"I try... I die" - Killnoir 2000   Devastazione emotiva e spirituale, culto del dolore, rigetto dell'esistere: attraverso l'esperienza artistica e le oscure immagini della fotografa Killnoir, il percorso trasversale ed arcano degli strati più imperscrutabili del subconscio di una delle più inquietanti ed estreme menti dell'underground creativo europeo.
Killnoir ha 30 anni, vive e lavora in Liguria (anche se ha viaggiato moltissimo) ed opera nel campo dell'arte visuale in totale autonomia. Nella sua opera non c'è mai provocazione gratuita e che ogni eccesso è dettato da uno stato d'animo personale, da una pulsione emotiva, dal disagio inalienabile di vivere. Le sue foto, oltre a proporre una tecnica mista di grande effetto, hanno una forza evocativa ed emotiva che non lascia indifferenti.
Su di lei è stato scritto:
"Suicidio, culto della sofferenza, calvario spirituale, rigetto dell'esistere, martirio. Questo il percorso di Killnoir verso la consapevolezza di non riuscire ad accettare lo stato delle cose; di conseguenza di non poter accettare sè stessi fino in fondo, per incapacità di mentirsi, di costruirsi falsi alibi, di rinunciare alle proprie aspirazioni profonde. La solitudine interiore detta i suoi slogan di morte e li segna ora chiari ora confusi sui volti grotteschi che emergono dal buio - pistola puntata alla tempia o alla gola - e attendono serenamente un evento rivelatore."
E ancora... "Killnoir è una fotografa tecnicamente autodidatta, con una formazione culturale artistica alle spalle e una scelta di vita con pochi
compromessi nel suo presente. Trasformata la sua casa in un set, colmo di oggetti e arredi che rispecchiano perfettamente i colori del suo universo personale, Killnoir ha imparato a vivere l'immagine senza mediazioni progettuali, scattando foto ogni qualvolta si aggreghi e condensi nella sua mente sufficiente materia per esprimere un'emozione, un'impressione, un sentimento - nella maggior parte dei casi violento e dirompente."
Infine... "Killnoir lavora prevalentemente con il bianco e nero. Allo scatto naturale segue una fase apparentemente furiosa e sconnessa, eppure così perfetta e precisa, di elaborazione; in cui l'immagine viene modificata con vari accorgimenti e filtri, nonchè corredata spesso di parole o frasi, che si sovrappongono alle ombre dell'ambiente e ai volti. Sfocature, rendering, strappi e ricuciture, sdoppiamenti, colorazione pittorica di dettagli, aggiunta di elementi fluidi, accentuazione del make-up. Il tutto vissuto con estrema incisività e senza alibi. Ogni intervento sulla foto è palese ed esprime una volontà dialettica dell'autrice, che non esita a sfigurarsi e a coprirsi di ferite virtuali, di sanguinamenti, di macchie e lividi".
 

 
Per contatti, e-mail: killnoir@libero.it
Sito web: www.killnoir.com
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