FUNKER VOGT - Blutzoll
Synthetic Symphony 2010
"Blutzoll" è il titolo del nuovo album di Funker Vogt, uno dei principali esponenti della scena EBM tedesca. Cosa aspettarsi, quindi, da questo nuovo lavoro? Il solito ma sempre accattivante sound che contraddistingue i FV? La risposta è...sì e no. Ma procediamo con ordine."Blutzoll" si articola - come da manuale quando si parla di FV - su basi musicali decise e ruvide, su voci distorte ed inquietanti sintetizzatori, sull'aggressività musicale ed emotiva. Ne è l'emblema, in questo album, "Black Waters", pezzo energico che potrebbe essere definito come un classico pezzo di Gerrit & Co.
Ma "Blutzoll" non è solo questo. Questa volta, più che in ogni altro lavoro precedente, si avverte la necessità per la band di sperimentare qualcosa di nuovo. In fondo, non è questa continua ricerca di nuove influenze musicali che rende i FV fondamentali nella scena EBM? Ed in effetti, questo album presenta un livello di sperimentazione decisamente alto. Ed è proprio ciò che fa di "Blutzoll" un album molto più complesso ed articolato dei precedenti. Questa volta, i soliti pezzi Electro ed EBM che tanto ci piacciono durante le serate danzanti fanno quasi da cornice a pezzi decisamente più sperimentali. Ma, nonostante "Blutzoll" sia energetico, molto ballabile, con interessanti variazioni di velocità e di basi ritmiche, il resto dell'album è abbastanza standardizzato, in alcuni -ma per fortuna pochi- casi anche noioso. Ma merita comunque. Perchè FV vuole cambiare e sta decidendo verso quale direzione concentrarsi. E quando si cambia, si sperimenta. E quindi si rischia.
Da segnalare "Arising Hero", pezzo che va a concludere brillantemente una trilogia non programmata dalla band nata con "Tragic Hero" e proseguita con "Fallen Hero", e "My Innermost", pezzo decisamente introspettivo nel quale Jens Kaestel (di cui si riscopre una voce calda ed ipnotica) duetta con Valerie Renay (Noblesse Oblige) per un risultato piuttosto dubbio.