. Passano gli anni e mi rendo conto che, come me, molti altri erano caduti nel vortice sonoro di quelle note e ne erano rimasti affascinati. Mai come nessun altro avevo visto un gruppo che ha fatto poco (un demo e pochi mesi di vita, nessuna uscita ufficiale, un solo concerto) diventare culto. E non poteva essere altrimenti. Dopo "Perversion", intro sulfurea che preparava il terreno, partiva inesorabile "Il giardino violetto": ossessiva, malata, con uno dei testi in italiano più acidi e taglienti che mi sia mai capitato di sentire. La voce di Serena era lancinante mentre l'atmosfera si faceva sempre più pesante, fino all'epilogo delle ultime strofe. Dove "la vita scompare" e non ce n'è più per nessuno. Danze narcolettiche come "Waiting" e "Liquid sensation display" (che invece era, come ho saputo quindici anni dopo, "L.S.D."), quest'ultima con un piglio vagamente pop che non guastava, fino a cadere in una delle cover più belle che il mio orecchio abbia sentito: "Premature burial" di Siouxsie mantiene solamente il testo originale e un minimo di metrica, perché il resto è esasperatamente "dark" e perdonatemi se il termine è inflazionato, ma non avrei altre parole per descrivere quello che si prova sentendola. La rilettura in musica delle "Litanie a Satana" di Baudelaire è stata la colonna sonora di molti sabba immaginari, il Male che ognuno di noi ha dentro portato all'ennesima potenza. "Catacombs" era il pezzo debole dell'intero lavoro a mio parere, probabilmente perché precedeva la lunghissima danza voodoo di "Locusts", infinita, ossessiva, monotona e terribilmente BELLA. Uno dei demotape, assieme a "Fiori malsani" dei Carillon Del Dolore, che VANNO POSSEDUTI da chiunque ami il goth nelle sue forme più pure, viziose e VERE. Ho detto demotape? Scusate, sono all'antica... Nonostante con le nuove tecnologie il demo avesse cominciato a girare anche negli hard disk degli appassionati grazie al file sharing, bisognava fare di più. Gli eventi si accumulano, si sovrastano, si alimentano. Nell'ottobre 2003 ho avuto l'onore di intervistare Carlo, ex membro dei Giardino Violetto e, più o meno nello stesso periodo, lui stesso è stato contattato dall'attentissima In The Night Time che dopo un lavoro di remissaggio, pulizia dei nastri e la preparazione di due nuove versioni di brani già editi, hanno dato alle stampe questo Cd che è una BOMBA. I suoni escono pulitissimi e sembra non essere passato nemmeno un secondo dalla prima volta che l'ho ascoltato. Le due tracce extra non sono altro che una nuova versione di "L.S.D." risuonata e ricantata da Carlo, stavolta, ancora più catchy, volendo, dell'originale, ed uno strambo remix che stravolge "Litanie a Satana" a cura di FM. Da avere e custodire gelosamente a tutti i costi. Perdonarmi se mi sono dilungato, ma quando devo parlare della Storia, soprattutto se la sento molto vicina a me, non so voi, ma per me si è avverato un sogno. Invecchiare, a volte ha i suoi vantaggi... Fatelo vostro, ora. [Max 13-34]
Sito web:
www.inthenighttime.it
 
° ALL MY FAITH LOST - "As you're vanishing in silence" [CMI, 2005]
Pochi giorni fa mi stavo appunto chiedendo cosa stessero facendo gli All My Faith Lost, fautori di quel "In a sea, in a lake, in a river... or in a teardrop" che tanto ha stazionato nel mio lettore un paio di anni orsono. Detto fatto, ecco che appare come per magia questo lussuoso Cd digipack e devo dire che, se l'occhio vuole la sua parte, stavolta è appagato in pieno. Ma non vogliamo essere solo superficiali ed allora parliamo di musica, che qui si esprime ad altissimi livelli. Musica dolce, sussurrata, con gli strumenti acustici che vengono accarezzati, sfiorati, amati e vissuti. Gli AMFL continuano per la strada del minimalismo delicato ed acustico,
smussano ulteriormente gli angoli di un sound che era già impalpabile e dilatano le atmosfere plumbee ed eteree per regalarci un'ora di musica vera, calda, viva ed emozionante. Viola e Federico hanno questa enorme capacità evocativa, riescono a creare, apparentemente con poco, delle atmosfere e delle emozioni uniche. E' un piacere sentire flauti, chitarre acustiche, pianoforti, violini, sussurri, voci e tutto il mondo della Fede Perduta girare ed intrecciarsi su tappeti sonori che non possono lasciare indifferenti. Album da prendere in toto, è un viaggio infinito che farà felici gli amanti delle sonorità più sofisticate e soft, una conferma delle grandi qualità del duo friulano. Alla luce di tutto ciò, il fatto che il lavoro sia uscito per un'etichetta seria ed influente come la Cold Meat Industry ha il sapore, per una volta, di giustizia nei confronti della buona musica. Buon ascolto. [Max 13-34]
Sito web:
www.allmyfaithlost.com
 
° C.F.F. E IL NOMADE VENERABILE - "Ghiaccio" [autoprodotto, 2004]
Dopo uno splendido promo recensito mesi fa su queste pagine, tornano i C.F.F. e il Nomade Venerabile con "Ghiaccio", il nuovo lavoro che, spero, li farà notare a molte persone. Questo perché se il promo 2003 era pieno di bellezza, ora questa qualità viene elevata alla ennesima potenza e sviluppata nel migliore dei modi con cinque tracce splendide (le già note "Fiumani", "Satori" e "Del decoro", l'eccellente "Rovisto nei tempi sgretolati", "Sul se") che confermano al cento per cento tutte le impressioni che avevo avuto. Giuro, non capisco perché, nonostante oltre sessanta concerti su e giù per l'Italia, nessuno si sia ancora "accorto" di loro. E' un peccato disumano
che il mondo intero non conosca le intricate ma soffici melodie della band sulle quali la voce splendida di Anna Maria vola. E soprattutto è un peccato che sia ancora gioia per pochi lasciarsi trasportare dalla loro musica in un viaggio fatto di paesaggi primaverili ma con un poco di nuvole ed una leggera pioggia che cade... cinque del pomeriggio circa... brezza umida, piacevole ed incantata che sembra fatta apposta per la loro musica. Davvero, fate vostro questo Cd. Qualsiasi cosa voi ascoltiate. Non importa. Siamo sopra i generi. Siamo nella Musica. Vera. Viva. Fatta con l'anima. E perdonatemi per tutte queste parole, ma davvero, dischi così ti trasportano in un altra dimensione... [Max 13-34]
Sito web:
www.cffeilnomadevenerabile.com
 
° LA PESTE NEGRA - "Dreaming demons" [autoprodotto, 2005]
Lady Stardust ha colpito di nuovo. E non parlo della mitica eroina (ehm...) cantata da Bowie qualche lustro orsono, bensì di colei che sta a capo di questo trio strambo, sgangherato ma terribilmente affascinante. Dopo alcuni promo che hanno fatto il giro di appassionati, webzine e riviste di settore, vede la luce finalmente il vero debutto della Peste Negra. E non ce n'è per nessuno. Perché i tre Rozz Williams Afficionados (il nome è un chiaro tributo, o sbaglio?) o piacciono o fanno cagare e le motivazioni sono identiche in entrambi i casi. Le composizioni, che vorrebbero essere deathrock, in realtà sono disintegrate dalle dissonanze (volute? casuali?) tra gli
strumenti, ritmiche spezzettate, grida, atmosfere horror di serie "z" e chi più ne ha più ne metta. Volendo le sei tracce del Cd mi riportano più ad una versione aggiornata e deviata dei Teenage Jesus and the Jerks che alle sonorità di Only Theater of Pain, cosa che me li rende simpatici e me li fa preferire a molte altre cose che girano al momento sul mercato. Attenzione però, molti di voi potrebbero trovare questa approssimazione fastidiosa e squallida, quindi vi consiglio di ascoltarlo ameno una volta prima di farlo vostro. Personalmente però non posso resistere al fascino malato di questa cacofonia dissonante e lo faccio entrare di diritto nei miei ascolti obbligati di questo mese. Sono curioso di vedere dove andranno a parare la prossima volta... geniali nella loro follia e sfrontatezza. [Max 13-34]
Sito web:
www.lapestenegra.tk
 
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