DeStijl - The White Stripes
Danse Macabre/AF Music
La matematica non è un opinione, così cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia … ma la musica non è matematica. Dicendo The White Stripes “De stijl” staremmo per recensire il secondo album del gruppo di Detroit datato 2000, dicendo invece DeStijl “The white stripes” siamo al cospetto di una band Francese il cui album è stato edito nel 2011 ma solo ora trova la giusta considerazione grazie alla distribuzione Danse Macabre/AF Music. I DeStijl, formati a Montpelier ad inizio anni novanta e legati visivamente -vedi copertina dell’album- all’omonimo stile artistico Olandese, pubblicarono una manciata di interessanti lavori tra il 1995 ed il 1999 per poi uscire di scena fino alla ricomposizione nel 2008. Il foglio del release-info, biglietto da visita di “The white stripes”, cita come il primo album post-ritorno del combo francese sia indicato ai fans di Depeche Mode e Cruxshadows, addirittura c’è che dice sia un crossover tra Joy Division e Depeche Mode (!!?), bhe nulla di più fuorviante: i DeStijl del ventunesimo secolo sono un gruppo trip-hop con iniezioni electro-pop qua e la. Essendo la musica non matematica e di conseguenza un opinione, ascoltando questo album la mia opinione sullo stesso è generalmente negativa. I DeStijl mi ricordano un poco la parabola discendente dei grandi Rise And Fall Of A Decade con “Love it or leave it” che lasciò l’amaro in bocca a molti loro supporter della prima ora. Rispetto a “The White Stripes” trovo molto più interessante la versione acustica dello stesso, “Knock On Woods”, in cui ritrovano spazio le stesse tracce dell’album principale totalmente svestite di elettronica, più affascinanti, più languide e più vicine ai vecchi DeStijl degli anni novanta.