CHRIST VS WARHOL - Dissent
Danse Macabre 2010
Avevamo già parlato di questo supergruppo pochi mesi fa in occasione dell'uscita dell'e.p. omonimo. Gente che lavora o ha lavorato con Sunshine Blind, Scarlet's Remains, Faith And The Muse, Anima Mundi, Deadfly Ensemble, All Gone Dead... E mi aspettavo grandi cose dal primo vero e proprio lavoro. Bene, le aspettative, per una volta, sono state premiate. Il debut su lunga durata dei Christ VS Warhol è un disco che gronda deathrock "intelligente" ogni secondo. Il lavoro di produzione di William Faith è una garanzia, e non stupisce quindi il fatto di essere immersi in stratificazioni chitarristiche tipiche dei Faith And The Muse, anche se il taglio originale dei CVSW rimane inalterato. Ai quattro brani già noti (la furia post punk di "Paper Dolls" la waveggiante "Transmission", l'american Gothic di "Fool's Gold" e la perla deathrock "Cross of Lorraine", qui presenti con un mix diverso rispetto all'e.p.) vanno ad aggiungersi nove tracce che delineano perfettamente quello che è il sound della band. Già l'opener " A New Model Of the Universe" ci fa capire dove siamo arrivati. Le collaborazioni con maestri come Faith And the Muse e Deadfly Ensemble hanno lasciato il segno, ma senza trasformare la band in assurdi cloni. Anzi. I nostri, come delle spugne, hanno assorbito trent'anni di scuola Deathrock ed affini per risputarcela indietro completamente rivestita. La title track ad esempio, nel suo incedere incalzante potrebbe essere considerata "classica", ma l'inciso del refrain è di quelli che non ti aspetti e che fanno schizzare i neuroni da una parte all'altra del cervello senza preavviso. La prima sorpresa viene con " At Exactrly the Right Time", pezzo per sola voce dove Eveghost dimostra che non basta saper gridare in un microfono per essre una cantante vera. Lei lo è, e la sua voce, spogliata di tutti gli strumenti, rimane splendida e convincente. Il brano apre la strada alla cadenzata "Secret", un pezzo trascinante e diretto con un appeal pop che male non fa. "Fade" fa parte del lotto di brani che vi stupiranno, e che dimostrano come i nostri non si appoggino solo ai Marshall sparati a palla con chili di Chorus. Echi dei Banshees più visionari? Si, eccome. Ma aggiornati e plasmati secondo le proprie esigenze. "And If You Forget" è nuovamente American Gothic, mentre "The Trigger" è fresca nel suo fondere Deathrock e Wave chitarristica inglese. "The End is Nigh" è l'unico brano dove Eveghost lascia il posto dietro al microfono a Steven James, e il risultato è nuovamente eccellente. Sinistra e malata, è una canzone che sta in piedi grazie alla sua sempolice struttura, sentita e risentita ma che non annoia mai, tra ritmi tribali e accoppiate di accordi quadrati. La conclusiva "Robin Hood in Reverse" è un attacco Punk su tutta la linea che a metà rivela un anima cinematograficamente macabra che vi lascierà a bocca aperta.
Dopo la chiusura del discorso degli Scarlet Remains, con i Cinema Strange congelati a tempo indeterminato e la scomparsa (per fortuna) di decine di bands cloni che avevano invaso il mercato negli ultimi anni, vedere che c'è gente che ancora riesce a pubblicare dischi simili non puù che far piacere. Il Deathrock del 2010 passa da qui. Non fateveli sfuggire. E chissà, forse nel suo animo, anche Julian Cope, che fece un album dal quale titolo i nostri hanno rubato il moniker, potrebbe diventare un loro fan. Eccellenti, da godersi fino in fondo.