EGIDA AUREA - la Mia Piccola Guerra
HR!S.P.Q.R. 2010
Finalmente ho tra le mani il debutto discografico degli Egida Aurea, dopo un mini che mi aveva convinto poco (Storia di una Rondine, recensito su queste stesse pagine) ed un brano sulla compilation Folk Studio di cui ho parlato qualche mese fa. Avvalendosi di collaborazioni di lusso (Green Man, Ballo delle Castagne, Hidden Place, Runes Order...) i nostri confezionano un piccolo gioiello che affonda le sue radici nel neofolk, senza restarne schiavi. Il pop ad esempio è una spezia che viene usata spesso nelle otto tracce di questo lavoro, così come non sono assenti accenni più progressivi. Certo, gli EA restano gli stessi, ma a mio avviso sono stati fatti notevoli passi in avanti rispetto al mini, e il lavoro riesce a convincere nella sua completezza, più che per la somma dei brani. La voce di Carolina Cecchinato è delicata ma intensa, e ben si sposa con le basi musicali create da Diego Banchero. Sicuramente i vari ospiti avranno avuto peso negli arrangiamenti e nelle esecuzioni, ma il trademark personale della band comincia a farsi predominante e distintivo. un lavoro che richiede molti ascolti per essere apprezzato al meglio, e che schiude la vera personalità della band presagendo un futuro artistico in grado di regalarci dischi davvero ottimi. La vita artistica degli ex Recondita Stirpe sembra aver (ri)preso il volo. Genova si riconferma come una delle capitali italiane più prolifiche in ambito post neofolk (si può dire così?) e gli Egida Aurea hanno molte frecce nel proprio arco da scagliare contro il bruttume delle soluzioni stereotipate. Quando il neofolk marziale sa guardare oltre. Buon lavoro.