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La cosa più sorprendente del nuovo disco di Bowie, uscito da pochi mesi, è che già ora non ne parla più nessuno. Anni fa avrebbe tenuto banco nelle discussioni di musicofili ed appassionati per un anno almeno. E ora invece, dopo un iniziale grido al miracolo, il polverone si è abbassato e sembra che "l'album che nessuno avrebbe mai pensato di ascoltare da Bowie" (sia perchè si pensava che non avrebbe mai più pubblicato nulla, sia perchè si riteneva la sua vena artistica migliore ormai esaurita da anni) sia semplicemente "uscito". Punto. Sta di fatto che continua a girare imperterrito da parecchio nelle mie playlist personali, mentali e fisiche. Perchè per chi scrive "The Next Day" è semplicemente l'album migliore del Duca Bianco post-Trilogia Berlinese. Punto. E non ci piove. Una manciata di canzoni che sono un fiume in piena, tra art-Rock, sperimentazioni, classe, stile, gusto, interpretazioni memorabili e mai sopra le righe. Un album che da solo si mangia gli ultimi 30 anni dello stesso Bowie senza fatica. Un disco che fa rabbia, perchè mentre lo ascolti pensi "maledizione, è geniale...perchè deve arrivare un vecchietto a tirarmi fuori ste cose e non una giovane band emergente?!". Se escludiamo il primo singolo, la romantica "Where Are We Now?", il resto del disco ti inchioda e non ti lascia più. Potrei scrivere altro, ma non ha senso. L'unico consiglio che posso darvi è: se ancora non vi siete avvicinati a questo disco per timore di fregatura... Fatelo ora. Vi rapirà.

Max1334