June 1974 - Suspense
Areasonica Records 2011
Non è facile assimilare e digerire due pezzi ambient strumentali da un quarto d'ora l'uno. Per nulla. Per quanto possa essere gratificante ed espressivo da parte dell'autore creare suite simili, non sempre l'orecchio di chi ascolta riesce a "perdersi" dentro certe sonorità. Motivo per cui ho dovuto dedicare vari ascolti a questo e.p. di June 1974, in diverse giornate e diverse situazioni, cercando di coglierne in qualche modo il fulcro. Ciò che mi è rimasto è ambivalente. Buono e meno buono. Un pò yin e yang volendo. Prendendo l'ambient come punto di partenza, o campo base (ma uno potrebbe pensare anche a sperimentazioni alla "lost wishes" imbevute di prog, per capirci), ci sono spesso divagazioni di vario genere, che diventano ancora più evidenti se paragoniamo le due tracce. Più "riflessiva" la prima, più squadrata la seconda, dove echi da club culture si mischiano ad intuizioni minimali, sempre con il sistema nervoso più attivo rispetto a quello sanguinio. Il problema generale è la difficoltà nel mantenere alta l'attenzione durante lo scorrere dei brani. Spesso infatti invece di perdermi nel brano, perdevo il filo. Di tutt'altra pasta invece sono i brani singoli, ascoltabili gratuitamente sul sito della band, pubblicati nelle ultime settimane. Molto più "easy", se mi passate il termine. "Butterfly Queen", "Hypnotize me" ed "Enigma" risultano infinitamente più fresche, con sguardi allo shoegaze e al dream pop che alleggeriscono il tutto rendendo più diretta ed efficace la proposta di Federico. E se vi innamorate di quei gioielli, sbirciate nella discografia (o meglio, canzonografia, dato che sono tutti brani singoli) nel sito ufficiale. Ascoltate e -stavolta si- perdetevi nelle note di June 1974. A Federico Romano dunque non posso che consigliare di rimanere nel classico minutaggio, i pezzi brevi calzano a pennello alla sua proposta. Le suite no.