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Nuovo Ep per Covenant, band culto della scena elettronica svedese. "Lightbringer" - traccia che dà il nome anche all'Ep - nasce dalla collaborazione di Covenant con Necro Facility, anch'essi svedesi, e vede, oltre a "Lightbringer", altri due brani, "The Beauty and The Grace" e "Never Seem to End", realizzati rispettivamente da Daniel Myer  e da Eskil Simonsson e Joakim Montelius. Comincio innanzitutto con dire che chi si aspetta un ritorno di Covenant verso i ben più interessanti suoni degli inizi (come non citare l'album d'esordio "Dreams of Cryotank" ?) non troverà esaudito il suo desiderio. In realtà, questo Ep si presenta come una sorta di collage di vari stili che Covenant, con la collaborazione di Necro Facility, cerca di esplorare. Dunque, devo essere sincera...la prima volta che ho ascoltato la title track "Lightbringer" ho pensato che fosse accettabile...piacevole da ascoltare, nonostante la tastiera mi ricordasse quella della colonna sonora di "Beverly Hills Cop"  (ma non approfondiamo l'argomento,giusto?),  finchè non si è giunti al ritornello...molto bello e che dà un senso a tutto il brano. Ed è proprio in questa duplicità, da voce distorta e synthpop a voce profonda e romantico-malinconica che tanto ricorda Peter Heppner dei Wolfsheim - senza contare un chiaro riferimento agli anni '80 - che sta la particolarità del pezzo. Tutta la serie di remix di "Lightbringer" presenti nell'Ep non fanno che evidenziare quali elementi rendono il pezzo particolare. Tutto ciò per quanto riguarda il brano inerente alla collaborazione con Oscar Holter (Necro Facility). Con "The Beauty and The Grace" si ritorna ad un suono più vicino alle corde dei Covenant. Buona la base come anche la voce, con richiami alla musica techno. Il risultato è un brano orecchiabile, semplice all'apparenza ma articolato in realtà. "Never Seem to End" è il pezzo che colpisce di più poichè si allontana -ma non troppo- dalle sonorità tipiche della band, particolare ed ipnotico. Azzarderei anche a dire, quasi ambient.

Cherry