Moth's Tales - Burying Ophelia
Autoprodotto 2010
Molte band italiane riescono a fatica a calare una coppia. Poche un tris. In rarissimi casi svelano un poker. E' quindi con una certa dose di stima a priori che vi parlo del quarto album dei Moth's Tales. Passati indenni attraverso defezioni interne e lotte contro i mulini a vento (leggi industria musicale... anche nella scena indipendente ci sono rogne, altrochè...) i nostri hanno tirato dritto, arrivando a confeziuonare oggi quello che considero il loro album migliore sotto tutti i punti di vista. Wave chitarristica pulita e sognante, con punte malinconiche ma mai stucchevoli, tra Cure, Bunnymen, Chameleons, Sad Lovers... Una produzione cristallina e un esecuzione pressochè perfetta sono la ciliegina sulla torta in un album che ha nei suoi vuoti sonori il punto di forza. Nulla è saturo, i pezzi hanno il tempo di svilupparsi, muoversi, crescere, senza essere invasivi. Una band che non ha mai deluso, che forse ha immeritatamente raccolto meno di quanto ha seminato ma che per fortuna continua a regalarci album che sono veri e propri gioielli. Dischi così sono una boccata d'aria fresca in un panorama che da anni è saturo di NULLA. Grazie, Moth's Tales.