LITFIBA - Trilogia 1983-1989: Live 2013
Sony 2013
Il fatto che Pelù, Renzulli, Maroccolo, Aiazzi e la new entry Luca Martelli (probabilmente la scelta migliore che i Litfiba potessero fare al momento: Batterista preciso, competente e coinvolto) si siano ritrovati a suonare assieme su vari palchi italiani è cosa nota. E mai come stavolta, una reunion di una vecchia gloria italiana ha mai fatto così tanto scalpore. Motivo? Scorrete le scalette dei concerti e capirete... Il documento sonoro delle due date Milanesi dei riformati Litfiba faceva già parte del piano. In teoria, quei due concerti dovevano essere unici, e servire anche come fonte per la realizzazione di questo doppio (o triplo, nella splendida versione vinilica) live. Ecco perchè quelle due date (e anche quella di riscaldamento a Mendrisio) hanno la scaletta completa (nelle date successive spesso venivano eliminati un pezzo o due) anche se alla fine Paname è rimasta fuori dalla trackist, apparentemente perchè nessuna delle due serate aveva regalato ai tecnici una versione soddisfacente. Per il resto, poco da aggiungere. Mai mi sarei sognato di scrivere una recensione di un "nuovo" disco dei Litfiba. Che a conti fatti è uno splendido "best of" del loro periodo più Wave (e che sarà ricordato a lungo, a differenza del Rock successivo). Vero è che i brani tratti da "3" già tradivano qualche sterzata più "rock", ma ancora si lasciavano ascoltare con piacere, sopratutto piccole gemme come "Ci sei Solo Tu" e "Louisiana". La versione di "Transea" qui presente è suonata come quella dell'E.P. omonimo, molto psichedelica e carica. Probabilmente, assieme a Pierrot e la Luna, il pezzo migliore del disco. L'inciso nuovo di "La Preda" non mi piace granchè, ma è un dettaglio sulla quale è facile sorvolare quando abbiamo in scaletta il fior fiore dei primi tre album della band italiana che, probabilmente, più di chiunque altro è riuscita a far parlare di se grazie sopratutto alla qualità della sua produzione ottantiana. Il missaggio è la cosa che più mi ha lasciato scontento: Voce troppo alta, strumenti poco separati e generalmente pastosi. So che questo alla fine è il metodo standard per i Mix di questi anni (War of Loudness insegna...), ma per questa operazione revival mi aspettavo qualcosa di più vintage. Ok modernizzare, ma così... Non si capisce nulla... Un occasione mancata, a livello tecnico.Unico appunto: E' la prima volta che mi succede...Non ho MAI, e ripeto MAI sentito un "bip" di censura su un live ufficiale. Che tra l'altro serve a coprire non una bestemmia, ma la parola "Culo". Ora, se "Tex" è piena zeppa della parola "Cazzo", non vedo dove possa sussistere il problema... Qualcuno me lo spiega? Un ottimo ricordo per chi c'era, un piacevole compendio per chi ama la band di quella decade. Per i neofiti, recuperate Desaparecido e sopratutto 17 Re. Solo così capirete quanto è stata GRANDE questa band, prima di voltare pagina e diventare quello che bene o male tutti conosciamo...