HAVOC - VOL. II - COME SI DEVE VIVERE SE NON SI VUOLE MORIRE
El Paso/Radio Blackout/Tanto Di Cappello Records/ˇZAS! Autoproduzioni/F.O.A.D. Records 2011
Ci sono voluti anni, ben otto, prima che gli Havoc di Torino riuscissero a registrare questo disco, il successore del loro magnifico album di debutto. Debutto che, due anni fa, in occasione dello speciale sui 10 migliori dischi del decennio 2000-2009, inserii nella mia decina senza esitazioni.
In questi anni si sono susseguiti vari cambi di formazione, tanto che della formazione del primo disco rimane solamente Luca, da sempre cantante e principale compositore del gruppo. La nostra lunga attesa e' stata ben ripagata: questo secondo disco conferma gli Havoc come uno dei gruppi di punta del punk hardcore italiano piu' oscuro ed introspettivo. Pezzi potenti con continui e precisi cambi di tempo, introdotti anche stavolta da campionamenti cinematografici (Lang, Fassbinder...). Riff intensi e continuamente tesi, e la voce roca di Luca che attraverso i suoi testi esistenzialisti ci svela le sue emozioni piu' personali. I suoi pensieri mi ricordano molto Antonius Block, il cavaliere protagonista de “Il settimo sigillo” di Bergman, non a caso citato nel primo disco: i suoi dubbi, le sue consapevolezze e paure...
Rispetto al predecessore ho trovato questo disco piu' amalgamato e legato da un sottile filo dall'inizio alla fine, tanto che si riesce a tirare il fiato solamente al (pen)ultimo pezzo, quando il filo sembra rompersi e parte “Epilogo”, il pezzo piu' articolato e piu' “rock” del disco, sicuramente tra i miei preferiti. Sembra che questa sara' la direzione in cui si sviluppera' il suono degli Havoc, ne sentiremo delle belle.