RECENSIONI DISCHI

Atimia - L'inganno

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Il significato medico della parola ATIMIA recita: “Assenza totale o parziale di ogni stimolo affettivo, caratteristica della sindrome schizofrenica”, ebbene, tale significato si riflette nel primo, cupo, album del combo Marchigiano. “L’inganno”, nelle sue sette tracce, è la summa di venti  anni di duro lavoro compositivo, anni fatti di continui cambi di formazione - tranne il nocciolo duro Ruggieri/Crescenzi sempre presente- e con la sola passione verso sonorità wave come stimolo in una “zona dark di confine” come può essere quella Marchigiana. Un sound dark minimale, accompagnato da liriche introspettive e cupe, sono il filo conduttore dell’intero album nel quale si distingue “Nenia” -già conosciuta dai fans di lungo corso della band come 14071973- che considero da sempre, con la sua cadenza agghiacciante,  la canzone simbolo degli Atimia. Nel disco non c’è spazio per la letizia ed anche la speranza muore in tracce quali “Nausea”, “Atimia” o “L’inganno”, mentre quando un fioco raggio di luce si intravvede nelle note di “Lacrime dentro” questo non scalda, contornato da liriche fosche ed pessimistiche. L’album degli Atimia è fuori stagione e fuori dal tempo:  fuori stagione perché il suo ascolto evoca il gelido Inverno, fuori dal tempo perché totalmente ”non di tendenza” anche in ambito prettamente gotico.  Consiglio vivamente “L’inganno” a tutti gli amanti della fredda dark-wave di matrice Italiana con i Carillon Del Dolore nel cuore.

Mr. Moonlight

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